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La pugile imbattuta muore di cancro a 25 anni: “I medici mi dicevano che era tutto nella mia testa”

Il pugilato britannico piange la morte a 25 anni di Georgia O’Connor, plurimedagliata da dilettante e imbattuta da professionista. La ragazza si era sfogata contro i medici del sistema sanitario nazionale, la diagnosi era arrivata dopo 17 settimane di “dolori costanti”: “Nessun medico mi ha prestato la minima attenzione. Nessun medico mi ha preso sul serio. Sono dei ratti incompetenti”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Georgia O'Connor, pugile britannica imbattuta da professionista e plurimedagliata da dilettante, è morta all'età di 25 anni, pochi mesi dopo aver annunciato che le era stato diagnosticato un cancro "raro e aggressivo". In quella circostanza la boxeur si era sfogata perché a suo dire la diagnosi sarebbe potuta arrivare ben prima, con prospettiva di vita diverse. Nel mirino i medici che l'avevano in cura: "Mi hanno ingannata, mi hanno detto che non era niente, mi hanno fatto sentire come se stessi esagerando. Si sono rifiutati di farmi un'ecografia. Si sono rifiutati di indagare. Si sono rifiutati di ascoltare. Avrebbero potuto fare qualcosa prima che arrivassimo a questo punto. Ma non l'hanno fatto. Perché questo è il sistema sanitario nazionale: un sistema corrotto che delude continuamente i giovani come me".

Georgia O'Connor dopo l'ultima vittoria nell'ottobre del 2022: era un peso superwelter
Georgia O'Connor dopo l'ultima vittoria nell'ottobre del 2022: era un peso superwelter

Georgia O'Connor morta di cancro: "Nessun medico mi ha ascoltato, sono dei ratti incompetenti"

Tanta la rabbia nelle parole della O'Connor, dopo che i medici del Royal Victoria Infirmary, ospedale pubblico di Newcastle, avevano impiegato 17 settimane per diagnosticare la malattia: "Fin dall'inizio ho pensato che fosse un cancro. Ma nessun medico mi ha prestato la minima attenzione. Nessun medico mi ha preso sul serio. Nessun medico mi ha eseguito le scansioni o gli esami del sangue che ho richiesto mentre piangevo a terra in preda all'agonia. Sono dei ratti incompetenti".

Chi era Georgia O'Connor: grande carriera da dilettante, imbattuta da professionista

Georgia O'Connor è stata una straordinaria pugile dilettante, vincitrice di una medaglia d'oro ai Giochi della Gioventù del Commonwealth del 2017, di una medaglia d'argento ai Campionati mondiali giovanili del 2017 e di una medaglia di bronzo ai Campionati mondiali giovanili del 2018. Passata professionista nel 2021, prima della diagnosi di cancro aveva un record nei pesi superwelter di 3 vittorie e zero sconfitte. Il suo ultimo incontro è stato contro Joyce Van Ee nell'ottobre 2022, vinto ai punti. "Siamo profondamente addolorati per la scomparsa di Georgia O'Connor", ha dichiarato in una nota l'England Boxing, l'Associazione pugilistica dilettantistica inglese.

Lo sfogo contro i medici del sistema sanitario nazionale britannico: "Diagnosi dopo 17 settimane, mi hanno detto che non era niente"

"Non c'è un modo semplice per dirlo, ma ho il cancro – era stato l'annuncio della ragazza britannica al momento della diagnosi a gennaio, raccontando poi il suo calvario – Ora che abbiamo chiarito questo punto, è il momento di smascherare i ratti assolutamente incompetenti che hanno permesso che tutto questo accadesse. Per 17 settimane, dall'inizio di ottobre, ho sofferto di dolori costanti, facendo avanti e indietro tra Durham e il pronto soccorso RVI di Newcastle, sapendo nel profondo che qualcosa non andava. Fin dall'inizio ho detto che pensavo si trattasse di cancro. Conoscevo i rischi. Ho la colite ulcerosa e la colangite sclerosante primitiva, due malattie che aumentano notevolmente le probabilità di contrarlo. So quanto è alto il rischio per me e lo sanno anche loro. Lo hanno sempre saputo. Ma nessun medico mi ha prestato attenzione. Invece mi hanno ignorato. Mi hanno detto che non era niente, mi hanno fatto sentire come se stessi esagerando. Si sono rifiutati di visitarmi. Si sono rifiutati di indagare. Si sono rifiutati di ascoltare. Uno mi ha addirittura detto che ‘era tutto nella mia testa'. E adesso? Ora il cancro si è diffuso".

Un post della pugile britannica a marzo, durante le cure per il cancro
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"E come se non bastasse, per tutto questo tempo avevo macchie di sangue dappertutto nei polmoni. Solo questo avrebbe potuto uccidermi all'istante. Avrebbero potuto fare qualcosa prima di arrivare a questo punto. Ma non lo fecero – aveva continuato la pugile, preannunciando la volontà di non arrendersi – Possono dire che è terminale quanto vogliono. Possono dirmi che morirò. Ma dopo aver impiegato 17 settimane per capire cosa non andava in me, perché diavolo dovrei crederci? Sono giovane, sono in forma e sono più forte di quanto tu possa mai immaginare. Mentalmente. Fisicamente. In tutti i sensi. Continuo a sorridere e quel sorriso non se ne andrà mai, qualunque cosa accada. Abbiamo già un oncologo straordinario che si occupa del mio caso e ci siamo assicurati che io riceva il miglior trattamento e la migliore cura possibili. A partire da adesso. Fanculo i dottori che mi hanno deluso. Fanculo il sistema che ha permesso che tutto questo accadesse. E quando avrò sconfitto questo, come ho sconfitto tutti coloro che hanno cercato di abbattermi prima, avranno tutti ciò che si meritano".

Georgia O'Connor aveva davanti una grande carriera nel pugilato: era tuttora imbattuta
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Il matrimonio due settimane prima di morire, il meraviglioso post per Adriano: "Sei il mio supereroe, non ho mai conosciuto un amore così"

Purtroppo la malattia era in uno stato troppo avanzato per poter guarire o anche solo ritardare la fine. Nel suo ultimo post su Instagram, due settimane prima della morte, la O'Connor aveva rivelato di aver sposato il suo compagno italiano, Adriano, di cui aveva anche assunto il cognome sul social media, Georgia Cardinali. La pugile aveva pubblicato una foto del suo anello nuziale, scrivendo a corredo: "Il giorno in cui ho sposato l'amore della mia vita".

A febbraio, appena dopo la terribile diagnosi, la ragazza britannica aveva reso un bellissimo omaggio al suo "supereroe" Adriano. "Se hai un uomo che ti ama più di ogni altra cosa, che brucerebbe il mondo intero piuttosto che permettergli di prenderti, tienitelo stretto, perché questo tipo di amore è raro – aveva scritto – Dal momento in cui mi è stato diagnosticato il cancro, Adriano non ha esitato. Ha lasciato il lavoro senza pensarci due volte e si è dato la missione di combattere questa battaglia al mio fianco. Non solo al mio fianco, ma guidando l'attacco, facendo tutto ciò che è in suo potere per salvarmi… Ha fatto ricerche giorno e notte, ha vagliato ogni opzione, assicurandomi di avere ogni singola possibilità di sconfiggerlo".

"Non ho mai conosciuto un amore così – aveva continuato – Un amore che non sussulta, non si spezza, non esita nemmeno. Un amore che dice ‘lo facciamo insieme, costi quel che costi'. Non importa quanto siano buie le notti, non importa quanto siano dure le giornate, io ho lui e lui ha me. Adriano, sei il mio supereroe. Il mio guerriero, il mio protettore, la mia anima gemella. Non ho parole abbastanza forti per spiegare cosa significhi per me; quanto ti amo, quanto ti ringrazio, quanto ho bisogno di te. Sei il mio posto sicuro. La mia casa. Potrei cercare il mondo mille volte e non trovare mai un altro uomo come te. Tutto ciò che abbiamo passato, lo affrontiamo insieme. Ogni lotta, ogni battaglia, ogni vittoria. Prendiamo tutto, mano nella mano. E vinceremo. Il mio vero principe. La mia ragione. Il mio per sempre". Parole che oggi suonano particolarmente dolorose.

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