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La nuova sfida di Mathieu Blanchard inizia in modo orribile: “Insonne a vomitare, credevo di morire” 

Il pluricampione di ultra rail Mathieu Blanchard è stato messo KO dalla sua nuova ultima sfida ai limiti dell’impossibile: affrontare la transoceanica “Transat Café L’Or” senza alcuna esperienza, in barca a vela. Oltre 3 mila miglia senza scali in mare aperto: “Ma non rinuncio. Le situazioni estreme, in cui soffro, mi rendono felice”
A cura di Alessio Pediglieri
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Il pluricampione ultra runner Mathieu Blanchard è in procinto di lanciare una nuova, inedita sfida: non su sentieri impervi bensì sulle acque dell'Oceano. Il 37enne francese è infatti in procinto di partire per la "Transat Café d'Or" in coppia con lo skipper Conrad Colman, in barca a vela in una delle attraversate più difficili e impegnative in assoluto. Un'esperienza del tutto nuova per Blanchard che ha richiesto mesi di durissima preparazione, in cui ha anche rischiato di gettare più volte la spugna malgrado fisico e mente temprati da anni a sfide considerate impossibili ai più: "Ho passato notti insonne, sdraiato a vomitare. Credevo di morire…"

Chi è Mathieu Blanchard, il fenomeno dell'ultra trail che ora sfida l'Oceano aperto

Mathieu Blanchard è tutto fuorché un atleta che rinuncia facilmente di fronte ad una sfida. Nel mondo dell'ultra trail è una vera e propria icona, pluricampione indiscusso di prove oltre i semplici limiti umani. Come in occasione della Yukon Arctic Ultra, il rail più massacrante al mondo che ha vinto solo lo scorso marzo. Ora, però, ha deciso di alzare ulteriormente l'asticella e cimentarsi in qualcosa di assolutamente inedito per lui: una transoceanica in barca a vela, una sfida ancor più complessa perché Blanchard non è mai stato in barca e ha dovuto affrontare mesi di lunghissima e difficoltosa preparazione per gestire situazioni mai provate prima. Che lo hanno anche portato vicino alla rinuncia.

Blanchard racconta la sua orrenda esperienza in mare: "Notti insonni, vomito, non riuscivo a stare in piedi"

Lasciate montagne, salite e freddi artici, Blanchard ha così iniziato una nuova preparazione, raccontata nel dettaglio alla vigilia della partenza della sua attraversata oceanica che scatterà il prossimo 26 ottobre. Per farlo ha però dovuto seguire un corso accelerato da totale neofita della vela. Dopo mesi di allenamento, in totale, Blanchard e lo skipper neozelandese Conrad Colman hanno completato una decina di viaggi in mare, tra cui un viaggio di cinque giorni in aperto Oceano, per coprire i 1.850 km senza soste, necessario per potersi qualificarsi alla gara. Un'esperienza devastante, raccontata dallo stesso runner: "I primi due o tre giorni sono stati i più duri. Il mal di mare è estremo. Non è il mal di mare lieve che si prova in un viaggio in macchina o su una giostra Disney. Lì, mi ha tagliato davvero le gambe a pezzi. Non riuscivo più a stare in piedi" ricorda ancora sconcertato Blanchard, "non smettevano di tremare. Ero sdraiato a terra e vomitavo. Ero completamente inutile. Volevo morire"

Blanchard e la nuova sfida estrema: "Non ci rinuncio, mettermi in condizioni in cui soffro mi rende vivo"

Sulla barca a vela, Blanchard ha dovuto imparare tutto, sa zero: nomi nautici, regolamento e sicurezza, la vita da marinaio, doveri e nuove abitudini. Tra cui anche quella di dover dormire giocoforza, in mare: "Di solito sono un dormiglione con un sonno molto pesante. Dormo senza problemi anche circa otto-dieci ore a notte".  Ma sulla barca a vela è accaduto l'imprevedibile: "Ho passato intere notti insonne e il giorno dopo ero praticamente inutile a bordo" rivive il francese. "Temo che questo sia ancora un grande problema da affrontare: la mancanza di sonno durante la gara sarà un ostacolo non secondario". Eppure, malgrado tutto, la sfida è lanciata ancora una volta: "Alla fine non rinuncio. Mi piace mettermi in situazioni in cui soffro, adoro crearmi emozioni forti e ricordi intensi. Mi rende felice, ed è quello che cerco anche qui".

La "Transat Café L’Or" di Blanchard: transoceanica in due, 3,750 miglia senza scali dalla Francia alla Martinica

Si tratta di una regata transatlantica senza scalo, in equipaggio di due persone (duo), chiamata spesso "Route du Café" perché segue la storica rotta del commercio del caffè fra la Francia e il Sud America/Caribi. Proprio in occasione dell’edizione 2025 la gara ha assunto un nuovo nome: "Transat Café L’Or Le Havre Normandie". Trattandosi di traversata oceanica senza scalo, i duetti (due persone per barca) devono gestire tutto: navigazione, oltre-bordo, meteorologia, manutenzione, con un occhio di riguardo alla strategia da affrontare.

Mathieu Blanchard e Conrad Colman, formano l'equipaggio a due della classe IMOCA, un monoscafo da circa 60 piedi, molto utilizzato nelle regate d’altura di alto livello. Il percorso per l’edizione 2025 prevede la partenza da Le Havre (Normandia, Francia) il prossimo 26 ottobre e l'arrivo a Fort‑de‑France (Martinica), dopo circa 14-16 giorni di navigazione, senza scali, per un totale di 3.750 miglia nautiche (pari a 7 mila chilometri terrestri)

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