181 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Jacobs e lo stalker anonimo: “Ti aspetto sotto casa finché non lo facciamo insieme”

Marcell Jacobs ha visto la sua vita profondamente cambiata dopo le due medaglie d’oro vinte alle Olimpiadi di Tokyo nei 100 metri e nella staffetta 4×100. Negli ultimi due mesi il velocista azzurro si è goduto gli aspetti positivi della popolarità, ma c’è anche un rovescio della medaglia: spunta lo stalker.
A cura di Paolo Fiorenza
181 CONDIVISIONI
Immagine

Marcell Jacobs ha ripreso da poco gli allenamenti a Roma dopo due mesi di passerelle, interviste e partecipazioni televisive. Le due medaglie d'oro vinte alle Olimpiadi nei 100 metri e nella staffetta 4×100 hanno cambiato completamente la vita del 27enne velocista di Desenzano del Garda, che adesso è chiamato ad un'impresa se possibile ancora più difficile di quella realizzata a Tokyo: confermarsi al livello più alto possibile. L'anno prossimo si disputeranno Europei e Mondiali di atletica e per arrivarci al top Jacobs deve riattaccare la spina fin da adesso.

In una chiacchierata con Sportweek, Jacobs racconta anche l'altra faccia del successo, dove le malignità non mancano mai, come ad esempio i sospetti di doping sussurrati da inglesi e americani all'indomani dei successi olimpici: "Domande imbarazzanti? Succede, c’è chi ci prova e mi chiedo perché, a fronte di cose belle e gioiose, si cerchino polemiche e sottolineature negative. Spesso, per esempio, mi viene chiesto come ho reagito o reagisco ai dubbi avanzati da certa stampa inglese. Rispondo, come sempre, dicendo la verità: ovvero che non mi hanno toccato, perché ho niente da nascondere".

Quando gli si chiede di rivelare qualcosa di inconfessabile, il velocista azzurro racconta segreti molto lontani nel tempo: "Tornerei a quando, avrò avuto 17-18 anni, in qualche fine settimana, approfittando della casa libera, organizzavo mega feste all’insaputa di mia madre: cibo e drink a volontà, cinema, piscina, bagno turco. Poi, nei tempi giusti, chiamavo la signora delle pulizie e tutto tornava in ordine senza che ci si accorgesse di nulla. O almeno credo".

Quanto a situazioni particolari legate alla popolarità, Jacobs svela cosa può accadere ad un doppio campione olimpico: "Arrivano strane richieste. Per esempio, via social, ho a che fare con stalker anonimi. Uno mi ha scritto: ‘Ti aspetto sotto casa fino a che non facciamo una foto insieme'. Proprio a me, che non mi sottraggo a nessuno. Poi si fanno vivi tanti gelosi. Capiscono niente del mio sport, eppure mi accusano di chissà cosa per non aver gareggiato dopo l’Olimpiade. È la conferma che certi strumenti, se non si è sufficientemente forti e non si razionalizza, possono renderti psicologicamente una vittima". Nessun problema per Jacobs: lui si sente fortissimo adesso, oltre ad essere l'uomo più veloce del pianeta.

181 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views