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Francis Ngannou da migrante a campione UFC dopo il viaggio disperato tra topi e deserto

Francis Ngannou è la stella più brillante al mondo dei pesi massimi UFC: dopo aver conquistato il titolo contro Miocic, si è confermato contro Gane in 5 round. Quella del lottatore classe 1986 è una storia davvero emozionante che parte dal Camerun, il suo paese d’origine dove ha combattuto con la fame e la miseria; passa per l’Europa e finisce nei trionfi di Las Vegas.
A cura di Vito Lamorte
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Francis Ngannou è la nuova stella mondiale dei pesi massimi UFC. Dopo aver battuto Stipe Miocic lo scorso anno, il camerunese cresciuto in Francia ha avuto la meglio anche su Cyril Gane dimostrando ancora una volta di essere il più forte di tutti. The Predator aveva realizzato già il suo sogno ma si è confermato campione dopo cinque round in cui ha giocato al gatto col topo con il suo avversario. La strada verso il successo è stata lunga e non è stato facile arrivare fino in cima: un percorso incredibile che lo ha portato nella storia dell’UFC.

Questo ragazzo del 1986 è nato e cresciuto nella piccola città di Batie, in Camerun, in una famiglia molto povera, è stato cresciuto dalla madre e spesso per mangiare ha dovuto rovistare tra i cassonetti e combattere i topi in cerca di cibo. Ngannou è stato costretto a lavorare in una cava di sabbia dall'età dai 10 ai 17 anni per provvedere ai bisogni della sua famiglia povera: "Avevo circa dieci anni quando ho iniziato a lavorare. Anche se quel lavoro era pensato per gli adulti, non avevamo altra scelta. Prendevamo quello che avevamo in quel momento".

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Aveva due ore per andare a scuola ma non aveva soldi per le penne o per una cartella e ha lavorato anche come tassista in motocicletta per cercare di sbarcare il lunario ma decise presto di lasciare il Camerun per cambiare vita. È finito in Marocco, dopo aver attraversato il deserto del Sahara ed essersi abbeverato ad un pozzo sporco contenente animali morti, e qui decise di spostarsi in Spagna ma finì in carcere per due mesi per aver attraversato illegalmente il confine via mare. Una volta liberato si recò a Parigi, in Francia, senza un centesimo e vivendo per strada.

Nel 2013 ha iniziato ad allenarsi gratuitamente con Didier Carmont ma dopo un breve periodo con la boxe è passato alle arti marziali, con la data del primo combattimento che risale al novembre dello stesso anno. Ngannou è entrato nella più importante organizzazione nel campo delle MMA a livello globale e ha avuto il suo primo incontro nel 2015: questo ragazzone di 193 cm di altezza per 119 kg di peso ha subito sconfitte durissime contro Derrick Lewis e Stipe Miocic nel suo percorso ma si è preso la sua rivincita contro l'americano in maniera incredibile lo scorso anno. La vittoria del titolo mondiale ha portato a scene incredibili nella sua città natale, perché Ngannou non ha mai dimenticato da dove veniva. Adesso è arrivato il secondo titolo iridato.

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Il lottatore ha istituito la "Fondazione Francis Ngannou", fornendo una palestra e offrendo ai giovani le strutture a cui non ha mai avuto accesso lui nella sua infanzia e lui stesso ha parlato così di quanto sta facendo: "Quando ho iniziato, non avevo niente. Niente. Avevo bisogno di tutto. Ma quando inizi [a guadagnare], inizi a raccogliere cose: voglio questo, voglio questo, voglio quello. Lo scopo non è raccogliere cose, però. Lo scopo è fare qualcosa di grande. Completare il sogno che hai iniziato. Voglio aiutare la mia famiglia, prima, ovviamente, ma poi voglio dare l'opportunità ai bambini del mio paese come me che hanno un sogno di diventare un medico o qualcosa del genere. Se raggiungo il mio sogno, mi darà l'opportunità di aiutare chi nel mio paese ha i propri sogni e nient'altro per realizzarli".

La storia di Francis Ngannou sembra davvero perfetta per la sceneggiatura di un film o di una serie tv, e non è detto che non venga realizzata, ma fa capire come avere un sogno ti porta ad affrontare qualsiasi tipo di avversità per poterlo realizzare.

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