Duplantis dice sempre una frase prima del record del mondo: “Tiro fuori l’artiglio”. Cosa significa

"Mondo" Duplantis ha sorpreso ancora tutti ai Mondiali di Tokyo dove si è preso l'ennesimo record nel salto con l'asta dopo aver conquistato una medaglia d'oro mai in discussione. Il campione svedese è saltato a 6.30 migliorandosi ancora, un centimetro alla volta. Ma tutti avevano capito che avrebbe fatto sul serio ben prima che mostrasse al pubblico di nuovo tutta la propria immensa classe quando ha pronunciato la sua solita frase, prodromo di un nuovo primato: "Tiro fuori l'artiglio".
Duplantis e il nuovo record del mondo a Tokyo: "Tiro fuori l'artiglio"
Durante la finale a Tokyo, dopo i due tentativi quasi riusciti, Duplantis ha utilizzato un’asta più rigida per la prova decisiva, aumentando da un lato la difficoltà complessiva del gesto, ma riuscendo ad ottenere ciò che cercava: la spinta elastica che gli ha permesso di prendersi per la 14ª volta consecutiva il record del mondo, saltando 6.30. Ma non è stato quello il "gesto" che ha svelato ai più attenti che lo svedese sarebbe riuscito nell'impresa, bensì un altro. Una frase che ripete ogni volta che decide di superarsi: "Quando sento di valere il record del mondo, tiro fuori l’artiglio".
Che cos'è l'artiglio di Duplantis: le scarpette speciali che significano record
Nulla di poetico o di rappresentativo ma semplicemente un riferimento pratico e concreto. L' "artiglio" cui si riferisce "Mondo" Duplantis altro non sono le particolari scarpette chiodate che lo svedese utilizza proprio nelle occasioni "speciali". Che ha indossato ai Mondiali di Tokyo prima del nuovo primato personale. E non a caso si chiamano "the Claw", "l’artiglio", visto che offrono un migliore grip per i primi passi della rincorsa, la fase decisiva dell’accelerazione che poi permette a Duplantis di avere lo slancio sufficiente per volare in cielo.
Duplantis e la velocità nella rincorsa: 37hm/h rispetto ai 33 degli avversari
Il "segreto" del successo Duplantis lo ha da sempre individuato – e in parte ammesso – è quello di riuscire a sviluppare la velocità massima in meno metri possibili e i primi appoggi diventano alla fine determinanti. Nelle sue scarpe da record, modificate e personalizzate, è stata infatti aggiunta una punta sporgente, frontale. In un primo tempo fatto di metallo poi trasformato un una aggiunta in gomma attorno alla punta per ridurre il rischio di tagli o ferite, non perdendo però l'effetto sulla pista. Armand dopotutto, grazie al suo "segreto", arriva a 10,3 m/s contro i 9,3 m/s dei suoi avversari: in pratica tocca i 37 km/h mentre i suoi avversari si fermano a 33 km/h.