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Mondiali di atletica 2023 a Budapest

Cosa aspettarsi dai Mondiali di Atletica: la squadra è forte, ma sono Jacobs e Tamberi a doverci guidare

Dopo i cinque ori di Tokyo è successo di tutto, ma ai Mondiali di Atletica in Ungheria Jacobs Tamberi, Stano e Palmisano possono portare in alto una squadra molto competitiva.
A cura di Jvan Sica
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Dove eravamo rimasti? Se parliamo di atletica leggera noi italiani siamo ancora lì, al giorno più importante della nostra storia sportiva insieme probabilmente alle giornate coincise con le nostre finali mondiali di calcio vinte. Il 1° agosto 2021 in pochi minuti portiamo a casa il titolo dell’uomo che salta più in alto al mondo e di quello che corre più veloce, diventando la copertina di Giochi Olimpici a cui tutto il mondo ha guardato anche per il ricambio generazionale in corso.

Insieme agli ori di Gianmarco Tamberi e Marcell Jacobs poi altri tre ori, tantissima grazia giapponese, con le due 20km della marcia, di Massimo Stano e Antonella Palmisano, che hanno fatto tornare azzurra una specialità storica per noi, e infine anche l’oro nella 4×100 maschile con il recupero di Tortu, capace di diventare icona e meme all’istante. Due anni fa eravamo a questo punto, una vetta mai sfiorata dalla nostra atletica leggera. E oggi?

Era ovvio che un processo di normalizzazione doveva avvenire ma quelle vittorie non sono state un semplice caso. Prima e dopo Tokyo 2020-21 abbiamo continuato a fare risultato nelle categorie giovanili ed è anche a quegli atleti a cui guardiamo per i Mondiali di atletica di Budapest che iniziano oggi.

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I dioscuri Jacobs e Tamberi in questi due anni ne hanno viste di tutti i colori. Il velocista in pratica ha corso una sola volta senza veri fastidi fisici e ha vinto gli Europei dello scorso anno. Intanto la specialità è andata avanti e si presentano in Ungheria ben 38 atleti che in questa stagione hanno corso sotto i 10 secondi. Con il suo 10.21 di Parigi Jacobs è in questo momento al 203° posto.

Tamberi non ha avuto gli stessi problemi fisici di Jacobs, ai Mondiali scorsi di Eugene ha gareggiato davvero, finendo quarto, mentre anche lui ha vinto gli Europei. La sua rivoluzione è stata tecnico-sentimentale, lasciandosi non troppo bene con il padre allenatore e cercando nuovi metodi e stimoli con Giulio Ciotti. Non sono Mondiali da prendere sotto gamba questi per Jacobs e Tamberi. A meno di un anno da Parigi 2024, nelle loro gare si capiranno i valori, lo stato di forma, gli avversari e le prospettive in vista della sfida olimpica.

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Dal canto suo Stano nemmeno l’anno scorso ha deluso, vincendo i Mondiali nella 35km e quest’anno disputerà anche la 20km, mentre Palmisano ha rischiato di terminare la carriera per problemi di grave entità, ma appena tornata agli Europei a squadre di marcia ha dimostrato cosa vuol dire essere una campionessa olimpica, trascinando all’oro la squadra nella 20km.

Ma non di soli ori olimpici viviamo, questa è la novità dell’atletica italiana. Ci sono due adolescenti, Larissa Iapichino e Mattia Furlani che possono dire grandi cose nel salto in lungo, con la figlia d’arte vincitrice di tre prove della Diamond League in questa stagione, e il 18enne di Rieti capace di un 8.44 appena ventoso.

Se pensiamo ai lanci, abbiamo due pesisti da top five mondiale, Zane Weir e Leonardo Fabbri, Daisy Osakue sempre in gioco nel disco, così come Sara Fantini nel martello, quarta a Eugene e terza agli Europei 2022, ma è l'intera squadra a poter fare buone cose in diverse discipline. Nadia Batocletti nei 5000, Yeman Crippa nei 10000, Alessandro Sibilio nei 400hs, anche se tornato da poco dopo un problema fisico, i fratelli Zoghlami nelle siepi, sono i nomi di una squadra forte e completa, da pochi mesi campione d'Europa a squadre per la prima volta nella sua storia.

Saranno Mondiali molto importanti in vista delle Olimpiadi francesi del prossimo anno. La squadra dovrà dimostrare una crescita costante, con i giovani che dovranno essere capaci di reggere l’urto del grande palcoscenico. Tutti però in prima battuta guarderemo ai nostri ori di Tokyo perché sono loro che dovranno guidare gli altri. Da oggi inizia un anno molto intenso e partire con la faccia giusta sarà necessario.

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