Clamoroso ai Mondiali di boxe, la Francia resta senza squadra: caos totale per i test di genere

Il mondo della boxe continua a restare nella confusione più completa da quando, nelle ultime Olimpiadi a Parigi 2024, emersero i "casi" sulla controversia sul genere della pugile algerina Imane Khelif e della collega coreana Lin Yu-ting. La World Boxing ha deciso così di introdurre test obbligatori di verifica del genere per tutte le pugili che gareggiano agli attuali Campionati del Mondo che si svolgono a Liverpool. Dandone comunicazione solamente lo scorso 21 luglio e gettando diverse Federazioni – su cui ricade l'obbligo dei test – nel caos, fino alla clamorosa esclusione della Francia: "Espulsi con una trappola".
Le nuove regole della World Boxing per i test di genere: cos'è accaduto
Dopo una stagione votata alla preparazione dell'evento più importante, i Mondiali organizzati dalla World Boxing, la Francia si è vista clamorosamente escludere dalla partecipazione alla kermesse iridata per motivi non sportivi. Colpa delle nuove regole imposte dall'organizzazione internazionale che obbliga le singole federazioni a predisporre e farsi carico dei test di genere da presentare per tempo. Peccato che la comunicazione ufficiale sia arrivata in piena estate, lo scorso 21 luglio, e in Francia la legge vieta espressamente tali test, che vengono autorizzati solo in determinati casi. Una situazione assurda che la Federazione Francese di Pugilato ha provato a risolvere rivolgendosi in extremis a un laboratorio di Leeds raccomandato dalla stessa World Boxing. Purtroppo, però, il laboratorio non ha rispettato la scadenza prevista per la presentazione dei test e la Federazione Francese è stata espulsa.

Rabbia Francia, scende in campo il Governo: "Una trappola inaccettabile"
Un cortocircuito totale che ha scaraventato il mondo della boxe ancora una volta nel turbinio di feroci polemiche. Con la Francia che ha messo in campo anche il proprio Governo, con il ministro dello Sport che ha definito la situazione "inaccettabile". "Con stupore e indignazione, la squadra francese ha appreso mercoledì sera che la nazionale francese di pugilato femminile non avrebbe potuto partecipare al primo Campionato del Mondo organizzato da World Boxing", il comunicato feroce dei transalpini. "Nonostante le rassicurazioni forniteci da World Boxing, il laboratorio da loro consigliato non è stato in grado di fornire i risultati in tempi rapidi . Di conseguenza, le nostre atlete, così come quelle di altri Paesi , sono cadute in questa trappola e sono state escluse".
La World Boxing si difende: "Responsabilità delle Federazioni, lo sapevano"
La risposta della WBO non si è fatta attendere, legittimando il proprio operato e difendendo i principi secondo i quali non si poteva fare altrimenti: "L'organizzazione ha chiarito che i test sono responsabilità delle federazioni nazionali poiché hanno i legami più stretti e il maggiore accesso ai propri atleti e sono nella posizione migliore per gestire il processo di test. Supervisionano anche il processo di ammissione dei pugili, quindi" ha chiuso il dibattito dal proprio punto di vista, "sanno chi deve essere sottoposto al test e quando".