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Chi è Ebrar Karakurt, la “cattiva” della pallavolo che in Turchia non volevano più in nazionale

L’Italia nella finale del Mondiale di volley femminile contro la Turchia incontrerà anche Karakurt, schiacciatrice controversa considerata una vera “bad girl” in patria.
A cura di Ada Cotugno
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La straordinaria Italia di Mister Velasco affronta la Turchia nella finale del Mondiale di volley femminile, uno scontro fra giganti che assume i contorni di una battagli epica. Ci sono tutti gli elementi caratterizzanti, compresa l'antagonista per eccellenza: è Ebrar Karakurt, la controversa pallavolista turca che rischiava addirittura di dire addio al suo sogno sportivo per le polemiche che ha sollevato in patria.

È considerata una delle stelle emergenti del volley internazionale, eppure non piace ai suoi stessi tifosi. In campo è esplosiva, tanto da guadagnarsi il soprannome di "crazy volleyball player", ma è anche un'atleta che non si è mai staccata di dosso l'etichetta da "bad girl" per i comportamenti messi in mostra anche nella vita privata: liti con gli arbitri, con le avversarie e con le stesse compagne di squadra hanno caratterizzato gli ultimi anni della sua controversa carriera.

Perché Karakurt è considerata una "bad girl"

Sono tanti gli episodi che hanno contribuito a questa fama: Karakurt ha un approccio particolare alle partite dove spesso si vede urlare, fare gesti esagerati o addirittura provocare le sue avversarie diventando una presenza molto ingombrante in campo. Spesso è di questo che si parla, più del suo talento che comunque emerge prepotentemente ogni volta. Anche le compagne di squadra vengono prese di mira, come nel caso di Brovkina che durante un allenamento con il Lokomotiv è stata aggredita in campo e negli spogliatoi. Come se non bastasse poi la turca le ha danneggiato la macchina nel parcheggio, sollevando un mare di polemiche.

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In patria resta un personaggio molto discusso anche a causa del suo orientamento sessuale: nel 2021 ha condiviso sui social una foto della sua fidanzata, scatenando una valanga di insulti omofobi in Turchia dove l'omosessualità viene ancora stigmatizzata. Qualche quotidiano l'ha appellata come "la vergogna della nazione" ed è stata bersaglio di campagne anti-LGBTQ+ da parte di conservatori turchi. Qualcuno aveva discusso perfino la presenza della schiacciatrice in nazionale, trasformandola in un vero e proprio caso.

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