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Atletica, salto in alto: Tamberi vola a 2.32. “Dedicato a nonno Marcello che non c’è più”

Gianmarco Tamberi è pronto a lanciare la sfida per le prossime Olimpiadi di Tokyo. L’atleta marchigiano fa registrare la migliore prestazione mondiale dell’anno nel salto in alto: 2.32 la misura raggiunta ad Ancona gli ha permesso di alzare l’asticella di un centimetro rispetto al russo Mikhail Akimenko.
A cura di Maurizio De Santis
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A sei mesi dall'avventura Olimpica di Tokyo Gianmarco Tamberi fa registrare la migliore prestazione mondiale dell'anno nel salto in alto: 2.32 la misura raggiunta dall'atleta marchigiano che ad Ancona ha alzato l'asticella di un centimetro rispetto al russo Mikhail Akimenko (24 gennaio a Mosca). Dopo la delusione cocente nella scorsa edizione degli Assoluti, l'azzurro si riscatta e lancia un segnale molto in vista dei Giochi nel Sol Levante. È stato un debutto da incorniciare, scandito da una sequenza in crescendo a testimonianza del buon momento di forma di Tamberi che inizia con un acuto la preparazione per l'appuntamenti iridato in Estremo Oriente.

Dopo il salto, soddisfatto per l'ottima prestazione, il saltatore di Civitanove Marche ha voluto dedicare la performance a una persona speciale. Lo ha fatto con gli occhi lucidi e la consapevolezza di dover sudare ancora molto in allenamento per arrivare preparato alla sfida in Giappone. Martedì prossimo in Slovacchia, a Banska Bystrica, proverà l’assalto a quota di 2.35.

Nonno Marcello, al quale ero molto affezionato, è morto pochi mesi fa – ha ammesso a Eurosport -. Volevo dedicargli un bel salto – ha ammesso Tamberi – e ci sono riuscito. Confesso che ero molto emozionato, per me è stato molto importante iniziare così. È stato un ottimo esordio. Col 2.28 mi sono sbloccato e quando ho allungato la rincorsa ho finalmente sentito quegli stimoli che non avvertivo da settembre scorso. I presupposti per fare bene ci sono tutti.

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Il conto alla rovescia è iniziato e, a meno di decisioni differenti nelle prossime settimane sul futuro dei Giochi, Tamberi sarà regolarmente in pedana per provare a conquistare una medaglia. Lo potrà fare da atleta azzurro a tutti gli effetti, grazie al ‘decreto Coni' che ha evitato all'Italia una brutta figura e soprattutto la sanzione della sospensione che avrebbe obbligato tutti gli sportivi a gareggiare da privati cittadini, senza divise ufficiali né insegne del proprio paese.

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