video suggerito
video suggerito

Ambra Sabatini oro ai Mondiali col rosso di Ferrari e Ducati: “Ci sono altri limiti da superare”

L’azzurra s’è confermata velocista più forte al mondo nella specialità paralimpica dei 100 metri piani T63. E su una delle protesi ha scritto un messaggio forte e chiaro: “No alla guerra”.
A cura di Maurizio De Santis
0 CONDIVISIONI
Immagine

Ambra Sabatini ha conquistato la medaglia d'oro nei 100 metri T63 ai Mondiali paralimpici. E si conferma la più forte al mondo nella specialità, basta dare un'occhiata al palmares iridato: oro a Tokyo 2021, oro ai Mondiali di Parigi 2023, oro ai Mondiali di Nuova Dehli. Alla gamba sinistra aveva la protesi color rosso, quella che ha scelto di avere con sé a Nuova Delhi per omaggiare la Ferrari e la Ducati. E sulla quale ha scritto un messaggio semplice, chiaro ma importante: "No alla guerra", lo ha portato sul traguardo raggiunto in 14″39, a pochi decimi dal suo record. Ne aveva anche un'altra tutta blu, con evidente richiamo all'azzurro nazionale. Due sfumature che scandiscono il successo in India e prendono il sopravvento sul grigio che le era rimasto dentro sulla stessa distanza ai Giochi di Parigi quando, a causa di una caduta, vide sfumare la possibilità di infilare al collo il metallo più prezioso.

L'oro vinto in rimonta sull'indonesiana Tiarani

La sequenza videoclip mostra com'è andata realmente e quanto sia stata entusiasmante la prova offerta da Sabatini: ha battuto in rimonta Karisma Evi Tiarani (Indonesia) e la velocista della Ndidikama Okoh (Gran Bretagna), che si sono dovute accontentare dell'argento e del bronzo in 14″65 e 14″66.

"Sono molto contenta di come ho affrontato la gara – le parole a caldo di Sabatini -. Sono riuscita a fare tutto quanto avevo pensato prima della corsa, ovvero procedere con un'andatura precisa e ordinata, tenendo un ritmo regolare. Avevo bisogno di questo risultato e di questa sicurezza che oggi ho potuto ritrovare".

Immagine

Prossimo obiettivo, Los Angeles: "Ne combineremo delle belle"

Gloria nella velocità, un po' meno nel salto in lungo, disciplina che ha deciso di riprendere anche in vista delle Paralimpiadi di Los Angeles 2028. Ecco perché ha definito "esordio promettente" la performance in pedana: "Dopo i tre nulli nel salto in lungo di ieri non è stato facile perché ci tenevo tanto". Sabatini ha raccolto le energie e le ha canalizzate sulla prova dei 100 metri piani tanto da accogliere la vittoria dell'oro come "una grande liberazione". Da cosa? Dal magone, da quel peso che s'era piazzato sullo stomaco una volta uscita dalla pedana dei salti.

Il futuro è adesso, la gioia per il trionfo iridato è un punto di ripartenza. "Dopo Parigi è iniziata una fase di costruzione, assieme al mio allenatore lavoriamo per Los Angeles e so che ne combineremo delle belle. Ci sono altri limiti da superare".

0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views