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Millie Bobby Brown e David Harbour mettono a tacere i rumors sulle molestie: sfilano insieme sul red carpet di Stranger Things

Millie Bobby Brown e David Harbour spazzano via i rumors di dissidi sul set con un abbraccio pubblico alla premiere finale di Stranger Things. E Netflix celebra il legame tra i due protagonisti.
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Le settimane di gossip e speculazioni sono state spazzate via in pochi secondi: è bastato il tempo di un abbraccio. Al TCL Chinese Theatre di Los Angeles, sotto i flash dei fotografi e davanti a centinaia di fan, Millie Bobby Brown e David Harbour hanno regalato l'immagine che tutti aspettavano: un incontro caloroso, risate spontanee, la dimostrazione pubblica che tra loro le cose funzionano esattamente come dovrebbero. Soltanto pochi giorni fa, le accuse arrivate dalle pagine del Daily Mail: "Bullismo e molestie sul set" e le voci di un'indagine interna in Netflix.

L'ultima première chiude la questione

La première della quinta e ultima stagione di Stranger Things, tenutasi giovedì sera, ha fatto da palcoscenico a questo momento di riconciliazione mediatica. O forse sarebbe più giusto dire: di smentita definitiva. Netflixh ha anche pubblicato il video del loro abbraccio con una didascalia significativa: "Un'ultima première di Stranger Things". Il messaggio è chiaro: questo è il momento per celebrare, non per alimentare polemiche. E in effetti, osservando le immagini, risulta difficile trovare traccia di qualsivoglia tensione. Brown e Harbour si muovono sul tappeto rosso con grande naturalezza. Ora, non è chiaro se abbiamo scelto di appianare le questioni in sedi private e mostrarsi felici e sorridenti al pubblico, ma questo è quanto.

Stranger Things: è la fine di un'era televisiva

Quest'ultima première segna la chiusura di un capitolo della cultura pop che ha definito quasi un decennio di televisione in streaming. Stranger Things ha decisamente contribuito a trasformare la percezione di Netflix in tutto il mondo, dimostrando la sua forza e la sua capacità di programmazione. I numeri di Stranger Things, una serie che ovviamente pesca a piene mani dall'influenza dei prodotti pop e di genere degli anni '80, sono lì a testimoniare tutto: 140,7 milioni di visualizzazioni per la quarta stagione nei primi 91 giorni, un miliardo di dollari in nuovi abbonati generati dal 2020, un valore complessivo del solo titolo stimato fino a 20 miliardi. Il tutto realizzato con un cast che, alla prima stagione, era composto principalmente da bambini. La Brown, per esempio, aveva dodici anni alla première della prima stagione. Ora ne ha ventuno, è sposata, ha adottato una figlia. Insomma: è un'adulta.

Le voci delle molestie spazzate via

Le voci di tensioni, alimentate da fonti anonime e resoconti non confermati, si scontrano ora con l'evidenza di questo incontro pubblico. Che sia stata una strategia di comunicazione perfettamente orchestrata o semplicemente due professionisti che si presentano come dovrebbero alla celebrazione del loro lavoro, il risultato non cambia: il pubblico ha ottenuto la rassicurazione che cercava.

Perché alla fine, quando Netflix rilascerà gli episodi finali – il 26 novembre, seguito da altri a Natale e Capodanno – gli spettatori vogliono concentrarsi su quello che conta: scoprire come finisce la storia di Eleven, Hopper e tutti gli altri ragazzi di Hawkins. Non sui retroscena di un set che probabilmente nessuno conoscerà mai davvero. Il red carpet ha consegnato l'immagine che serviva. Adesso tocca alla serie fare il resto.

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