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I segreti sulla nascita Dragon Ball di Akira Toriyama: qual era la prima versione di Goku

Dragon Ball è l’opera più famosa di Akira Toriyama, il mangaka scomparso il 1° marzo all’età di 68 anni. Il primo capitolo è stato pubblicato nel 1979, mentre il primo episodio della serie è stato distribuito nel 1986.
A cura di Valerio Berra
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“L’uomo che ha regalato sogni e infanzia a tutti i bambini del mondo”. Così Angelo Cavallaro, creator esperto di manga, ha ricordato Akira Toriyama nel giorno in cui è stata diffusa la notizia della sua morte causata da un ematoma subdurale acuto. Toriyama è l'autore di Dragon Ball, il manga poi diventato anime con protagonista Son Goku che ha contribuito è riuscito a portare la cultura del Giappone ben oltre i suoi confini.

Nato nel 1955, Akira Toriyama non è stato il primo autore di manga a varcare i confini del Giappone. Anzi. Quando nel 1979 Toriyama pubblica i suoi primi manga sulla rivista Weekly Shōnen Jump, in Italia la Rai stava già trasmettendo i primi anime, i prodotti di animazioni sviluppati in Giappone. Nel 1976 aveva cominciato la rotazione su Rai 2 de Barbapapà, nel 1978 sarebbe stato il turno di Heidi e Ufo Robot.

Eppure Dragon Ball è riuscito a fare qualcosa di più. Non ha solo avuto un ottimo successo, è diventato un prodotto di massa. Forse di più. È diventato un rito: tornare a casa da scuola e guardare l’anime su Italia 1 è stata un’esperienza da cui è passata più di una generazione.

In un’epoca in cui internet si muoveva giusto nelle università più avanzate, l’unico modo per restare aggiornati con la trama era essere tutti davanti alla televisione nello stesso orario. A qualsiasi costo. Si correva nel tragitto scuola-casa, si finiva di mangiare in fretta, ci si buttava davanti alla televisione per aspettare che partisse la sigla di Dragon Ball.

La storia di Dragon Ball, a cosa è ispirato il manga di Toriyama

Ci sono due opere che sono alla base di Dragon Ball, un manga di cui neanche il suo autore ha compreso a pieno il successo. La prima è Il Viaggio in Occidente, racconto cinese di fine ‘500 in cui il monaco Sanzang viene inviato in India dall’imperatore per recuperare dei testi buddisti. Tra i suoi discepoli c’è anche il Re Scimmia Sun Wukong, a cui si è poi ispirato il personaggio di Son Goku. Tra gli altri discepoli c’è anche un maiale che in Dragon Ball è stato trasformato nel personaggio di Oscar.

La seconda opera è la filmografia di Jackie Chan, artista marziale diventato molto attivo come attore negli anni ’70. Oltre ad ispirare tutto il contesto dedicato alle arti marziali, troviamo una citazione abbastanza chiara di Jackie Chan nel manga. Nel Torneo Tenkaichi il Maestro Muten si presenta tra i combattenti mascherato per sconfiggere in incognito proprio l’allievo Son Goku. Il suo alter ego si chiama Jackie Chun.

STAR COMICS | La prima copertina dell'edizione Dragon Ball Deluxe
STAR COMICS | La prima copertina dell'edizione Dragon Ball Deluxe

Dragon Ball è la seconda opera di Akira Toriyama pubblicata su Weekly Shonen Jump. La prima è il Dr. Slump. La sua sterilizzazione è cominciata nel 1979 ma c’è stata una piccola storia pilota che ha convito Toriyama e gli editori a puntare su questo progetto: si chiama Dragon Boy. Il protagonista è sempre un giovane ragazzo dedito alle arti marziali. Invece della coda da scimmia di Goku però Tenton nasconde due ali da drago.

Le edizioni italiane del fumetto

Il manga Dragon Ball è stata pubblicato in Italia da Star Comics. La prima edizione è stata stampata nel 1995 e nel corso degli anni ne sono arrivate altre quattro edizioni e diverse ristampe. Due curiosità sulla prima edizione. Secondo alcune fonti si tratta del primo manga stampato in Italia con la modalità di lettura giapponese: le pagine vengono lette a partire dall’ultima e le tavole si seguono dall’alto verso il basso e da sinistra a destra.

Questa edizione poi era composta da 72 volumi, mentre quella di riferimento in Giappone solo da 42. Ovviamente i 72 volumi erano più corti. Nel corso degli anni le nuove edizioni hanno riportato il numero di volumi a quello originale giapponese. La prima edizione a diventare davvero popolare in Italia è stata la Dragon Ball Deluxe, quella con i bordi bianchi, stampata proprio negli anni in cui l’anime stava esplodendo: dal 1998 al 2001.

STAR COMICS | La copertina dell'ultimo volume di Dragon Ball con Goku che saluta i suoi lettori
STAR COMICS | La copertina dell'ultimo volume di Dragon Ball con Goku che saluta i suoi lettori

Dragon Ball diventa una serie animata

In tutto sono state create quattro serie animate di Dragon Ball, almeno tenendo conto delle più imporanti. La serie animata originale di Dragon Ball ha diviso la storia in due filoni. Entrambi sono stati prodotti dalla Toei Animation. Il primo filone è noto semplicemente come Dragon Ball e riprende i primi 16 volumi. Questa fase, iniziata nel 1986, racconta tutta l’infanzia di Goku e comincia con l’incontro con Bulma e la ricerca delle sfere del drago. Dragon Ball si chiude con un Goku diventato adolescente, costretto a battersi contro il Grande Mago Piccolo, un demone alieno incarnazione del male.

La seconda serie si chiama Dragon Ball Z e racconta tutta la fase adulta della vita di Goku. L’incontro con la razza combattente dei Sayana, il duello con Freezer, l’arrivo di Cell e la minaccia di Majin Bu. Qui l’anime, come il manga, cambia tono. Le avventure lasciano spazio ai combattimenti e si perde un po’ quello spazio di leggerezza della prima parte del manga. Nonostante questo, con tutte le versioni possibili dei Super Sayan, è diventata la parte più famosa del manga.

Negli anni successivi sono arrivate anche altre versioni animate di Dragon Ball che non sono ispirate all’opera principale di Toriyama. Si tratta di Dragon Ball GT e Dragon Ball Super. Dragon Ball GT è andato in onda dal 1996 al 1997, Dragon Ball Super dal 2015 al 2018. In entrambi i casi Toriyama è stato comunque coinvolto per il design dei personaggi. Prima della morte dell’autore era stata annunciata una nuova serie animata: Dragon Ball Daima, prevista per l’autunno 2024.

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