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Sigfrido Ranucci in commissione Vigilanza: “Report è garanzia di pluralismo, il pubblico ci premia”

Dopo le polemiche su quanto accaduto nelle ultime puntate di Report, alle ore 20, presso l’Aula del II piano di Palazzo San Macuto, la Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi ha svolto l’audizione del direttore di approfondimento, Paolo Corsini, e del vice direttore, Sigfrido Ranucci.
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Dopo le polemiche su quanto accaduto nelle ultime puntate di Report, alle ore 20, presso l'Aula del II piano di Palazzo San Macuto, la Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi ha svolto l'audizione del direttore di approfondimento, Paolo Corsini, e del vice direttore, Sigfrido Ranucci. Il primo a parlare è stato il direttore dell'approfondimento Paolo Corsini che ha sottolineato gli attacchi surreali nei confronti della Rai in merito agli ascolti, sottolineando che c'è stato un assestamento necessario al ricambio generazionale che pure era parte del contratto di servizio. Sigfrido Ranucci, invece, ha conferito sottolineando tutti i dati che attestano Report come la principale trasmissione d'approfondimento in Italia: "La trasmissione ha criteri oggettivi di pluralismo e ha realizzato il doppio se non il triplo di tutti i competitor. Il pubblico ci premia, in diretta come in replica come sui social. Quest'anno, nonostante lo spostamento, abbiamo mantenuto gli ascolti". 

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Gli interventi in aula, Gasparri arriva col cognac: "Mi sto addormentando"

Gasparri mostra il cognac: "Mi stavo addormentando"
Gasparri mostra il cognac: "Mi stavo addormentando"

Tra gli intervenuti, Maurizio Gasparri che ha esordito con un piccolo cognac minimizzando la relazione di Sigfrido Ranucci: "Mi state addormentando, mi aspettavo più sostenitori da parte vostra". Poi, il senatore fa un elenco di tutto quello che dal suo punto di vista è risultato strumentale nelle ultime inchieste dedicate a Silvio Berlusconi e al partito di Forza Italia. Nella seconda parte dell'audizione, Maurizio Gasparri ha più volte disturbato la replica di Sigfrido Ranucci rendendo necessario l'intervento della presidente di commissione. Più centrato sulla stabilità del Governo, l'intervento del deputato di Noi Moderati, Maurizio Lupi: "Quando una trasmissione del servizio pubblico rischia di condizionare lo stato delle istutituzioni. Sono stato molto preoccupato da una notizia che diceva che dopo l'inchiesta su Berlusconi, si preparava un'altra inchiesta di un ministro della Repubblica. Questo crea un problema. Crea instabilità nei confronti delle istutizioni". Il senatore Giuseppe De Cristofaro"Guarda caso, quest'assemblea è stata convocata perché le inchieste di Report hanno dato fastidio alla maggioranza di Governo. Questo non c'entra niente con le competenze di una commissione di Vigilanza. Questo c'entra con le scelte politiche. Io, maggioranza di questo Paese, chiamo il conduttore della trasmissione per mettere in campo certe giustificazioni. Sui dati, direttore Corsini, sta accadendo qualcosa. Se un pezzo significativo del giornalismo italiano sta andando altrove, sta succedendo qualcosa. Forse c'è una terza via tra l'andarsene con le proprie gambe e il trattenere. Sta succedendo oppure no che una serie di figure significative hanno lasciato la Rai nelle ultime settimane?". 

Le repliche di Sigfrido Ranucci

L'audizione si sviluppa con le repliche di Sigfrido Ranucci: "Report ha sempre dato conto del diritto di replica e usiamo sempre l'aggiornamento delle notizie per quanto riguarda le notizie di cronaca, fatto salvo che esiste una verità storica e una verità di cronaca. Per quanto concerne i costi li abbiamo abbassati da 1600 euro al minuto del 2016 a 1200 euro al minuto oggi e conto di poterli abbassare ancora nei prossimi anni. Il tema della qualità non si lega solo agli ascolti o al numero degli spettatori, ma il Qualitel, i sondaggi della qualità che fa la Rai in seguito al contratto di servizio pubblico, è molto importante. Lì c'è un campione molto ampio che ha decretato l'attendibilità del programma in base a criteri che sono assolutamente oggettivi. Noi, a differenza della politica, siamo soggetti al giudizio della magistratura. Ad oggi, dopo 38 anni di professione, ho la fedina penale ancora pulita nonostante ho affrontato 186 tra richieste di risarcimenti e querele ed è andato sempre tutto bene". Sulle accuse del giornalismo "a tesi": "Non c'è nessun giornalismo a tesi, anzi cambiamo l'impostazione del pezzo man mano che vengono a dipanarsi i fatti all'interno delle inchieste e tutto viene verificato e raccontato nel rispetto della continenza verbale". 

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