video suggerito
video suggerito

Riforma Rai 2025: il Cda eletto dal Parlamento, la trasparenza sul canone e la definizione degli influencer

È stata presentata in Senato la nuova riforma Rai 2025. Le principali novità riguardano la Governance dell’azienda, ma non mancano proposte del canone, sulla trasparenza dei bilanci e proposte relativa alla “normalizzazione” degli influencer nel panorama televisivo e la nascita di un canale interamente dedicato alla cultura e senza pubblicità.
A cura di Ilaria Costabile
122 CONDIVISIONI
Immagine

Nella giornata di mercoledì 30 luglio è stato presentato in commissione al Senato il testo base della riforma Rai, a seguito della necessità di adeguarsi alle normative europee. Tra le principali novità che vuole introdurre il centrodestra c'è quella riguardante l'elezione dei Componenti del Consiglio di Amministrazione, a cui si aggiunge una stretta alla presenza degli influencer, oltre che un canale per la promozione culturale e in diretta h24 e senza pubblicità.

Le novità sulla Governance Rai

La prima questione affrontata nella proposta presentata dal centrodestra è quella relativa alla governance. Attualmente a decretare i sette membri dei Cda insieme al Parlamento che ha il compito di nominarne quattro, ci sono il Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro dell'Economia che ha facoltà di nominarne due e l'assemblea dei dipendenti Rai, che ne nomina uno. La nuova proposta, invece, punta a farne nominare tre dal Senato e tre dalla Camera, mentre l'ultimo nome sarà sempre affidato ai dipendenti a tempo indeterminato dell'azienda. In tema di nomine, potrebbe cambiare anche quella riguardante il presidente Rai, scelto dalla Commissione di vigilanza, a maggioranza dei due terzi, che sarà poi assoluta a partire dalla terza votazione.

Il canone Rai e la trasparenza dei bilanci

Per quanto riguarda il canone, di cui si è tanto discusso, le direttive invece sarebbero piuttosto chiare. Nel testo della proposta si legge "qualunque variazione in negativo dell'ammontare del canone non può superare il cinque per cento rispetto all'importo dell'anno precedente" e inoltre si specifica che "non potrà subire una variazione negativa se non in presenza di condizioni eccezionali debitamente motivate, che comportino la riduzione delle esigenze di finanziamento". Nella riforma viene chiesta anche una maggior trasparenza nei bilanci, ogni sei mesi la Commissione di Vigilanza dovrà rendere conto dell'impiego effettivo delle risorse derivanti dalle entrate del canone e di quelle derivanti dalla pubblicità.

Definizione degli influencer e il canale culturale

All'interno della riforma è stata anche normalizzata la presenza degli influencer, figure che sempre più spesso gravitano anche nel mondo televisivo. Nel testo della proposta gli influencer si definiscono come "Soggetti che esercitano un'attività analoga o comunque assimilabile a quella dei fornitori di servizi di media audiovisivi sottoposti alla giurisdizione nazionale, secondo i criteri definiti con apposito provvedimento adottato dall'Autorità in conformità alla normativa dell'Unione europea". Infine, come ultima novità, c'è anche l'istituzione di "un canale tematico dedicato alla cultura senza interruzioni", che dovrebbe essere finanziato con il canone o dalla fiscalità generale.

122 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views