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Patrick Facciolo analizza Francesca Albanese: “Ecco come costruisce la sua comunicazione”

A “Fin che la barca va” l’analista della comunicazione spiega i gesti e la voce di Francesca Albanese durante il caso Reggio Emilia e durante un’intervista con Peter Gomez: “Le sue caratteristiche sono salienti, usa segnali del corpo e tecnica vocale”.
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Fin che la barca va, il programma di Piero Chiambretti in onda dal lunedì al venerdì nel preserale di Rai3, continua ad avere nello spazio di Patrick Facciolo, uno dei punti più interessanti. L'esperto di comunicazione, dopo aver analizzato la comunicazione tra gli altri di Donald Trump e Antonio Tajani, ha dedicato un approfondimento anche a Francesca Albanese, la relatrice speciale ONU per i territori palestinesi occupati. Sotto la lente d'ingradimento di Facciolo, l'ormai celebre episodio di Reggio Emilia durante la consegna del Tricolore cispadano alla presenza del sindaco.

L'analisi: "Albanese ha una tecnica saliente"

"Backchannel", "vocal fry", "atto direttivo con vocativo": termini tecnici che Facciolo traduce in linguaggio accessibile per mostrare come Albanese costruisca la sua immagine pubblica di persona assertiva e confidenziale allo stesso tempo, senza ovviamente dare alcun giudizio sulle idee della personalità pubblica. "Efficace? Questo sta agli occhi di guarda", fa notare Facciolo, "sicuramente saliente, però". Il pubblico risponde: la puntata ha conquistato 811.000 spettatori con il 4.5% di share, confermando l'interesse verso il programma di Chiambretti e questo nuovo tipo di analisi televisiva.

"Perché parliamo tanto di Francesca Albanese"

"Durante la cerimonia per la consegna del tricolore a Francesca Albanese a Reggio Emilia, è successa una cosa molto interessante dal punto di vista comunicativo", esordisce Patrick Facciolo nel suo intervento. "Mentre il sindaco parlava, lei portava la mano alla fronte, poi alla bocca, poi spostava lo sguardo a sinistra e verso l'alto. In analisi del comportamento non verbale, questi gesti si chiamano backchannel: segnali che emergono quando ascoltiamo, e allo stesso tempo vogliamo comunicare cose con il corpo". Tradotto dal tecnico: Albanese non stava semplicemente ascoltando il sindaco Marco Massari. Il suo corpo stava già reagendo, preparando la risposta, manifestando disagio o dissenso attraverso micro-gesti che il pubblico percepisce inconsciamente. I backchannel sono quei segnali "di ritorno" che emettiamo mentre qualcun altro parla: annuire, toccarsi il viso, spostare lo sguardo. Nel caso di Albanese, questi gesti preparavano il terreno per l'intervento verbale che sarebbe arrivato di lì a poco.

La gestualità sposta l’attenzione di chi guarda.
La gestualità sposta l’attenzione di chi guarda.

La voce

Ma è sulla voce che Facciolo si sofferma maggiormente. "Poi si è rivolta direttamente al sindaco e ha pronunciato la famosa frase: ‘non deve più dirlo', con un eloquio più veloce e una voce graffiata sul finale. In tecnica vocale si chiama vocal fry: una modulazione che in questo caso ha reso la comunicazione più confidenziale e allo stesso tempo assertiva". Il vocal fry è quella caratteristica "frittura" nella voce, quel tono più basso e ruvido che molte persone usano, spesso inconsciamente, per dare autorevolezza alle proprie parole. È una tecnica che da anni viene studiata nei corsi di public speaking e che alcune ricerche associano a una percezione di maggiore credibilità, anche se altre la collegano a un'immagine di arroganza. Nel caso di Albanese, secondo Facciolo, serve a creare un mix particolare: confidenza (come se stesse parlando a un amico) e assertività (con la fermezza di chi sa di avere ragione).

"Senza contare l'atto direttivo con vocativo", aggiunge l'analista: "un modo di parlare che chiama in causa direttamente l'altro col suo nome o la sua qualifica, lo responsabilizza e lo attiva emotivamente, com'è successo anche nello scambio con Peter Gomez nel programma ‘La confessione'". In pratica: dire "non deve più dirlo" rivolgendosi direttamente al sindaco, guardandolo negli occhi e chiamandolo in causa, è molto più potente comunicativamente che fare un'affermazione generica. È un modo per mettere l'interlocutore sul banco degli imputati, trasformando un semplice scambio in un momento di confronto diretto. Chissà che a questo punto, come aveva detto lo stesso Chiambretti a Fanpage.it, Francesca Albanese non accetti l'invito sulla barca che attraversa il Tevere. Magari potrebbe verificarsi un'analisi in tempo reale.

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