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Verissimo 2025/2026

Michela Miti dopo lo sfratto: “La mia vita è precipitata. In depressione mi sono fatta male più volte”

Michela Miti ha parlato a Verissimo delle difficoltà economiche che sta affrontando. Costretta a lasciare la sua casa avendo avuto sfratto, sta provando a risollevarsi dal brutto momento che vive da oltre 10 anni: “La mia vita è precipitata dopo la morte del mio compagno Alberto Bevilacqua”.
A cura di Gaia Martino
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Da programmi per bambini alla musica, fino al ruolo della supplente nei film di Pierino che l'hanno resa protagonista di pellicole simbolo degli anni '80, Michela Miti ha parlato a Verissimo di come è cambiata la sua vita dopo la morte del compagno Alberto Bevilacqua, che risale a 10 anni fa. Ad agosto ha raccontato di aver ricevuto lo sfratto e di star vivendo un momento di grande difficoltà economica: a Silvia Toffanin ha spiegato nel dettaglio cosa le è successo negli ultimi anni e come sta ora.

Il racconto di Michela Miti

"La mia vita è precipitata, tutto è cominciato da molto lontano, dalla morte del mio compagno Alberto Bevilacqua, più di 10 anni fa". Così comincia il lungo racconto di Michela Miti a Verissimo. Ospite di Silvia Toffanin l'attrice di successo degli anni '80 ha parlato di quello che le è successo negli ultimi anni. "Quella è stata la prima botta. Non eravamo sposati, non immaginavamo cosa sarebbe successo. Caddi in depressione, sono caduta e mi sono fatta male più volte. Al ginocchio soprattutto, che non ho operato ancora. Mi sono trovata spiazzata, non avevo più nulla e sono finita in gravi difficoltà economiche". Tra pochi giorni dovrà lasciare casa, avendo ricevuto lo sfratto: dovrà dire addio alla casa nella quale ha vissuto con sua madre negli ultimi anni, prima che venisse a mancare. Così ha continuato: "Mi sento sradicata. L'anno scorso ho dovuto vendere tutto quello che avevo, i ricordi di Alberto, tutte le cose che amavo perché non avevo più risorse. Non potevo occuparmi del mio lavoro".

Come sta oggi: "Ho ricevuto degli aiuti"

Ora ha ottenuto l'assegno di inclusione, "una base di partenza" ha spiegato, e sta ricevendo degli aiuti, "Mi ha aiutato la fede, la preghiera, il parroco. Sant'Egidio si sta occupando di me per trovarmi una casa, un medico mi aspetta per operarmi senza nulla in cambio", ha spiegato. Oggi "lotto e aspetto", nel tentativo di rimuovere "i brutti pensieri" e riuscire a operarsi per tornare a lavorare. "Non è facile passare da una vita agiata a una senza nessuno. La sera mi ritrovo sola, i pensieri ritornano a galla".

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