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Opinioni

L’Isola dei Famosi ha fatto naufragio, è diventata uno Zoo

La finale dell’Isola dei Famosi 2023 incorona vincitore Marco Mazzoli senza grosse sorprese. Questa diciassettesima edizione è stata piuttosto debole e andiamo allora ad analizzare quali possano essere le motivazioni del naufragio tra cattiva gestione dei concorrenti, favoritismi e una perenne sciatteria che ha presto smesso di fare simpatia.
A cura di Grazia Sambruna
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Su Canale 5 si è conclusa ieri sera, 19 giugno 2023, la diciassettesima edizione de L’Isola dei Famosi con la vittoria “zoologica” del trionfatore annunciato Marco Mazzoli, entrato cardinale e uscito Papa senza grosse sorprese. A prescindere dalla classifica che ha visto al secondo posto il “Nip” Luca Vetrone e al terzo l’ex rugbista Andrea Lo Cicero, è arrivato il momento di tirare le somme.

Cast sbagliato? Più che altro, ritirato. Gli insindacabili problemi di salute di Paolo Noise, Fiore Argento, Marco Predolin, Simone Antolini (che ha portato con sé il compagno Alessandro Cecchi Paone) e Claudia Motta, hanno portato al rapido e inesorabile spegnimento del cast, tanto che lo stesso reality ha avuto difficoltà a eliminare naufraghi.

Tra i nomi più forti sulla carta, sicuramente c’era quello della ex Suor Cristina, la prima a esser chiamata a levare le tende al momento della finale. Purtroppo, si è rivelata un personaggio noioso anche perché malgestito. Gli autori del reality hanno messo in piedi, di puntata in puntata, una specie di “Suor Soap”, facendo in modo che lei svelasse e non svelasse l'identità di chi al momento la accompagna nella vitra. Come è andata a finire? Al termine di più o meno cinquanta ore di dirette serali, a cui vanno aggiunte quelle dell’infinito girato del daily, sappiamo come Scuccia stia con “una persona”. Niente di più. A Beatiful si registrano ritmi narrativi più frenetici e, soprattutto, a una certa arriva il twist, la risoluzione. All’isola, questa volta, no.

Cattiva gestione che a volte ha toccato il fondo del barile. Prendiamo come riferimento, alto e ce ne rendiamo ben conto, Pechino Express. Pure lì i concorrenti non sono vezzeggiati né tantomeno coccolati: devono scarpinare indefessi e senza un soldo in tasca fino alla meta, mentre i voice over di Costantino Della Gherardesca (o quelli di Enzo Miccio) sostanzialmente li deridono con garbo e ironia. Ecco, all’Isola è mancato il senso della misura. Nell’ultima edizione abbiamo visto Corinne Clery, 73 anni, svenire in diretta tra l’indifferenza della conduttrice Ilary Blasi. Lo stesso vale per il trattamento riservato a Fiore Argento, costretta a rimanere spiaggiata nonostante la rottura dell’alluce del piede. Infortunio che la costringeva a gridare dal dolore e a strisciare ventre a terra verso la radura preposta a bagno, troppo lontana per le sue condizioni. Il tutto mentre in studio, per due settimane buone, sono stati ignorati gli accorati appelli della figlia e sorella d’arte per tornarsene a casa. Più che leggero intrattenimento da prima serata, somigliava a una versione low budget di Hunger Games.

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L’emorragia di ritirati, poi, ha costretto gli autori a fare le cosiddette nozze coi fichi secchi. Questo ha portato, come prima e forse più grave conseguenza, quella di lasciare a Marco Mazzoli e ai suoi soci dello Zoo di 105 uno strapotere pressoché sconfinato. Se è vero che Mazzoli, con ogni probabilità, avrebbe vinto comunque anche grazie alle proporzioni pachidermiche del fandom del suo fortunato programma radiofonico, le differenze di trattamento riservate a lui rispetto agli altri compagni di sventura sono state fin troppo evidenti. Paolo Noise, prima naufrago insieme all’amico, poi ritiratosi a causa di un malore notturno, è stato fisso in studio insieme al buon Fabio Alisei e i due, spesse volte, si sono ritrovati a prendere parola più spesso della stessa conduttrice per supportare Mazzoli da Cologno lido e mettere in piedi uno show parallelo anche divertente. Ma che nulla c’entrava col reality. I favoritismi non fanno mai simpatia.

E di simpatia non se ne è vista moltissima neanche tra la conduttrice Ilary Blasi e la sua nemesi, l’opinionista Enrico Papi. Lei, perennemente svogliata al timone, cercava di portare avanti il carrozzone sperando di finire il prima possibile ogni puntata, mentre a lui il ruolo in poltroncina stava stretto: avrebbe voluto condurre. Da qui, battibecchi e sovrapposizioni di cui, previsti o meno dal copione, si sarebbe potuto fare a meno. Anche perché frecciate e alterchi, pur avendo una grandissima eco mediatica, hanno spostato in ultimissimo piano le dinamiche tra i naufraghi, cuore dello show. Nel frattempo, Alvin: bistrattato dai timonieri di Cologno Monzese, è oramai imprigionato in un ruolo che non gli interessa né vuole. Il suo compito è quello di spiegare dettagliatamente le prove inflitte ai naufraghi, purtroppo però a nessuno, pubblico compreso, interessano davvero. E il costante dileggio di Papi e Blasi nei suoi confronti, lo hanno fatto risultare un pesce fuor d’acqua, il secchione che si presenta in aula lo stesso nonostante lo sciopero indetto il giorno prima. Una situazione generale sicuramente frizzantina ma, soprattutto, sbilanciata e caotica che ha generato più di un momento di confusione e pressapochismo.

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Unico faro nella notte dello studio, Vladimir Luxuria. Sempre puntuale e affilata nei giudizi sulle gesta dei naufraghi, ha brillato rispetto ai presenti semplicemente svolgendo il proprio lavoro, al di sopra di antipatie personali e dispettucci fratricida. Il modo in cui se l’è cavata nonostante l’atmosfera horror e la sua eleganza nei modi, oltre ai tempi televisivi pressoché perfetti che possiede, fanno sperare che qualche vertice Mediaset di competenza possa guardare giù e affidarle un programma tutto suo. Lo meriterebbe. Già da tempo.

In definitiva, è stata un’Isola ibrida, molto “zoologica” e dominata da dinamiche che poco o niente avevano a che fare con il cuore dello show. Nonostante il gran numero di ritirati, mettere in secondo piano il cast non è stata una scelta vincente: Corinne Clery, Nathaly Caldonazzo, Pamela Camassa ma anche la stessa Alessandra Drusian dei Jalisse in parte hanno dato e avrebbero potuto donare ancora momenti emotional non indifferenti che sarebbero andati a compensare il solito e tassativo livello di trash del programma. Le donne in particolare, sono state prese in considerazione prevalentemente se e quando macchiette urlanti, spesso senza alcun tipo di approfondimento su personalità e motivazioni. Su tutte, citiamo Helena Prestes, villain perfetta, ma più un cartone animato che una persona in carne e ossa. Non conosciamo meglio nessuno dei naufraghi, all’infuori, ovviamente, di Marco Mazzoli a cui è stato modo di risplendere in ognuno dei suoi aspetti migliori. Tant’è.

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L’Isola è stata buttata in caciara con una conduttrice sempre meno interessata al gioco, questa è una sua caratteristica che i social amano particolarmente ma che impiega pochissimo a scivolare in fastidiosa sciatteria. Rumor insistenti sibillinano che il reality verrà messo in pausa nella prossima stagione tv, profetizzando un ritorno de La Talpa al suo posto. Se non si dicesse tutti gli anni, verrebbe quasi da crederci. E soprattutto da sperarci. L’annuncio dei palinsesti Mediaset, comunque, è previsto per il prossimo 4 luglio, manca poco. Intanto salutiamo l’Honduras con un bel po’ di amaro in bocca e la netta impressione che, contingenze sfortunate a parte, ci si potesse e dovesse impegnare di più. Anche il trash, come ben insegna lo Zoo di 105, va saputo fare. Altrimenti il rischio naufragio resta dietro l’angolo.

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Sto scrivendo. Perennemente in attesa che il sollevamento di questioni venga riconosciuto come disciplina olimpica.
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