La transizione di Ginevra Morsilli, violinista di Tu sì que vales: “Riccardo era un uomo che aspettava la morte”

Ginevra Morsilli, violinista di Tu sì que vales, ha raccontato a Verissimo il lungo percorso di transizione che l’ha portata a riconoscersi e a vivere pienamente la propria identità. Un cammino iniziato nel 2019, quando era ancora Riccardo, un uomo che aveva smesso di riconoscere nella vita che aveva pensato fosse giusto vivere.
Lo studio del violino e l’arrivo a Tu sì que vales 2025
Sposata dal 1996 e madre di due figli, Morsilli ha spiegato come per anni abbia cercato di adattarsi a un’esistenza che sentiva lontana da sé. Il desiderio di essere donna, presente fin dall’infanzia, era rimasto a lungo inconfessabile, spingendola a cercare di adattarsi a uno schema che pensava prestabilito e immutabile.
Bambina timida e introversa, ha raccontato alla conduttrice Silvia Toffanin di essersi sempre sentita fuori posto tra i coetanei maschi ma anche distante dalle femmine, pur desiderando di essere come loro. In quel periodo difficile è stata la musica a rappresentare l’unico rifugio sicuro: in quel periodo della sua vita, quando aveva appena 9 anni, ha cominciato lo studio del violino, abilità che l’ha poi portata a esibirsi sul palco dell’ultima edizione di Tu sì que vales vinta da Kay La Ferrera.
La scelta di Ginevra Morsili di avviare il percorso di transizione
Il primo vero passo verso il cambiamento è arrivato quando Ginevra ha trovato il coraggio di confidarsi con la sua ex moglie, la prima persona a cui ha rivelato di sentirsi donna. Successivamente lo ha comunicato anche ai figli, che hanno accolto la notizia con naturalezza e senza difficoltà. Un atteggiamento che, secondo Ginevra, riflette la modernità e la naturale spinta verso l’inclusione delle nuove generazioni.
Il percorso di transizione vero e proprio, ha raccontato nella sua intervista a Verissimo, è iniziato nel 2019 con un gesto simbolico: un’esibizione sul palco con un paio di décolleté rosse. Di fronte al pubblico che applaudiva quella performance, Ginevra ha compreso che non avrebbe mai più rinunciato al desiderio di indossare un oggetto che la rappresentasse. Poco dopo ha incontrato Giovanna, oggi sua moglie. “Riccardo era un uomo infelice, sempre a disagio, fuori posto. Aspettava la morte come una liberazione, perché non amava la vita che stava vivendo”, ha concluso l’artista, oggi finalmente libera di essere felice.