La Rai si difende sul caso Ranucci: “Nessun provvedimento disciplinare, gli abbiamo ricordato le regole”

La Rai risponde alla pubblicazione, da parte di Sigfrido Ranucci, del documento con cui la Rai ha ammonito il giornalista nelle scorse settimane. Attraverso una nota pubblicata in tarda mattinata, l'azienda precisa che la lettera inviata al giornalista non corrisponde a un provvedimento disciplinare e si difende sottolineando di avere semplicemente ricordato a Ranucci le regole che tutti i giornalisti rispettano.
Rai nega il provvedimento disciplinare a Ranucci
"Ribadita a Ranucci necessità di nulla osta aziendale per interviste. Nessun provvedimento disciplinare".Questa la sintesi del comunicato con cui Rai risponde alla lettera ricevuta dall'azienda che Ranucci ha pubblicato sui social: "In relazione alla notizia che il conduttore di Report, Sigfrido Ranucci, sarebbe stato sanzionato per aver partecipato a un programma su La7 e per aver rilasciato dichiarazioni ed interviste, Rai precisa che non è stata fatta alcuna contestazione disciplinare nei suoi confronti. Al vicedirettore “ad personam” Ranucci sono state semplicemente ricordate le vigenti regole aziendali in materia di rapporti con gli organi d’informazione e quelle più specifiche che riguardano i giornalisti. Regole che, si ricorda, valgono per tutti i dipendenti e collaboratori Rai, nessuno escluso. Nella lettera, il vicedirettore “ad personam” Ranucci è stato invitato in futuro a porre maggiore attenzione all’osservanza delle normative aziendali".
Cosa c'è scritto nella lettera Rai a Ranucci
Nella lettera inviata dalla Rai a Sigfrido Ranucci si riepilogano diverse occasioni nelle quali il giornalista ha partecipato a programmi televisivi trasmessi da altre emittenti che non fossero Rai, oltre ad aver presenziato alla presentazione del suo libro. Una lettera alla quale Ranucci ha risposto pubblicando sui social queste parole: "Ieri sono stato convocato dal mio direttore Paolo Corsini, pensavo che mi rassicurasse sul fatto che le puntate di Report non verranno tagliate e che i compensi della mia squadra fossero salvi, anche solo per gratitudine per la qualità del lavoro svolto. Pensavo anche che mi avesse convocato per dire bravo a me e la squadra visto che ieri è uscito l'indice Qualitel, il sondaggio che la Rai è obbligata a fare in ottemperanza del contratto di servizio pubblico, e dove risulta che Report è il programma d'informazione più gradito. Invece no. Era semplicemente un provvedimento disciplinare a firma dell' Ad Giampaolo Rossi, e del direttore delle Risorse Umane, Felice Ventura. Mi accusano di aver partecipato alla trasmissione della Gruber il 6 maggio, senza essere stato autorizzato. Fatto non vero perché ero stato autorizzato dallo stesso Corsini telefonicamente per lanciare la seconda parte della stagione di Report. Poi di aver presentato il mio libro a #Mestre, e di aver rilasciato un'intervista dove parlavo della minore libertà di stampa in Italia e del fatto che la gente si informava di meno. Non si riferiva alla Rai ma al mio libro La Scelta edito da Bompiani. Poi mi si accusa di aver partecipato con una telefonata a Piazza Pulita per difendere Report e il collega Giorgo Mottola dalle accuse di manipolazione. Se devo prendermi un provvedimento per aver promosso e difeso la squadra e un marchio storico della Rai come Report, tutelato la libertà di stampa , lo accetto con orgoglio. Oltretutto arriva dopo le interrogazioni di Fi sull'inchiesta su Mori e la commissione Antimafia, e la denuncia di Fazzolari per la puntata su Mediobanca".