Giammaria in lacrime per la cancellazione di Petrolio: “La Rai dimentica di essere fatta di emozioni”

Due facce della stessa medaglia. Mentre dentro gli studi napoletani della Rai si celebravano i nuovi palinsesti, sul marciapiede antistante l'entrata del Centro Produzione di Napoli si consumava una protesta silenziosa ma eloquente. Quella dei giornalisti. Al centro della tensione, i drastici ridimensionamenti che hanno colpito l'informazione di approfondimento.
Il malcontento di Ranucci, le lacrime di Giammaria
Sigfrido Ranucci, ascoltato anche da Fanpage.it, ha guidato il corteo di malcontento, accompagnato da collaboratori e colleghi. Una presenza, la sua, che segna una netta differenza rispetto allo scorso anno quando aveva scelto l'assenza totale dalla presentazione. Stavolta il conduttore di Report ha optato per la presenza critica, schierandosi apertamente contro le scelte aziendali che hanno decurtato il suo programma di quattro appuntamenti. C'era anche Duilio Giammaria che non andrà più in onda con Petrolio. Come rilevato da DavideMaggio, il conduttore e giornalista si è lasciato andare in un pianto molto amaro davanti alle telecamere: "Dispiaciuto e rattristato".
Le emozioni fanno parte del nostro lavoro, comunichiamo con gli occhi, con le parole, non con le carte, non con le caselle di palinsesto! Siamo un’azienda di idee, di teste, di persone, di cuori, questo devono rispettare.
La Rai intanto assume 127 giornalisti precari
Lo scollamento tra le proteste all'esterno e quello che invece viene dichiarato all'interno, durante i palinesti, è evidente. Proprio mentre si protestava, l'ad Rossi ribadiva e confermava la stabilizzazione di 127 giornalisti precari in Rai, in risposta alle domande dei giornalisti presenti. Come si legge sul Foglio, in relazione alle assunzioni, proprio Ranucci avrebbe fatto sapere che gli stabilizzati sarebbero comunque spostati in altre sedi: "Io con chi lo faccio il programma?", dice.