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Fru e Aurora da concorrenti a conduttori: “A Italia’s Got Talent porteremo la nostra normalità”

Aurora Leone e Gianluca Fru si raccontano in un’intervista a Fanpage.it. Dopo l’esperienza di Pechino Express insieme, oggi sono pronti al salto alla conduzione di Italia’s Got Talent, intenzionati a non snaturarsi: “Lodovica Comello sapeva fare tutto, mentre noi portiamo a Italia’s Got Talent la nostra rivoluzione”.
A cura di Andrea Parrella
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Nel mondo dello spettacolo contemporaneo Aurora Leone e Gianluca Fru stanno conquistando uno spazio sempre più considerevole. Il loro è un binomio che nasce come costola dei The Jackal, progetto che da qualche anno punta molto sulla diversificazione, scommettendo sull'espressione dei vari componenti della squadra in diversi progetti, sia soli che in coppia, come è accaduto proprio per Fru e Aurora. Dopo l'esperienza di Pechino Express dello scorso anno, infatti, i due si apprestano a condurre la nuova edizione di Italia's Got Talent, che quest'anno si trasferirà da Sky alla piattaforma Disney +. Li abbiamo incontrati per un'intervista in cui mettiamo a confronto i loro punti di vista, cercando di capire qualcosa in più di Aurora e Gianluca, ciò che erano e cosa avrebbero desiderato essere prima di essere travolti dall'esperienza The Jackal.

La prima volta davanti a un pubblico (vale anche la recita di scuola alle elementari).

Aurora: Recita di quinta elementare, ero un albero, direi un approccio col pubblico piuttosto statico, che però mi ha dato modo di "sbocciare".

Fru: Prima volta davanti a un pubblico era mentre suonavo, io ho studiato per sei anni basso elettrico. Avevo 16 anni, mi trovavo in uno di quei pub della provincia di Napoli e per quel che ricordo, mi definirei un Vittoria dei Maneskin coj molto più sex appeal. Pur essendo un grande secchione dello strumento, ero molto più attratto dall'idea di fare il cretino che di suonare.

La prima volta che hai pensato dell'altro/a: però, che bravo/a!

Fru: Io da quando abbiamo visto i video di Aurora a IGT, la giovanissima casertana dirompente, questo si diceva di lei nel settore. L'ho pensato ed ero convinto del nostro buon acquisto, era la nostra Kvara.

Aurora: Sicuramente il video in cui Fru mi ha colpito tantissimo è stato quello di Operazione Sanremo, in cui fingeva di sostituirsi a Favino.

Da concorrenti a conduttori. Quest'anno, dopo l'esperienza a Pechino Express, presentate in coppia Italia's Got Talent. Che sensazioni avete?

Aurora: Ho partecipato a IGT con la speranza che fosse una vetrina, il mio trampolino di lancio. Che in questo lancio fosse compreso tornarci da conduttrice, non era previsto. Fru, tu lo avevi previsto?

Fr: Sì, l'ho sognato (ride,ndr). Cerchiamo di portare sempre noi stessi nei meccanismi, in modo nostro e molto personale.

Aurora: E anche con molto meno talento, perché Lodovica Comello sapeva fare tutto, mentre noi portiamo a Italia's Got Talent la rivoluzione della normalità.

Una cosa che avete lasciato inconclusa nelle vostre vite.

Aurora: Finché lavorerò avrò meno occasioni per studiare e chiudere il percorso in Lettere Moderne.

Fru: Io sono entrato al conservatorio di Napoli, classe jazz e poi è arrivata la proposta dei The Jackal come membro fisso e non riuscivo a conciliare le due cose. Tanti anni di studio, di accademia e poi, appena entri, arriva la proposta. Non è che sia stato bocciato, stava andando anche bene. Ma la vita non è scegliere le proprie carte, ma giocare bene quelle che si hanno in mano.

Un'ossessione dell'altro/a, qualcosa che ripete in continuazione.

Aurora: Se dobbiamo trovare una differenza tra me e Fru, a parte la barba, è questa sua passione per gli anime, una cosa che io non ho e chiedo scusa alla comunità.

Fru: Sì, sono molto appassionato di anime e in particolare mi piace scovare continuamente reference di JoJo. Aggiungerei anche, per quel che mi riguarda, questa fissa per le bandiere, ma posso farci poco, la memoria è un muscolo e va allenata. L'attuale fissazione di Aurora è proprio il suo percorso di studi, sta ripassando in maniera molto approfondita la letteratura e quindi è un po' travolta da questi argomenti. Vi sembrerà inaspettato e invece…

Chi era ll vostro idolo a dieci anni?

Fru: Io ce l'ho, Vegeta di Dragon Ball, mi sono sempre piaciuti i non protagonisti, Vegeta era un po' fissato e un po' pazzo, falliva sempre e questa cosa mi piaceva, il fatto che lui ci continuasse a provare nonostante a risolvere tutto fosse sempre Goku.

Aurora: Anche io ricordo il mio idolo a dieci anni, molto simile a quello di Fru, era Tiziano Ferro.

Il vostro idolo a vent'anni?

Fru: A vent'0anni io ho iniziato a lavorare nei The Jackal, ma studiavo ancora musica e il mio idolo era John Frusciante, da cui viene Fru, il mio soprannome. Allora era ex chitarrista dei Red Hot Chili Peppers, perché era uscito dal gruppo, ma poi è rientrato.

Aurora: Il mio idolo è rimasto Tiziano Ferro e resta tra le persone che non sono mai riuscito ad incontrare e vorrei, con questo lavoro abbiamo spesso la fortuna di incontrare personaggi che hanno rappresentato qualcosa per noi e mi auguro che alla prossima intervista possa dire di averlo incontrato.

Un prossimo obiettivo che vi date?

Fru e Aurora: Quello di portare un grande show The Jackal in Tv, scritto e prodotto da noi. Quando lavoriamo tutti insieme c'è una magia davvero irripetibile.

Cosa suggerireste ai Fru e Aurora del futuro?

Aurora: Un consiglio sulla base della mia esperienza è approfittare di possibili vetrine, come per me è stata la televisione, che vi consentano di mostrare ciò che vi ispira e che sapete fare, senza esitazione.

Fru: Io non so come sono arrivato a questo punto, so solo che nella mia vita sono sempre stato curioso, quindi il consiglio che do a chiunque voglia malauguratamente per se stesso diventare il Fru del futuro è essere appunto curiosi e, soprattutto, sono diventato sufficientemente anziano a 28 per poter dire di studiare, non solo a scuola. Studiate ogni cosa che trovate, perché in ogni cosa che si studia si guadagna qualcosa e si scopre se stessi nel mondo.

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