A Porta a Porta lo scambio tra Nicola Santini e Concita Borrelli: “Noi italiani siamo un popolo di pippaioli”

La puntata di Porta a Porta della serata di giovedì 13 novembre è stata anche dedicata al tema delle app di dating, le app di incontri. Nel salottino di Bruno Vespa è andato in scena un dibattito abbastanza vispo sugli usi e costumi degli italiani. In cattedra, tra i presenti, ci sono saliti Nicola Santini e Concita Borrelli. Il direttore di Vero è stato molto tranchant e ha esordito così con Vespa: "Il problema è che noi italiani siamo un popolo di pippaioli. Si scalda, si scalda, si scalda e non si conclude mai". Poi la battuta fulminante a Borrelli.
Che cosa è successo a Porta a Porta
Il direttore del settimanale Vero, parlandone con Bruno Vespa, ha spiegato: "Il problema è che noi italiani siamo un popolo di pippaioli. Si scalda, si scalda, si scalda e non si conclude mai". Ma è proprio Bruno Vespa che fa notare: "Per quello c'era già Facebook, no?". Santini, in barba al politicamente corretto, ribatte: "Con Facebook ho tirato tanta di quella roba che la metà basta".
La battuta a Concita Borrelli
A questo punto, Nicola Santini scherza con Concita Borrelli e spiega che il tema è anche il fatto che le coppie non si parlano più, anche al ristorante, dove spesso incontri persone sedute allo stesso tavolo che preferiscono chattare col proprio telefonino piuttosto che guardarsi negli occhi e parlarsi per davvero.
Il tema è che se devi andare al ristorante con una persona e devi stare col telefonino davanti mentre l'altra chatta a sua volta, non esiste più il rapporto. Oppure uno fa come Concita Borrelli che va a un pranzo, trova il principe e vissero tutti felici e contenti.
Concita Borrelli interviene: "Ma guarda, perché non ti guardi i fatti tuoi…io come Woody Allen sono una grande fatalista, e l'incontro buono è sempre dietro l'angolo". A questo punto, la battuta fulminante di Santini che lascia partire le risate in studio: "Seh, dietro l'angolo di Palazzo Farnese l'hai trovato". Il riferimento è ovviamente al marito di Concita Borrelli, il principe Fulco Ruffo di Calabria. A questo punto la Borrelli si è rivolta a Vespa: "Ma che dobbiamo fare?" e Vespa replica: "Ah non so, gestiscilo tu". La chiosa di Borrelli è: "Chi va per quei mari, quei pesci prende".