Raimondo Todaro: “Quello che resta ora è il dolore per non aver dato una famiglia unita a mia figlia”

C'è un momento, nell'intervista di Raimondo Todaro a Ciao Maschio, in cui la maschera del personaggio televisivo sembra quasi cadere. Accade quando il ballerino parla di sua figlia, di quello che non è riuscito a darle. E la voce si fa più bassa, più vera. "Ho sempre fatto tutto con il cuore. In amore, come nel lavoro, so di aver dato tutto me stesso. Il mio più grande dispiacere resta quello di non aver potuto dare a mia figlia una famiglia unita: per me è il fallimento più grande", dice a Nunzia De Girolamo, nel salotto di Rai 1 che andrà in onda sabato alle 17.05.
"Sono sempre stato uno che se ne fregava del giudizio degli altri"
Raimondo Todaro è anche quello che da bambino se ne fregava del giudizio altrui, che alla danza ci è arrivato per scelta, non per caso. E quando gli altri ragazzini lo prendevano in giro, lui aveva già pronta la risposta: "Io nella vita sono sempre stato uno che se n'è sempre fregato di tutto e tutti, già da bambino. Quando mi dicevano "vai a danza, allora sei gay", rispondevo: voi fate come volete, a calcio vi spogliate tra maschi, io mi spoglio con le femmine: decidete voi dove volete andare".
L'addio a Ballando e ad Amici
È un momento particolare anche perché Raimondo Todaro, dopo aver lasciato Ballando con le stelle, adesso ha lasciato anche Amici di Maria De Filippi. Il ballerino racchiude così la sua esperienza in Mediaset:
Ho fatto tre anni da Maria e sono stato benissimo. Ho dato tutto quello che potevo. Se mi volete sono così, altrimenti va bene un altro. Non mi snaturo. Ho raggiunto il mio obiettivo: far vincere un ragazzo latinista che non aveva mai vinto ad Amici. Per me quello è stato il traguardo. Su Ballando, dopo 14 anni avevo dato tutto, era arrivato il momento di cambiare. Nella vita non bisogna vivere di ricordi, bisogna evolversi.
Il racconto dell'operazione
Nelle ultime ore i fan si sono preoccupati per alcune dichiarazioni sulla sua salute. E Todaro ne parla con la stessa franchezza con cui affronta ogni altro tema. "Quando a 33 anni una dottoressa ti dice: "Raimondo se non ti operi, tua figlia non avrà più un padre". Comunque te la fai sotto dalla paura". Una frase che sintetizza un momento in cui tutto si è fermato. In cui il ballerino, l'uomo di televisione, il personaggio pubblico è scomparso, e è rimasto solo un padre che ha avuto paura di non esserci più.
I suoi genitori stanno insieme da una vita, si amano ancora. Lui invece non è riuscito a costruire la stessa cosa. "Mamma e papà stanno insieme da una vita, si amano e si adorano. Io invece so che mia figlia non ha questa fortuna, e questo per me resta un dolore. Ma so anche che abbiamo fatto entrambi tutto quello che potevamo. Quando dai tutto, puoi comunque andare avanti con serenità". E poi c'è il pensiero che lo tormenta: "Penso spesso al giorno in cui non avrò più mamma e papà. Mi spaventa da morire, perché mi sento ancora tanto figlio".