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Meryl Streep si unisce a 400 attori di Hollywood: “Siamo pronti a scioperare”

Meryl Streep si è unita ad altri 400 attori di Hollywood pronti a scioperare qualora il sindacato non riesca ad apportare delle migliorie al loro contratto di lavoro. Le richieste, tra le altre, sono un allineamento dei compensi e una protezione dall’uso dell’intelligenza artificiale.
A cura di Ilaria Costabile
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Gli attori di Hollywood sono pronti a scioperare. Questo è quanto emerge dalle ultime dichiarazioni nel dialogo con il sindacato di categoria, occupato in queste settimane a stipulare il rinnovo del contratto di lavoro. Sono circa quattrocento i nomi che si sono detti favorevoli allo sciopero, ai quali nelle ultime ore si è aggiunta anche Meryl Streep che ha dichiarato: "Se necessario siamo pronti allo sciopero". 

La lettera dei 400 attori di Hollywood

La diva si è unita ad altri 400 attori di Hollywood che hanno inviato una lettera aperta alla leadership della Screen Actors Guild, per timore che le negoziazioni non vadano a buon fine e aggiungano problemi ad altri che già la categoria vive da diverso tempo. Nella lettera, quindi, si legge:

Il 2023 è un anno chiave, preoccupati dall'idea che i membri della Sag siano pronti a fare sacrifici e la leadership no. Questo non è il momento di incontrasi a metà strada, e non è una esagerazione dire che gli occhi della storia ci stanno guardando. […] quel che in altri anni poteva essere considerato ok, stavolta non è abbastanza

Tanti i nomi illustri che hanno firmato la missiva, tra gli altri: Glenn Close, Ben Stiller, Bob Odenkirk, Laura Linney, Julia Louis-Dreyfus, Elliot Page, Amy Poehler, Quinta Brunson, Liam Neeson, Emmy Rossum, Amy Schumer, Neil Patrick Harris, Constance Wu, Billy Eichner, Paul Walter Hauser, John Slattery e Natasha Lyonne.

Le richieste degli attori al sindacato

Ciò che viene richiesto dagli attori è una revisione dei compensi, oltre che nuove cautele e protezioni nell'uso di strumenti come l'intelligenza artificiale. Inoltre chiedono ai sindacalisti di insistere affinché il cambiamento, necessario, possa essere messo in atto, aggiungendo che qualora le cose non dovessero andare a buon fine, di unire la loro protesta a quella degli sceneggiatori. Lo scorso weekend, Fran Drescher e Duncan Crabtree-Ireland, la presidente della Sag e il capo negoziatore, avevano comunicato ad alcuni membri del sindacato attori che le trattative con la Alliance of Motion Picture and Television Producers, erano state piuttosto proficue, ma c'erano state già alcune polemiche da parte degli attori, intimoriti dalle possibili concessioni dei sindacati alla controparte.

Lo sciopero a oltranza degli sceneggiatori e l'accordo dei registi

Dallo scorso maggio, infatti, gli sceneggiatori di Hollywood avevano indetto uno sciopero che continua ad oltranza e che rappresenta un vero e proprio blocco per l'industria cinematografica, dal momento che pare non si sia ancora riusciti a trovare un accordo che soddisfi entrambe le parti. Differente, invece, il caso del sindacato dei registi che pare sia riuscito a trovare soluzioni soddisfacenti che includono gli aumenti di stipendio e un miglioramento dei benefits, tutele dall'uso dell'intelligenza artificiale e aumenti nella percentuale dei residuals all'estero, cioè un modo per proteggere il diritto d'autore qualora un film o un programma televisivo vengano riprogrammati al di fuori dell'America.

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