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Maria Sofia Federico non potrà tornare a Roma per 6 mesi: “Non obbedirò, non temo il carcere”

Dopo avere protestato nuda in Campidoglio, l’attivista Maria Sofia Federico ha ricevuto un foglio di via che le impedirà di tornare a Roma per 6 mesi. “Non so se obbedirò”, ha commentato, “Non temo il carcere”.
A cura di Stefania Rocco
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Dopo avere protestato nuda in Campidoglio insieme al movimento Ribellione Animale, Maria Sofia Federico ha ricevuto un foglio di via che le impedirà di stare a Roma per 6 mesi. La 20enne attivista, popolare sopratutto sui social tra i giovanissimi, annuncia però di essere pronta a disobbedire nel caso in cui la sua presenza dovesse rendersi necessaria per partecipare a un’altra protesta.

La protesta di Maria Sofia Federico

Nuda ai Capitolini, mi hanno punito con un foglio di via da Roma per sei mesi. Non so se ubbidirò. Se con i compagni ci sarà un'azione non mancherò di sicuro, a costo di finire in carcere. Non ho paura”, dichiara al Corriere l’attivista dopo il provvedimento ricevuto in seguito alla protesta a Roma. E aggiunge: “Sono nata a Valmontone, spesso sono a Roma, ma dopo il divieto d'avvicinamento ho deciso di trasferirmi da amici a Milano. Se violassi il foglio di via che mi hanno dato in mano quando ci hanno portato in commissariato, ci sarebbero ripercussioni legali. Ma non mi preoccupo”. Ai manifestanti è stata contestata l’interruzione di pubblico servizio, la mancanza di autorizzazioni e l'utilizzo improprio/danneggiamento di opere d'arte.

Maria Sofia Federico: “Atto di protesta non violento”

Secondo l’attivista, il provvedimento sarebbe sproporzionato rispetto al tipo di protesta: “Troppo per un atto di protesta non violento come è stato il nostro. Ben altre vie potevamo scegliere, ma rivendico quel gesto di disobbedienza civile a mio parere bello, fuori dalle righe, non banale. Sono sorpresa: ci si scandalizza per me senza vestiti, e non per le violenze subìte dagli animali. Siamo molto attenti nei nostri interventi. Nessuno si è sentito offeso. Prima di dare il via al blitz, abbiamo aspettato che uscissero dalla sala i ragazzi in gita scolastica e tutti i bambini presenti”. Quindi spiega la scelta di protestare sotto la statua della Lupa capitolina:

I musei sono strutture del potere e per questo attirano la nostra attenzione. Per noi la statua della Lupa capitolina ha una valenza totalmente diversa da quella che solitamente le viene attribuita. Quell'essere meraviglioso allatta Romolo e Remo come farebbe con i suoi cuccioli senza che vi siano né sfruttamento né morte, cosa che invece accade in molti aziende agricole, dove il latte è il risultato di una forzatura del ciclo di vita delle mucche. Non era un blitz contro l'opera in sé, che amiamo e rispettiamo.

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