Kevin Spacey: “Non sono senza tetto, il Telegraph ha distorto le mie parole per un pugno di clic”

Kevin Spacey ha deciso di rompere il silenzio. Non con i giornalisti, non con Hollywood, ma direttamente con le migliaia di persone che negli ultimi giorni lo hanno sommerso di messaggi di solidarietà dopo che il Telegraph aveva titolato che l'attore premio Oscar fosse "homeless", senza casa.
In un video pubblicato sui social, l'ex protagonista di House of Cards ha scelto parole precise, calibrate, quasi legali nella loro accuratezza. E ha puntato il dito contro la testata britannica che, a suo dire, avrebbe sacrificato il lavoro del proprio giornalista sull'altare dei click.
La precisazione di Kevin Spacey
"Non è mia abitudine fare le correzioni ai media", esordisce Spacey nel video. "Se lo facessi, non avrei tempo per molto altro". Ma questa volta, spiega, ha sentito il bisogno di intervenire. Non per difendersi dalla stampa, ma per chiarire la situazione alle persone reali che gli hanno offerto un tetto, che gli hanno chiesto se stesse bene, che si sono preoccupate per lui. L'intervista originale al Telegraph aveva riportato le dichiarazioni di Spacey sulla sua attuale condizione: vive tra hotel e Airbnb, si sposta dove c'è lavoro, dopo aver perso la sua casa di Baltimora a causa delle spese legali sostenute negli ultimi sette anni. Ma proprio Spacey precisa nel video che "questa condizione l'ho affrontata già all'inizio della mia carriera". Vivere in hotel equivale a una scelta dettata dalla necessità.
La frecciata al Telegraph
A questo punto, Spacey lancia la sua frecciata al Telegraph. Dopo aver fatto i complimenti al giornalista che è stato "meraviglioso" nell'intervista, arriva il colpo finale: "Ho lavorato quasi ininterrottamente per tutto quest'anno, e per questo ho così tanto di cui essere grato", sottolinea. Poi il colpo finale: "Ma è chiaro dall'articolo stesso che io non sono uno di loro, né stavo cercando di dire che lo fossi". Il riferimento è alle persone che vivono davvero per strada, in auto, in condizioni di reale indigenza.
È stato un peccato che il Telegraph abbia scelto di sminuire il lavoro del loro stesso giornalista vendendolo con un titolo consapevolmente fuorviante per ottenere clic.
Nel chiudere il video, l'attore ringrazia ancora, promette che ci rivedremo presto. Ma il messaggio reale è un altro: sono ancora in piedi, sono uscito assolto da ogni processo e non permetterò a nessuno di distorcere la mia storia. Neanche al Telegraph.