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Jerry Calà: “Non ho avuto paura di morire, ma adesso starò a riposo e andrò a vedere i cantieri”

“Ho superato questo piccolo incubo. Beh insomma, neanche tanto piccolo”, racconta al Corriere della Sera, mentre da qualche giorno per fortuna è già stato dimesso dall’ospedale. “Ho temuto interventi complicati, magari a cuore aperto. Non tornerò subito a lavoro, adesso mi aspetta almeno un mese di divano”.
A cura di Giulia Turco
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Jerry Calà sta bene ed è in grado di raccontare personalmente lo spavento vissuto negli ultimi giorni, dopo l’infarto che lo ha colpito lo scorso 18 marzo a Napoli, sul set del suo ultimo film. “Ho superato questo piccolo incubo. Beh insomma, neanche tanto piccolo”, racconta al Corriere della Sera, mentre da qualche giorno per fortuna è già stato dimesso dall’ospedale.

Il racconto del malore e la corsa in ospedale

Lo spavento è stato fortissimo, inutile che ce lo nascondiamo, anche perché se non ti è mai capitato non è che lo riconosci”, racconta l’attore. Si trovava in camera dell’hotel a Napoli in cui stava soggiornando per le riprese del suo ultimo film, quando è stato colpito dal malore. La prima sensazione è quella di un’indigestione e con questo ragionamento ho perso tempo”, spiega. “Poi questo dolore si è fatto più forte ed è stato accompagnato da sudori freddi pazzeschi” Immediato, per fortuna, l’intervento del 118. “Morire? Devo dire la verità, no, il pensiero non mi è balenato. Sentivo questo dolore, ma sempre con lucidità. Ho temuto piuttosto interventi complicati, magari a cuore aperto”.

L'odio sui social e l'affetto delle persone più care

In tanti dopo l’intervento gli hanno fatto sentire il loro affetto: “Mi ha dato l’impressione che forse nella vita qualcosa di buono l’ho fatto”. Non sono mancati però i commenti da parte degli haters, per fortuna confinati soltanto ai social: “C’era anche chi mi augurava la morte, ma poi ad un certo punto questi commenti osceni non li ho proprio più letti”.

Ora è tempo di rallentare e prendersi doverosamente il riposo che gli serve per rimettersi in salute. “Tornare a lavorare? No no, non subito. Solo nel cose che si dicono sotto l’effetto degli oppiacei che ti danno in ospedale. Adesso starò tranquillo sul divano per minimo 30 o 40 giorni”, assicura. “Farò qualche passeggiata per vedere i cantieri”, scherza, “starò in famiglia. Certo, senza perdere i contatti per il film”.

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