Il segreto di Diego Abatantuono su Massimo Troisi che nessuno sapeva: “Il destino ce l’ha impedito”

Il 20 maggio Diego Abatantuono ha spento 70 candeline. L'attore è ufficialmente un monumento (in vita, decisamente in vita) del cinema e dello spettacolo italiano, ma ciononostante non ha alcuna voglia di celebrazioni retoriche: "Non sono proprio contento di avere questi anni". Lo ha dichiarato del resto anche in interviste precedenti: "Invecchiare fa schifo". Poi ha svelato i problemi economici ai tempi di Attila, flagello di Dio: "Credevo di pagare tasse, invece affondavo nei debiti". A Specchio, l'inserto culturale de La Stampa, racconta qualcosa di veramente inedito che riguarda Massimo Troisi: "Non un rimpianto, ma qualcosa che il destino ha impedito".
Gli anni d'oro: Marrakech, Mediterraneo, Puerto Escondido
Negli anni d'oro della sua carriera, quelli di Marrakech, Mediterraneo e Puerto Escondido, ancora oggi da considerare pietre miliari della sua carriera, ha spiegato: "Incarnammo un'idea di trentenni di allora. C'era ironia e profondità. […] Eravamo belli e bravi, era il nostro momento magico. Perché film come questi non si vedono più spesso in tv? Potrebbero insegnare qualcosa alle nuove generazioni. È un cinema con un pensiero come oggi non si fa quasi più".
Il rimpianto più grande: il film mai fatto con Massimo Troisi
E proprio in quegli anni, con Mediteranneo premiato agli Oscar, arriva anche un rimpianto, se di rimpianto si può parlare. C'era la possibilità per Diego Abatantuono di fare un film con Massimo Troisi, ma poi il destino ha impedito di realizzare il progetto. "Non so se si può parlare di rimpianto," spiega Diego Abatantuono, "per quella che era solo una bella idea che il destino ha impedito".
Forse è più il grande dispiacere per qualcuno che non c’è più. Agli Oscar avevo incontrato Massimo Troisi e avevamo iniziato a parlare di fare un film insieme. Era una persona splendida, eravamo diversi (io estroverso e chiacchierone, lui timido e di poche parole) ma assolutamente in sintonia.
Forse, oggi, un film con Diego Abatantuono e Massimo Troisi neanche la più evoluta delle intelligenze artificiali sarebbe in grado di immaginarlo.