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Gli attori contro l’Inps sulle pensioni: “Chiedono di restituire gli assegni, rischiamo il lastrico”

Oltre 80 volti dello spettacolo, da Luca Ward a Massimo Boldi e Jerry Calà, hanno firmato una lettera in cui denunciano una situazione definita “paradossale”: molti pensionati del comparto rischiano di dover restituire somme già percepite e tassate in passato, dopo una svolta giurisprudenziale della Corte di Cassazione.
A cura di Sara Leombruno
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Oltre 80 volti del mondo dello spettacolo, da Luca Ward a Massimo Boldi, Jerry Calà, Stefania Sandrelli, Simona Izzo e Franco Oppini, hanno firmato una lettera pubblica che denuncia una situazione definita "paradossale": molti pensionati del comparto rischiano oggi di dover restituire somme già percepite e tassate in passato, a seguito di una svolta giurisprudenziale della Corte di Cassazione.

Qual è il problema sulle pensioni dello spettacolo

Il nodo è la Quota B, una componente del trattamento previdenziale della vecchia gestione Enpals (confluita nell’Inps nel 2011). Per anni i tribunali avevano dato ragione ai pensionati, riconoscendo ricalcoli e maggiorazioni. Ma il 29 dicembre 2022 la Cassazione ha cambiato orientamento, stabilendo che alcune somme già liquidate sarebbero in realtà state indebitamente versate. Da lì sono scattate le richieste di recupero da parte dell’Inps: assegni mensili ridotti e, in diversi casi, obbligo di restituzione di importi già tassati. Una proposta di legge in merito era stata già registrata nel 2023 e mirava a correggere il criterio di calcolo della Quota B e a risolvere il conflitto d'interpretazione sorto dopo la sentenza. Al momento, però, la risoluzione resta ferma in Commissione Lavoro.

La denuncia degli artisti

Nella lettera, oltre 80 artisti chiedono un intervento normativo urgente. Attualmente, raccontano i firmatari, decine di lavoratori con anzianità e redditi limitati si ritrovano in condizioni economiche precarie. Luca Ward è tra i firmatari più attivi nella protesta: "Hanno colpito persone che ormai non lavorano più e che quindi hanno difficoltà ad andare avanti. Devono recuperare ‘quattro spicci’ che ci avevano così gentilmente concesso", ha commentato. Lanciando anche un monito più ampio: "Oggi è toccato a noi, ma domani sicuramente toccherà anche a voi". Gli addetti ai lavori, dunque, sottolineano due problemi pratici e politici: da un lato le richieste di restituzione che gravano su pensionati già tassati, dall’altro il vuoto normativo e l’iter parlamentare bloccato che impediscono di mettere ordine.

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