Enrico Vanzina vince la battaglia legale con la cognata e moglie del fratello Carlo: deve restituire 391mila euro

Il tribunale di Roma ha emesso la sua sentenza. Enrico Vanzina ha vinto nel processo contro la famiglia del fratello regista Carlo, morto nel 2018. Si tratta di una sentenza che stabilisce, per la società di produzione International Video 80 dei due fratelli, il recupero di somme significative che erano state prestate a Carlo.
La sentenza che divide la famiglia del cinema
La 16esima sezione del tribunale di Roma ha condannato Elisabetta Melidoni, vedova di Carlo Vanzina, insieme alle figlie Isotta e Assia, a restituire la somma complessiva di 391.846 euro, oltre a spese procesdsuali e interessi legali. Il denaro oggetto del contendere rappresenta prestiti che il regista di "Vacanze di Natale" aveva ottenuto tra il 2016 e il 2018 dalla società di famiglia per far fronte a necessità personali e familiari.
La decisione giudiziaria ha posto fine a una disputa iniziata nel 2020, quando Enrico aveva richiesto di "rimettere a posto i conti" della International Video 80 dopo la scomparsa del fratello. La vedova, che insieme alle figlie detiene il 45% della società contro il 40% di Enrico e il restante 15% diviso tra altri soci, aveva inizialmente respinto le richieste, arrivando a definire il cognato "capace di fare tutto questo a un fratello morto".
Gli elementi che hanno fatto la differenza
Il punto di svolta nel procedimento civile è arrivato con la nomina di un consulente tecnico d'ufficio da parte del collegio giudiziario. L'esperto aveva il compito di verificare la corrispondenza delle reciproche pretese creditorie, e la perizia ha certificato definitivamente il debito di 391mila euro a carico delle eredi. I giudici hanno rilevato che Elisabetta Melidoni era stata "reticente in sede di redazione di inventario" e aveva fornito indicazioni generiche sui mutui che avrebbero gravato sull'eredità. Questi elementi hanno contribuito a rafforzare la posizione di Enrico Vanzina nel procedimento.
Due fronti di battaglia: civile e penale
La vicenda si è sviluppata contemporaneamente su due piani. Mentre il tribunale civile esaminava la questione dei prestiti, sul fronte penale si consumava un altro scontro. Elisabetta Melidoni aveva denunciato Enrico Vanzina per truffa, ma il giudice per le indagini preliminari ha archiviato definitivamente la sua posizione. A sua volta, il regista ha querelato la cognata per calunnia, procedimento ancora in corso.
Ci fu anche un prestito di Aurelio De Laurentiis
La vicenda affonda le radici in una situazione economica complessa che aveva caratterizzato gli ultimi anni di vita di Carlo Vanzina. Nel suo libro "Mio fratello Carlo" del 2019, Enrico aveva rivelato che fu Aurelio De Laurentiis, produttore cinematografico e patron del Napoli, ad aiutare il fratello in un momento di difficoltà: "Aveva delle angosce economiche per un debito con l'erario. Aurelio staccò un assegno per Carlo in conto di lavori futuri". La sentenza del tribunale di Roma rappresenta ora un punto fermo in questa intricata questione familiare, stabilendo che i debiti contratti da Carlo Vanzina con la società di produzione devono essere onorati dagli eredi.