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Fanpage Rumore Festival 2025

Anna Foglietta: “A Venezia gli sponsor facevano saltare contratti se indossavi una kefiah sul red carpet”

Anna Foglietta ospite al festival di Fanpage “Rumore”. L’attrice ha parlato del clima pesante sul tema Gaza alla mostra del Cinema di Venezia, dove lei era stata fermata dai carabinieri che le avevano sequestrato una bandiera palestinese: “Mi sono sentita sola, poi tanti colleghi hanno trovato coraggio”.
A cura di Andrea Parrella
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Anna Foglietta torna a parlare di quanto accaduto alla mostra del Cinema di Venezia, con il fermo dei carabinieri e il sequestro della bandiera palestinese mentre si trovava a bordo di un'imbarcazione. L'attrice, intervenendo a Rumore, il festival di Fanpage in scena a Roma il 4 e 5 ottobre, ha raccontato un retroscena di quella vicenda che rende chiaro il clima a Venezia in quei giorni, parlando chiaramente del condizionamento da parte degli sponsor su qualunque presa di posizione da parte di attrici, attori e talent varii presenti alla manifestazione: "L'aria a Venezia non era per niente bella, hanno sequestrato kefiah a tanti ragazzi, hanno perso contratti di lavoro, perché brand di moda e gioielli hanno detto che indossare una kefiah sul carpet avrebbe fatto saltare il contratto". Un tema, quello che intreccia artisti e sponsor, sollevato anche da Ghali in una critica aperta ai colleghi rimasti in silenzio negli ultimi mesi sulla questione Gaza.

Foglietta, ospite del panel con Annalisa Girardi e Valerio Nicolosi all'Acquario Romano, dedicato al tema Gaza e alla Sumud Flotilla, ha spiegato: "Stava venendo fuori tutto un sommerso che era evidente e incontrovertibile". Quindi Foglietta, parlando del fermo sull'imbarcazione a bordo della quale si era presentata a Venezia in segno di protesta, ha rimarcato di non essersi sorpresa di quel comportamento: "Non mi aspettavo molto di diverso, immaginavamo che non ci avrebbero fatti passare. Gli altri ragazzi chiedevano se dovessimo nascondere le bandiere, ma ho detto no, che se ci avrebbero fermato avremmo reso chiaro che c'era un problema reale".

In merito all'organizzazione della mostra, Anna Foglietta ha specificato: "Erano informati e in parte alleati. Per la proiezione di La voce di Hind Rajab non è mai accaduto che un film fosse stato così applaudito. Il giorno dopo ci hanno fermati, ma è stato un fermo importante, vuole dire che c'è qualcosa per cui lottare". Foglietta è tra i volti del cinema che più si è spesa negli ultimi anni per accendere una luce sul tema Gaza, in un tempo nel quale i volti noti del mondo dello spettacolo sono chiamati a scegliere come investire la propria risonanza: "Mi sono sentita sola, ma anche responsabile, tante colleghe e colleghi oggi per fortuna hanno trovato il coraggio di parlare della questione, ma ci sono stati tanti momenti di scoramento, in cui ti interrogavi".

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