
Il secondo giorno di camera ardente di Pippo Baudo al Teatro delle Vittorie di Roma, martedì 19 agosto: dalle 9:00 alle 12:00 aperta al pubblico per l'ultimo saluto al grande conduttore scomparso a 89 anni. Tanti i volti noti dello spettacolo che hanno reso omaggio al grande presentatore Rai. Tra coloro che hanno speso parole di gratitudine, elogio e commozione per la dipartita del maestro della tv ci sono Fiorello e Amadeus, tra le lacrime la figlia Tiziana.
La Rai dedica uno speciale ai Festival condotti da Pippo Baudo

Dopo i funerali che si terranno domani a Militello Val di Catania, in Sicilia, come chiesto espressamente da Pippo Baudo, che desiderava poter riposare accanto ai suoi genitori, la Rai che seguirà l'evento in diretta, dedicherà uno speciale al grande conduttore tv. Si tratta di un excursus tra tutti i 13 Festival di Sanremo condotti dal maestro della tv, traendo i momenti salienti di ogni edizione, a partire dalle 21:30 di domani, 20 agosto, su Rai1, il doc si chiama HoFatto13 – I Festival di Pippo Baudo.
Pupo torna a parlare di Pippo Baudo: "Solo gli stolti pensano che io possa provare rancore"

Dopo quanto scritto da Pupo sul Quotidiano Nazionale, nella rubrica che tiene ormai da 25 anni sulla testata, il cantante è tornato a specificare che le sue parole non nascondevano un risentimento nei confronti di Pippo Baudo e in un post condiviso su Instagram, con tanto di foto insieme al conduttore, scrive:
Solo gli stolti e quelli in malafede, possono aver trovato nel mio articolo del Quotidiano Nazionale di lunedì scorso, in cui parlo di Pippo Baudo, tracce di risentimento. Chi mi conosce sa benissimo quanto io sia privo di qualsiasi forma di invidia e di rancore. La vita mi ha dato e mi sta ancora dando molto di più di quanto merito e, credetemi, l’unico desidero che ho, è che tutte le persone al mondo, anche quelle che non conosco, riescano ad ottenere tutto ciò che desiderano.
Il post continua con una serie di considerazioni:
Scrivo da 25 anni per il Quotidiano Nazionale e ciò che ho scritto su Pippo Baudo, fa parte delle riflessioni dolci e un po’ salate che ogni lunedì, cambiando naturalmente sempre argomento, riporto su questo mio spazio. Tutto qui. Detto ciò, visto il clamore che ogni volta creano le mie riflessioni e i miei scritti, continuerò convinto su questa strada. Seguendo solo le mie idee e i miei pensieri e ringraziando sempre tutti, ammiratori e detrattori, per il supporto e per la vivace partecipazione alle mie iniziative.
L'intervista inedita di Heather Parisi a Pippo Baudo: "Mi spaventa il mondo di oggi"

Tanti i messaggi che in queste ore le persone che hanno incontrato Pippo Baudo hanno voluto condividere, tante le parole di gratitudine, i ricordi, i momenti vissuti insieme. Anche Heather Parisi, sul suo profilo Instagram, ha deciso di condividere un'intervista che lei stessa aveva fatto al conduttore nel 2008, tra coloro che l'hanno scoperta, e ne ha riportato un estratto scrivendo:
Quelle parole Pippo sono diventate una promessa. La mia promessa a te. Oggi, mentre il mondo ti saluta, io sento solo un arrivederci. Perché qualcosa di così luminoso non può svanire: ritornerà, in un abbraccio, in una risata, in un sipario che si riapre. Ciao, Pippo.
Baudo era preoccupato all'idea di non aver lasciato nulla e di non tornare sulla terra anche in altra forma:
Mi preoccupa l’idea di non esserci più, di sparire, di non lasciare un segno, di non diventare un fiore, una palma. Sarebbe bellissimo. Come mi piacerebbe tornare? Come una farfalla, una farfalla variopinta. Però la farfalla purtroppo vive pochissimo.
Ma ciò che più gli dava pensiero era il mondo di oggi, i suoi drammi, l'inasprimento dei conflitti, la propensione all'odio e alla violenza.
Mi preoccupa che l’uomo non rispetti più l’uomo. Ormai siamo in guerra continua. Dappertutto c’è una litigiosità, una specie di odio dell’uomo contro un altro. C’è un’economia mondiale che è ricchissima. Non può non pensare a quelli che non hanno. Peraltro, questi mondi, un giorno, quando si accorgeranno, diventeranno cattivi nei confronti di chi gli ha negato la gioia di vivere. E hanno ragione, hanno ragione a vendicarsi. Cioè, poi non ci meravigliamo. Ma come questa aggressività? Ma per forza noi li abbiamo tenuti in cattività
L'ultimo saluto a Pippo Baudo: l'uscita del feretro dal Teatro delle Vittorie
Dopo la chiusura della camera ardente e delle porte del Teatro delle Vittorie i presenti rivolgono un ultimo accorato saluto a Pippo Baudo. La salma del conduttore lascia definitivamente il luogo che tante volte è stato attraversato dalle sue falcate, per poi arrivare in Sicilia, lì dove Baudo tornerà a congiungersi con i suoi genitori e dove ha chiesto si tenessero le sue esequie. Si sente qualcuno dire: "Buon viaggio Pippo, la Sicilia ti aspetta" e ancora: "Ci mancherai, mancherai a tutti".
Il figlio di Mike Bongiorno: "La loro rivalità era per gioco, li legava una sincera amicizia"
Il figlio maggiore di Mike Bongiorno, Michele, si è presentato alla camera ardente di Pippo Baudo, per poi condividere con alcuni giornalisti il ricordo del noto conduttore tv:
Abbiamo condiviso un comunicato come famiglia, proprio perché siamo molto vicini alla famiglia di Pippo in questo momento, per ricordare questa amicizia sincera che c'era tra di loro, ci hanno scherzato molto su i giornali, ma giustamente era il mondo dello spettacolo e faceva parte del gioco parlare di questa competizione, ma non era una competizione, un rispettarsi a vicenda, ammirarsi artisticamente e poi forse anche tutte e due questa tradizione siciliana, papà era, i nonni prima di andare in America, venivano dalla Sicilia, anche questo aspetto li ha uniti.
Quando gli viene chiesto un ricordo, dice: "La cosa più importante, oltre ad averlo incontrato tante volte da bambino, è che era di fianco a me nel portare la bara di papà".
La preghiera per la chiusura della camera ardente, l'applauso in ricordo di Baudo

In chiusura della camera ardente, a porte chiuse, si è svolta una preghiera per salutare Pippo Baudo. Fuori al Teatro delle Vittorie, uno scrosciare di applausi dei presenti, in attesa dell'uscita del feretro che, poi, sarà portato in Sicilia per i funerali che si terranno domani a Militello.
Gigi Marzullo: "Mi disse di andare avanti, nonostante l'orario. Dobbiamo sforzarci per fare la sua tv"

Arriva anche Gigi Marzullo al Teatro delle Vittorie e racconta uno dei suoi incontri con Pippo Baudo: "Alla fine dell'intervista si è alzato, mi ha messo la mano sulla spalla e mi ha detto "Vai avanti, nonostante gli orari" e io sono molto contento di questo". Sulla televisione di Baudo che ormai sembra essersi estinta: "Speriamo che esista sempre la tv che ha fatto Baudo, dobbiamo sforzarci perché possa esistere sempre". E infine, il rapporto con la Rai e del fatto di essere un uomo aziendalista: "Molto di più, perché io ho vissuto tutta la mia vita internamente, Baudo era un esterno, ma è come se fosse stato un interno. Bisogna fare la televisione che faceva Pippo, le sue Domeniche In, io le rifarei uguali".
Giorgio Panariello: "Baudo era il patrono del varietà. Un suo erede? Conti", Masini: "Sdoganò la mia Vaff***lo"

In mattinata sono giunti alla camera ardente anche Giorgio Panariello e Marco Masini. I due ricordano Pippo Baudo, mettendone in luce le sue più grandi virtù, artistiche e non solo.
L'attore e comico toscano dichiara: "Lo considero il Santo patrono del varietà, varietà che sta un po' scomparendo, ma che andrebbe rivalutato perché è una forma di spettacolo di cui abbiamo il copyright, è un nostro patrimonio italiano, spero che questa scomparsa possa aver acceso un faro su questo varietà che se ne sta andando". Alla domanda sulla possibile eredità di Baudo: "Gli eredi sono tanti, sono tanti bravi, io per patriottismo direi Carlo Conti".
Marco Masini, invece, parla del conduttore da un punto di vista prettamente musicale e ricorda che proprio a lui deve i suoi esordi:
Ha cambiato il modo di interpretare la televisione da un punto di vista di conduzione, anche di direzione artistica. Lui è stato il primo a fare tutto, ed è stato molto capace. Ho un ricordo che se non fosse stati per lui non sarebbe mai uscita Vaffanculo, è stato il primo a sdoganarla, è stato il primo a farla arrivare a lui. Per questo lo ringrazierò sempre.
In più, commentando le parole di Baudo sulle canzoni recenti del Festival, il cantautore ha dichiarato: "Sicuramente aveva capito che il tempo stava cambiando sia dal punto di vista di mercato, di sistema, di divulgazione, dall'analogico al digitale, lo aveva previsto, questo vuol dire avere una visione di quello che era il passato ma anche di quello che era il presente".
Michele Placido: "Mi aveva chiamato quando seppe del mio ultimo progetto. Era contento fossi regista"
Anche l'attore e regista Michele Placido arriva al Teatro delle Vittorie per ricordare Pippo Baudo. L'ultima telefonata all'inizio di quest'anno:
Fino all'ultimo, era gennaio di quest'anno, ha saputo che avrei messo in scena, la serie su Livatino, il giudice, e mi ha telefonato, perché aveva saputo che Papa Francesco aveva voluto questo progetto e mi aveva incontrato.
Il regista ha poi aggiunto: "Era curioso, ed era felice che io fossi regista". Poi, ha ricordato del conduttore: "La tenerezza" e ha aggiunto: "L'altro ieri guardavo quando lui, dopo il successo di Romanzo Criminale, il film, mi chiese di coprodurre – lui direttore artistico, io regista e interprete – Mastro Don Gesualdo di Verga, ci teneva molto a questo progetto".
Ambra Angiolini: "Pippo Baudo mi ha rimesso in carreggiata quando ne avevo bisogno"
Alla camera ardente allestita al Teatro delle Vittorie arriva anche Ambra Angiolini, che risponde alle domande rivoltegli dai giornalisti: "Quello che mi porta qua, il grazie di avermi rimesso in carreggiata quando ne avevo bisogno, era un uomo gentile, ti chiedeva sempre prima come stai, e credo che sia una bellissima cosa, e soprattutto non è scontato. È stato uno dei primi, dopo Boncompagni, a preoccuparsi di come stessi, prima di qualsiasi altra cosa di lavoro, era abbastanza unico".
E ancora sul perché del successo conquistato negli anni dal maestro della tv: "Baudo era un'energia, è qualcosa di più, ormai è anche un aggettivo, è un modo di stare al mondo. La mano sulla spalla, me la ricordo, me la porto e credo che sia il minimo per salutarlo".
Amadeus e il ricordo di Pippo Baudo: "Non ci sarà un erede. L'unico a poter fare quel tipo di varietà è Fiorello"
Amadeus, uscito dalla camera ardente, si ferma per rispondere alle prime domande dei giornalisti. È il primo ritorno del conduttore in Rai, dopo aver lasciato l'azienda una volta chiusi i suoi cinque Sanremo. Il conduttore fa un'analisi lucida di quella che è stata la figura di Pippo Baudo:
Sono state dette tante cose giuste, belle di Pippo, quello che posso dire che tutti noi, ma non chi fa questo lavoro, parlo della gente comune, ha fatto parte per una vita delle nostre famiglie. Uno come Pippo Baudo è irripetibile, Pippo ha fatto la televisione, manca a chiunque, manca alla signora che lo ha visto in televisione fino a qualche tempo fa, è mancato ad ognuno di noi che fa questo lavoro, non c'è di più da dire, al di là del rapporto personale che ognuno di noi poteva avere, ma quello è qualcosa che tengo nel mio cuore, nei miei ricordi, l'affetto reciproco, sono cose che non si dimenticano e terrò sempre con me.
Sulle parole di Fiorello, afferenti alla nostalgia della tv di Baudo, con tempi lenti e di un modo di fare televisione che oggi non sarebbe contemplato, Amadeus dice:
Il mondo è un mondo velocissimo questo, la televisione di Pippo era una televisione bellissima, lui era avanti, era avanti già quando faceva il varietà all'epoca o i Sanremo suoi, sono stati veramente avanti e rivoluzionari, soprattutto dal punto di vista musicale e non solo. È chiaro che è una televisione diversa, però io credo che poi, uno debba prendere, persone come Pippo Baudo, Maurizio Costanzo, Raffaella Carrà, Corrado, Mike Bongiorno, Enzo Tortora, sono persone che hanno fatto la televisione, non erano in tv. Tutti possono essere in televisione, ma pochi la fanno, tutti i nomi che ti ho fatto l'hanno fatta, a tratti inventata e hanno provato anche ad insegnarci qualcosa. È difficile la televisione di una volta farla oggi, ma non è detto che oggi non possa provare a farla.
In tema di eredità televisiva, Amadeus è piuttosto chiaro:
No, guarda, ho sentito parlare di eredità, non c'è l'erede di Baudo, non c'è l'erede di Costanzo, non c'è l'erede di Mike Bongiorno, di Raffaella Carrà, non c'è. Semplicemente perché erano unici, poi ognuno nel tempo ha una sua personalità e un proprio stile, il tempo decide e dice se quello che ha fatto lo ha fatto bene, partendo dalla professionalità, dalla passione, ma un erede no, poi ecco, parlando di Rosario Fiorello, Rosario è uno che può fare il varietà, se noi pensiamo al varietà della Rai, l'unico nome che può fare questo è Fiorello.
Sulla questione del Teatro delle Vittorie che potrebbe prendere il nome di Pippo Baudo: "Sarebbe una cosa giustissima, bellissima, Pippo era affezionato a questo teatro, chiunque lavori in questo teatro lascia un pezzo di cuore. Sta a noi, alla televisione, fare in modo che vengano ricordati e che esistano sempre, la cosa più importante è che chi ha fatto la televisione come Pippo Baudo, venga sempre ricordato, citato, preso ad esempio".
Il conduttore, poi, ricorda anche i consigli avuti negli anni da Baudo, rievocando un incontro prima della sua cinquina festivaliera:
Una cosa che ho raccontato molte volte, io credo che nella vita le cose non capitino per caso, nel bene o nel male. Conosco Pippo da tanti anni, ho avuto l'onore di averlo ospite in qualche trasmissione o di essere andato da lui, però è chiaro che prima dei cinque Festival, accadde una cosa che non era mai accaduta, in un ristorante non lontano da qui, eppure c'eravamo incontrati tante altre volte e lui mi disse di sedermi al suo tavolo, ancora non sapevo di dover fare Sanremo, me lo dissero ad agosto, lì non dimenticherò mai tutti i consigli, lui mi disse "Tu devi Sanremo" e caso mai ti venisse chiesto, tu devi fare così e mi disse una serie di cose che ho stampato nella mia mente da quel giorno e sono stati dei comandamenti da osservare, quella cosa non accadde per caso.
Amadeus arriva alla camera ardente di Pippo Baudo, l'ultimo saluto al conduttore

Attesissimo, tra i tanti nomi dello spettacolo, Amadeus. Eccolo, quindi, arrivare alla camera ardente allestita al Teatro delle Vittorie, per salutare un'ultima volta, Pippo Baudo. Il conduttore contempla il feretro del maestro della tv, che ha più volte incontrato e con cui si è confrontato, rivolgendogli uno sguardo accorato. Si tratta, tra l'altro, del primo ritorno in Rai di Amadeus.
Piero Chiambretti ricorda Baudo: "Il Teatro delle Vittorie meriterebbe il suo nome"
Tra i primi ad arrivare alla camera ardente c'è Piero Chiambretti che con Baudo ha condiviso varie volte il palcoscenico e anche un Sanremo, quello meno fortunato della carriera del conduttore. Il noto volto tv, quindi, parla dell'apporto che il presentatore ha dato alla Rai:
Sono convinto, avendolo conosciuto anche sul palcoscenico, e avendo fatto un Festival di Sanremo con lui, che era considerato un conservatore quando invece era un rivoluzionario, perché andando a rileggere, vedere anche in queste ore sui teleschermi, che cosa ha fatto, ha inventato non reinventato, ha inventato la televisione italiana. Per me è stato un duro colpo venire qui stamattina, curioso il fatto che io ho fatto un Festival con Mike nel 1997, ed era il primo Festival del dopo Baudo e poi ho fatto l'ultimo Festival con Baudo nel 2008, è stata un'esperienza doppia, sembrava che non si potesse fare il Festival senza Baudo e si sentisse la mancanza, anche se quel Festival è stato molto importante, e poi ho visto anche un Baudo diverso, non è stato un festival vincente, un po' sfortunato, ma anche in quel caso un grande gentiluomo, un uomo che ha saputo mostrare la propria faccia, di fronte anche ad un risultato non trionfale, come sempre un gentiluomo.
Rispondendo, invece, ad una domanda sull'imprevedibilità che Baudo introduceva da sempre nei suoi show:
Io credo che Pippo Baudo incarnasse tutti i noi, pregi e difetti dell'italiano, Alberto Sordi è stato italiano, ma penso anche Pippo Baudo abbia rappresentato l'italiano, ma il fatto che nei suoi spettacoli rientrasse spesso e volentieri la politica, l'attualità, Sanremo era una cassa di risonanza, quidni si è trovato spesso a scontrarsi e a risolvere problemi con i sindacati, lavoratori, è la dimostrazione che avesse un occhio a 360 sui fatti della vita sociale.
E infine: "Io credo che per quello che ha fatto, non basti una statua, ma questo teatro (Teatro delle Vittorie ndr.) che ho la visto tante volte protagonista, abbia il suo nome".
In conclusione, poi, Chiambretti ricorda anche un aneddoto simpatico: "Pippo sapeva sdrammatizzare, in un momento doloroso come questo, posso raccontarvi questo aneddoto" e continua:
Andavamo dallo stesso dentista e io ho il terrore del dentista. Spesso eravamo vicini io mi facevo fare delle dosi da cavallo di anestesia, lui invece apriva la bocca e dormiva, quindi coraggioso, sprezzante nel dolore e credo anche nella malattia che aveva da molto tempo l'abbia vissuta con coraggio e la voglia di riprendersi. Mi ricorderò sempre quel fatto della bocca aperta, dormiva serenamente e io invece urlavo a pochi centimetri.
Pupo: "Pippo Baudo disse che gli stavo antipatico, non mi aiutò e il mio nome d'arte non gli piaceva"
Tanti i commenti che si sono avvicendati in questi giorni dalla scomparsa di Pippo Baudo. Tra i nomi di chi lo ha ringraziato per la sua presenza, per gli insegnamenti e per essere stato uno scopritore di talenti, c'è anche una voce che si differenzia dalle altre, quella di Enzo Ghinazzi, in arte Pupo, che infatti scrive:
Nessuno è andato fuori dal coro dell'apologia. Anche io, che non ho mai fatto parte di nessun coro, desidero comunque salutare e ringraziare Pippo Baudo per tutto ciò che ha fatto per la musica italiana ma, soprattutto, desidero ringraziarlo per non avermi mai considerato e aiutato. Ricordo quando mi disse che gli stavo antipatico e, soprattutto, gli stava antipatico il mio nome d'arte: Pupo.
E ancora, il cantante scrive:
Il più grande Talent Scout di tutti i tempi aveva sentenziato, già negli anni 80, la mia fine. Ci rimasi malissimo, ma non mi buttai giù, anzi, mi rimboccai le maniche e ricominciai a combattere. Grazie Pippo, senza di te, probabilmente, non avrei mai trovato quella tenacia e quella forza di reagire che oggi mi permettono di festeggiare i 50 anni di carriera e di essere sempre un "Pupo". Che la terra ti sia lieve grandissimo uomo e monumentale artista.
Tiziana Baudo, figlia di Pippo: "Abbiamo sempre avuto un rapporto affettuoso, molto intenso"

A parlare sulle pagine del Messaggero, a distanza di due giorni dalla morte di Pippo Baudo, è sua figlia Tiziana. L'ultima volta che lo aveva visto è stato poco prima che finisse: "Tre giorni fa. Anche se vivo a Milano e lui era a Roma abbiamo sempre avuto un rapporto affettuoso, molto intenso". Sebbene in molti pensassero che avesse costruito la sua carriera stando accanto a suo padre, Tiziana Baudo precisa che, in realtà, lui non ha mai voluto che lei entrasse in questo mondo:
No, non l’ho mai fatto, anche se molti sono convinti che io sia stata la sua assistente o qualcosa di simile. Ho intrapreso invece una carriera radiofonica lavorando per 22 anni a Rtl. Ha cercato di dissuadermi in ogni modo dall’entrare nello spettacolo. Mi ripeteva: ”È un mondo di squali”, sperando ardentemente che imboccassi un’altra strada. Ma io non l’ho ascoltato e ho fatto di testa mia.
Tiziana è la seconda figlia di Baudo, nata dal primo matrimonio del conduttore con Angela Lippi. I due si sono separati nel 1975, ma hanno sempre lavorato per farla crescere in armonia:
Sì, anche se non vivevo con lui ma con la mamma, Pippo è stato un padre molto presente. Non mi chiedeva direttamente se avessi dei fidanzati ma sapeva tutto della mia vita. Fino all’ultimo ha mantenuto con mia madre un rapporto di affetto e di complicità. Hanno voluto educarmi insieme
La su infanzia, poi, con il maestro della tv: "È stata meravigliosa. Non dimenticherò mai le estati passate con papà tra la sua villa di Morlupo, alle porte di Roma, e la casa dei nonni in Sicilia. Insieme giocavamo e ci divertivamo tanto, sono stata una bambina fortunata".
I personaggi noti attesi oggi alla camera ardente: da Amadeus a Fabio Fazio
Tra i volti noti attesi alla camera ardente nella giornata di oggi, martedì 19 agosto, c'è Amadeus. Il conduttore tv, infatti, è tra coloro che nel primo giorno del tributo a Baudo, non è riuscito a presentarsi per rivolgergli un ultimo saluto, ma è previsto il suo arrivo in giornata. Anche un altro grande nome della tv, come Fabio Fazio, che ha ospitato in più occasioni il maestro della tv italiana, è tra coloro che potrebbero arrivare al Teatro delle Vittorie.
Quando ci saranno i funerali di Pippo Baudo
I funerali di Pippo Baudo, come da sua volontà, si terranno a Militello, in Sicilia, vicino Catania. È infatti nella sua terra d'origine che il conduttore ha voluto si celebrassero i suoi funerali. Baudo era profondamente legato alla sua terra sebbene, soprattutto negli ultimi anni, non vi tornasse più con la frequenza di un tempo. La cerimonia inizierà alle 15:30 e sarà seguita in diretta tv su Rai1 dalla Chiesa di Santa Maria della Stella a Militello Val di Catania, la diretta durerà fino alle 18:10, garantendo una copertura totale delle esequie. Anche Mediaset, con Rete 4, seguirà le celebrazioni.
La camera ardente di Pippo Baudo, news di oggi dal Teatro delle Vittorie di Roma

Anche nella giornata di oggi, martedì 19 agosto, sarà aperta al pubblico la camera ardente dedicata a Pippo Baudo, allestita al Teatro delle Vittorie, che lo ha visto protagonista in tante occasione televisive, con programmi che hanno segnato la storia del piccolo schermo. Tanti i volti noti che hanno voluto rendere omaggio al conduttore, presentandosi nelle scorse ore in Rai, per rivolgergli un ultimo e accorato saluto.