Tommaso Zorzi: “Io come la Marchesa Casati, la droga fu una debolezza. In amore, i paparazzi sono un problema”

Sono diversi gli aspetti che legano la vita di Tommaso Zorzi a quella della Marchesa Luisa Casati Stampa, protagonista del suo ultimo libro Divina!: “Abbiamo entrambi un approccio un po’ scapestrato”. A Fanpage.it ha parlato di popolarità e di come il mondo dei reality, di cui per anni ha fatto parte, oggi sia cambiato. Del passato non rinnega nulla, nemmeno il periodo in cui ha fatto uso di una sostanza “bianca e spudorata”. E sull’amore: “Non sono io a chiamare i paparazzi”.
A cura di Elisabetta Murina
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Trasformare la propria vita in un'opera d'arte. Per riuscire nel suo obbiettivo, la Marchesa Luisa Casati Stampa (la Divina) ha sacrificato tutto quello che aveva, è morta in povertà e non ha mai tracciato una linea che dividesse vita pubblica e privata. Decisione che invece Tommaso Zorzi, a differenza della protagonista del suo ultimo libro Divina!, ha preso con attenzione: "Custodisco con grande gelosia il mio lato privato, non sarei disposto a pagare nessun prezzo". A Fanpage.it ha parlato di amore, dove è convinto che "la sfiga mi tenga per mano", di popolarità e di come il mondo dei reality, di cui per anni ha fatto parte, oggi sia cambiato: "Le persone partecipano per i motivi sbagliati". L'ironia è la sua arma e del passato non rinnega nulla, nemmeno il periodo in cui ha fatto uso di una sostanza "bianca e spudorata". 

Nel tuo libro Divina! ripercorri la storia della marchesa Luisa Casati Stampa e, parallelamente, racconti anche aspetti della tua vita: in cosa ti senti simile a lei?

Abbiamo entrambi un approccio un po' scapestrato nei confronti di certi aspetti della vita, specialmente in amore. Anche se io sono più oculato di lei e non sperpererei tutto per diventare un'opera d'arte vivente. Lei è stata la femme fatale della Belle Epoque, un'assoluta protagonista della sua epoca in anni in cui le donne non riuscivano a esserlo. L'ho scelta perché il modo in cui ha deciso di emergere è stato unico.

Ti soffermi in particolare sul tema della popolarità e sul patto che ognuno stringe con il proprio pubblico. Il tuo quale è stato? 

Ognuno decide quanto concedersi al proprio pubblico, in quale ambito e in che punto tracciare la famosa ‘riga' tra il pubblico e il privato. La Marchesa questa ‘riga' non l'ha mai voluta delineare, si è data completamente in pasto alla sua epoca per diventare immortale. Il prezzo che ha pagato è stato altissimo.

E tu quale prezzo saresti disposto a pagare?

Nessuno, custodisco con grande gelosia il mio lato personale perché mi tiene sano di mente. Non è sempre stato così, ma con il tempo ho capito dove è la mia ‘riga' e la traccio netta tra lavoro e vita privata. Ho una vita da persona normale, frequento amici con lavori normali, per i quali tante volte il fatto di apparire sui social è un problema.

Oggi ti dividi tra scrittura, social, televisione: in cosa ti senti più bravo?

Sicuramente in tv mi sento nel mio ambiente, mi riesce con più facilità e mi piace di più. Scrivere lo faccio dai tempi del liceo, il mio professore era Alessandro D'Avenia, però costa grande fatica e toglie tanto tempo. Sui social invece sono scostante, a volte faccio fatica a starci dietro, magari non mi viene l'idea per un reel e non pubblico per una settimana.

In passato hai vissuto da vicino il mondo dei reality, che oggi però, ascolti alla mano, non sembra funzioni come un tempo. Cosa si è perso secondo te?

Questo mondo è ciclico, un tempo andava tantissimo il varietà mentre oggi è considerato un format che non funziona più. Sono 20 anni che il pubblico italiano vede i reality, ci può stare un declino dell'interesse. In più, secondo me le persone oggi partecipano per i motivi sbagliati.

Cioè?

Sono alla ricerca di quella fama fine a se stessa, non lo affrontano come facevano i concorrenti delle prime edizioni del Grande Fratello, quando non c'erano i social. All'epoca non ambivano a fare collaborazioni su Instagram e TikTok, si godevano l'esperienza e giocavano. Oggi è tutto un po' calcolato e certe dinamiche sono esasperate. A volte mi capita di collegarmi in alcuni reality e vedere gente che fa delle sceneggiate francamente aberranti.

La scelta di affidare la conduzione dell'Isola dei Famosi a Veronica Gentili è vincente?

Non l'ho vista.

”L’ironia è una corazza per mascherare il senso di vuoto”, da cosa nasce questa sensazione?

Faccio parte della comunità LGBTQ+, sono sempre stato abituato a essere un po' nascosto, ma ora che riesco a essere protagonista della mia vita, l'arma dell'ironia mi aiuta a esorcizzare quello che potrebbe farmi soffrire. Mi consente di creare una corazza, che uso per ‘levigare' le cose angoscianti. Non c'è niente su cui non si possa fare una risata. Non chiedo mai scusa per una battuta perché l'intento con cui lo faccio non è mai cattivo. Se ti offendi, è un problema tuo e non mio.

A un certo punto nel libro parli di una sostanza “bianca e spudorata” che ti viene offerta e che descrivi come una vecchia conoscenza. Che periodo è stato? 

È stato un periodo rock and roll della mia vita che mi porto dentro. Non lo rinnego e riesco anche a scherzarci su. Non ero un tossicodipendente, ne facevo uso il sabato sera, che è comunque sbagliato. Non mi vergogno, ognuno ha avuto la sua debolezza e questa è stata la mia, ma si riesce a gestire. Se devo trovare una analogia tra me e la Marchesa, questa è una di quelle, anche lei aveva le sue additions.

Perché credi che “la sfiga in amore ti tenga per mano” ?

Non lo credo, i fatti lo dimostrano (ride, ndr). Mi succedono cose curiose e strane.

Tipo?

Per esempio mi è capitato di stare tanto tempo con una persona e poi ricevere una telefonata in cui mi viene detto "il ragazzo con cui stai è il mio fidanzato da un anno". Non vado a cercarmele, mi capitano costantemente situazioni in cui poi, tipo il gioco dell'oca, mi ritrovo alla casella uno e devo ricominciare tutto da capo. È un periodo in cui odio profondamente gli uomini e cerco di proteggermi il più possibile. Appena noto un segnale che può portare la mia relazione a essere tossica, scappo.

Di recente però sei stato paparazzato con Andrea Consalvo, che è stato descritto come ‘il nuovo fidanzato di Tommaso Zorzi’.

È un ragazzo che non fa parte di questo ambiente e avrebbe preferito che la cosa non fosse mai uscita. Non vengo quasi mai paparazzato, ma per il semplice fatto che non chiamo io i paparazzi, purtroppo capita ed è una cosa che devo tenere in conto. Mi dispiace perché mi crea sempre dei problemi nella relazione. Il tipo di ragazzo che cerco non vuole la fama e fa un lavoro lontano dai riflettori.

Quindi è vero che non sei più single?

Sono in uscita con il mio nuovo romanzo (ride, ndr). 

La missione della Marchesa è trasformare la propria vita in un’opera d’arte. Alla tua cosa manca per essere definita tale?

Tutto. Tela, colori, pennello, artista. Sto iniziando costruendo la tela poco alla volta, poi ci dipingerò sopra e così via. È un work in progress. 

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