Mario Giuliacci ricorda Paolo Sottocorona: “Dispiaciuto per la sua morte improvvisa, meteorologo appassionato e serio”

Mario Giuliacci ricorda Paolo Sottocorona in un'intervista rilasciata a Fanpage.it. Il meteorologo di La7 è morto mercoledì 8 ottobre. Giuliacci, anche lui volto amatissimo della meteorologia, ricorda il collega come un professionista che faceva il suo lavoro con "passione e serietà". Aveva avuto modo di conoscerlo durante i due anni in cui ha lavorato a La7 e oggi si dice profondamente dispiaciuto per la sua morte. Di lui apprezzava soprattutto il modo equilibrato di dare le notizie sul meteo, senza cedere a inutili allarmismi.
Come ha conosciuto il suo collega Paolo Sottocorona?
Quando lasciai Mediaset, Mentana – che già mi aveva voluto a Mediaset e nel frattempo era diventato direttore del TG La7 – mi volle lì. La7 era di proprietà di Telecom. Sono stato due anni in quell'azienda e quindi ho conosciuto Paolo Sottocorona. Io facevo le previsioni il sabato e la domenica e lui nei giorni feriali. Dopo due anni, la proprietà è passata a Cairo. Non mi trovavo d'accordo con Cairo per alcuni motivi e me ne sono andato.
Che ricordo serba del meteorologo?
Faceva la meteorologia con passione e serietà. Non era come quelli di oggi che sparano ogni giorno un alluvione, un nubifragio, inventano che verrà la fine del mondo o altre cose allarmanti. Era come me. Noi non facciamo la meteorologia urlata, diciamo il nostro pensiero senza metterci degli aggettivi superlativi: fortissima, malissimo o benissimo. Gli va riconosciuto, quindi, la serietà e la professionalità. Ecco perché mi sono trovato bene con lui e con Mentana, perché siamo della stessa pasta dal punto di vista di come porgere le notizie. Ha la mia profonda stima.
È vero, Sottocorona combatteva quel modo allarmistico di dare le notizie sul meteo.
Due mesi fa avevo scritto un bel commento su di lui perché aveva criticato questa moda di fare previsioni allarmistiche e terroristiche, che non solo sono un danno all'informazione, ma anche un danno psicologico soprattutto per le persone anziane che entrano in fibrillazione quando sentono parlare di nubifragi o temperatura a 40 gradi. Ripeto, è un danno psicologico che spesso porta anche alla depressione. Non pensano ai danni che fanno? Noi non facciamo meteorologia urlata.
Vi accomuna anche la chiarezza espositiva che caratterizza le vostre previsioni meteo.
Non me lo posso riconoscere da solo, sono gli altri che devono farlo. Però, torno a ricordare che io e Sottocorona abbiamo militato due anni insieme per volontà di Mentana e ha la mia profonda stima. Mi dispiace enormemente per la sua morte.
Più di recente avete avuto modo di frequentarvi?
Lui abitava a Roma, quindi non potevamo mantenere un rapporto d'amicizia. Formalmente sì, ma a distanza è difficile. Non posso dire: "Siamo rimasti amici e tutti i giorni ci sentivamo". Ma ci siamo visti spesso quando ero a La7. Sono andato spesso a Roma a parlare con l'azienda e quindi ci siamo incontrati più volte, ci sentivamo dopo le mie previsioni. C'è stato un contatto quasi settimanale, per cui lo conosco molto bene. Era una persona seria e professionale.
È andato in onda fino a poche ore prima della sua morte.
Sì, fino a ieri lui lavorava. Da quello che ho capito è morto all'improvviso.