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Lodovica Comello: “Rimpiango di non avere una laurea. Devo molto al ruolo in Violetta, però mi ha creato difficoltà”

Lodovica Comello si è raccontata in un’intervista nella quale ha parlato del suo desiderio, sin da ragazzina, di lavorare nel mondo dello spettacolo. L’unico rimpianto, ad oggi, è quello di non avere una laurea, “un piano B, in questo lavoro non sai mai quanto durerà, se sarai scelta”.
A cura di Ilaria Costabile
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Lodovica Comello è ormai un volto più che noto della tv, nonché voce radiofonica di Radio 105 e conduttrice di uno dei podcast più ascoltati sulle piattaforme, ovvero L'asciugona. Friuliana, si è trasferita a Milano giovanissima, ed è lì che ha iniziato a seguire il suo sogno di lavorare nel mondo dello spettacolo. Dopo l'esperienza in Violetta, che le ha dato notorietà, non sono mancati momenti in cui si è trovata a dover faticare per farsi valere, ma alla fine è riuscita ritagliarsi uno spazio più che consistente.

Il desiderio di lavorare nel mondo dello spettacolo

La creatività è sempre stata nelle sue corde, sebbene al liceo facesse di tutto per eccellere nelle materie del suo indirizzo scolastico: "Ero secchioncella. Ho frequentato il liceo scientifico soffrendolo: l’ho scelto per indicazione di mamma e papà, studiavo, ma in verità sono molto umanistica" racconta in un'intervista al Corriere della Sera e infatti aggiunge: "Ecco perché poi ogni attività extrascolastica creativa era mia: nel coro della parrocchia io c’ero, al gruppo di teatro c’ero, a danza c’ero. La vocazione era lo spettacolo: oggi è lavoro". Con una certa caparbietà è riuscita a realizzare quello che per lei è sempre stato un sogno:

Tra la fine della scuola e gli esami ho fatto il provino per un’accademia che avevo trovato online: il M,A&S – Music, Arts & Show di via Meucci. Un’avventura alla “Saranno famosi”. Ho detto a papà: mi accompagni a Milano? Via in treno. Non credo pensasse che mi avrebbero presa. Invece: sorpresa. E mi sono trasferita. Sono affezionata alla città, non la lascerei mai. Tuttavia con Teo, nato 5 anni fa, ho fatto fatica ad abituarmi all’idea di frequentare sempre quei tre parchetti: sono cresciuta in un contesto campagnolo e vorrei più verde.

Lodovica Comello, Dario Micolani fonte Instagram
Lodovica Comello, Dario Micolani fonte Instagram

Il successo di Violetta e il rimpianto della laurea

La notorietà è arrivata con il ruolo nella serie Disney, Violetta, per la quale è volata giovanissima in Argentina: "Un anno dopo essere approdata a Milano. Ho fatto il provino, mi hanno scritturata, sono partita per Buenos Aires da sola". È stata un'esperienza non semplice ma gratificante che dopo, dal punto di vista lavorativo, ha avuto anche delle conseguenze:

Giunta in quell’aeroporto gigantesco volevo piangere. Poi alla fine la Disney si è presa cura di noi: molti attori provenivano dall’estero. Ho studiato spagnolo prima di iniziare a lavorare. Sul set ho incontrato anche mio marito. Ho sentito commenti tipo: “Ha recitato in Violetta, adesso cosa vorrebbe fare?” Devo tanto a quel ruolo, però ci sono stati momenti in cui mi ha creato difficoltà: non venivo presa sul serio.

E, infatti, alla domanda sull'aspetto della sua carriera che la rende più orgogliosa dice: "Di avere trovato la mia strada in un ambiente, quello dello spettacolo, che amavo fin da piccola, e di essermi fatta valere". Se, invece, dovesse parlare di rimpianti: "Nessuno, o forse uno: vorrei una laurea, per avere un piano B. In questo lavoro “si sta come d’autunno sugli alberi le foglie”, non sai quanto durerà, se verrai scelta. È un messaggio che tengo a trasmettere anche a Teo: tieniti aperte più porte possibili". 

L'asciugona e il racconto della gravidanza

Attrice, cantante e anche conduttrice, oltre che autrice del podcast L'Asciugona, tra i più ascoltati sulle piattaforme, in cui racconta la maternità da un punto di vista diverso: "La gravidanza è sempre infiocchettata e io invece volevo parlarne senza filtri. Nel 2020 grazie a l’Asciugona io, che avevo un seguito di ragazzi, sono entrata in contatto con un pubblico più adulto". Ora che c'è Teo nella sua vita, anche il lavoro ne ha risentito, ma senza rimpianti: "Prima era più facile partire per lavoro, ora che c’è Teo ci penso due volte. Rinuncio se lo decido io, non mi sono sentita messa da parte". 

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