Gianna Nannini: “Sono stata molestata da piccola, ma mentre ero incinta ho subito la violenza peggiore”

Per raccontare le violente pressioni subite all’epoca in cui era incinta della figlia Penelope, Gianna Nannini ha confessato per la prima volta di avere subito molestie quando era ancora solo una bambina. Intervistata da Repubblica, la cantautrice ricostruisce quanto accaduto all’epoca in cui aspettava sua figlia quando i commenti e le curiosità nei confronti di una donna 54enne in procinto di mettere al mondo un bambino la spinsero addirittura a pensare di non avere mai subito nulla di tanto violento:
Quando ero piccola avevo un maestro di musica che mi molestava. Ma la violenza verbale che ho subito quando sono rimasta incinta è superiore a qualsiasi molestia. Trovavo i fotografi nelle valigie. Spuntavano come funghi. Ma io sono cintura nera di karate, la mia guardia del corpo difendeva i fotografi da me.
Gianna Nannini: “Mia figlia Penelope nata in un ambiente senza discriminazioni”
“Rispetto l'opinione degli altri: se tu non sei d’accordo che io possa avere una gravidanza a una certa età, lo rispetto. Ma chi sei tu per dire a me quello che devo fare? Il mio pensiero libero è rispettare l'altro”: così la cantautrice rende noto il suo punto di vista sulla questione della gravidanza, vissuta lontano dall’Italia anche per proteggere il più possibile la sua privacy. Oggi la figlia Penelope ha 15 anni e ha vissuto in Inghilterra fino a 5 anni fa, per poi trasferirsi a Milano insieme alla madre:
È nata in un ambiente in cui non c'era discriminazione, mamme single, donne, uomini e ha vissuto con normalità il fatto che un papà le ha dato la vita ma non è presente, non è un papà. E per questo lei è molto risolta, aperta, indipendente.
Gianna Nannini: “Penelope è arrivata quando avevo deciso di fare l’ultimo tentativo”
Quella che ha portato alla nascita di Penelope, racconta Gianna, è stata una gravidanza a lungo cercata: “Mi sono detta: faccio l’ultimo tentativo. E lì è nata Penelope. Sai, mi sembrava che la mia funzione non fosse completa. Fare un figlio era dare la vita, credere nella vita che ho fatto. E Penelope ha una grande voglia di vivere, è una persona gioiosa, con molto senso dell’humor”. “Volevo che il mio corpo mettesse al mondo un essere umano. È una grande opportunità per una donna e va vissuta bene”, conclude l’artista che aggiunge di avere deciso di difendere la sua privacy per assecondare i desideri della figlia, “Prima perché era una bambina e non aveva consapevolezza, ora ha 14 anni e non mi sembra rispettoso nei confronti dell’adolescenza. E a lei dà fastidio fare foto, non vuole”.