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Fabio Canino: “A 18 anni ho fatto coming out, mi aspettavo i miei piangessero, ma non è stato così”

Fabio Canino si racconta in un’intervista dove parla della sua carriera, da giornalista e in tv, soprattutto dell’esperienza a Ballando con le stelle. Poi si addentra nel privato, raccontando del suo coming out e del bullismo.
A cura di Ilaria Costabile
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In un'intervista rilasciata a La Repubblica, Fabio Canino ha raccontato vari momenti della sua vita, dalla carriera di giornalista e uomo di televisione, al suo primo incontro con Raffaella Carrà, passando anche per questioni più intime come il suo coming out. Non poteva mancare, poi, la sua esperienza a Ballando con le stelle.

L'amore per Raffaella Carrà

Raffaella Carrà è stata un'icona, una artista dalle mille sfaccettature, in grado di attirare indistintamente l'attenzione del suo pubblico, ed è proprio a lei che Fabio Canino ha dedicato il suo ultimo spettacolo teatrale. Intervistato da Repubblica, ricorda la prima volta in cui ha visto la conduttrice in tv:

L'ho conosciuta sin da piccolo, con lo show del sabato sera e per me parlava solo con me. Facevo il bagno, indossavo uno di quei pigiami orrendi che pungevano e potevo rimanere a vedere la Carrà. Di solito andavo a letto dopo Carosello.

Il coming out e il bullismo da ragazzo

Nel corso dell'intervista, oltre ad affrontare aneddoti legati alla sua carriera, Canino si è aperto raccontando del suo privato e del momento in cui ha deciso di confessare ai suoi genitori di essere gay, pensando di dover assistere ad una reazione negativa, mentre è stato l'esatto contrario:

Avevo deciso di dire ai miei genitori che ero omosessuale. Entrai in casa, li misi a sedere: ‘Devo dirvi una cosa, magari non vi piacerà, magari piangerete’. Mio padre mi guardò preoccupato: ‘Hai battuto la macchina’. ‘No. Sono gay’. Tre secondi di silenzio: ‘Chissà che pensavo. Dai andiamo a pranzo fuori.

Il giornalista, poi, racconta di aver avuto a che fare con dei bulli, quando era ragazzo, ma di aver avuto sempre la prontezza e l'audacia di rispondergli, smontando le loro sicurezze. Questo atteggiamento è stato fondamentale negli anni:

Il bullismo? Sono molto fortunato. Anche da piccolo, nella mia incoscienza, ho sempre risposto al bullo. Lo devi guardare negli occhi, non si aspetta mai che tu risponda e sia pronto anche a prendere due cazzotti. ‘Sì sono gay, e allora?’ me li mangiavo con le parole. Uno che da ragazzino a Firenze ha tentato più di una volta di mettermi in mezzo, l’ho rincontrato anni fa prima del Covid. Andavo in giro a presentare il mio libro, Le parole che mancano al cuore, ero a Francoforte. Si avvicina. Mi spiega che era il mio vicino di casa. ‘Sono venuto apposta, tu non hai mai abbassato la testa e volevo dirtelo di persona: scusa’. Anche i bulli sono recuperabili.

L'arrivo a Ballando con le stelle

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Da ormai qualche anno lo vediamo in tv nella giuria di Ballando con le stelle, un ruolo che gli si addice, anche se inizialmente non era affatto intenzionato ad accettare, sebbene la conduttrice lo avesse puntato già da diverso tempo. Poi, però, qualcosa lo ha fatto cedere:

Milly Carlucci ha insistito per tre anni, come una goccia sulla pietra. Io pensavo: non voglio fare come i vecchietti del Muppet show, invece è grande televisione, con l’orchestra dal vivo, ed è diventata una famiglia. Per dieci settimane con Milly facciamo una televisione che, ahimè, non c’è più. E poi Ballando è sempre stato un programma inclusivo. Non faccio lo snob, ma le proposte devono essere adatte a me.

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