Che Dio ci aiuti 9 si farà, le prime anticipazioni di Elena Bucaccio: “La sfida di Suor Azzurra, il cast tra conferme e novità”

Che Dio ci aiuti 9 si farà. La nona stagione della fiction con Francesca Chillemi nel ruolo di Suor Azzurra e Giovanni Scifoni nel ruolo di Lorenzo Riva andrà in onda nel 2027 e "sarà bellissima". Lo assicura Elena Bucaccio in un'intervista rilasciata a Fanpage.it. Sta per iniziare la scrittura delle nuove puntate e la sceneggiatrice ha svelato le prime anticipazioni sulla trama. Quanto al cast, ha espresso la sua gioia per gli attori che hanno impreziosito l'ottava stagione: Bianca Panconi nel ruolo di Melody, Ambrosia Caldarelli nel ruolo di Cristina, Tommaso Donadoni nel ruolo di Pietro, Ludovica Ciaschetti nel ruolo di Olly e Giulio Corso nel ruolo di Corrado: "Alcuni li saluteremo altri no, non si cambia un cast quando è così bello". E ha assicurato che la porta è sempre aperta per Elena Sofia Ricci e Valeria Fabrizi perché gli sceneggiatori della serie amano Suor Angela e Suor Costanza. Intanto c'è grande attesa per il finale di Che Dio ci aiuti 8 in onda stasera, giovedì 15 maggio. Elena Bucaccio ha svelato che proprio nell'ultima puntata si nasconde un'importante anticipazione della trama della nona stagione:
Sarà un finale di nascite e rinascite. Arriverà nuova vita e vite complicate si risolveranno. Non solo sarà a rischio il destino della casa famiglia e tutte le relazioni interne, ma anche la vita stessa dei nostri protagonisti. La posta in gioco sarà molto alta. E poi nel finale avremo il rilancio di una linea sentimentale inaspettata, che ci porteremo nella prossima stagione. Per chi non la coglierà al momento, la capirà meglio nelle nuove puntate. Abbiamo posto le basi.
Che Dio ci aiuti 9 si farà, anticipazioni nona stagione con Francesca Chillemi

Che Dio ci aiuti 9 si farà. È già iniziata la scrittura della nona stagione?
Non ancora, stiamo per iniziare. Stiamo scaldando i motori e preparando le lavagne.
Che trama immagini per Suor Azzurra?
Dovrà affrontare una nuova sfida molto importante che la metterà al centro delle vicende della casa famiglia in modo ancora più determinante. Diventerà sempre più adulta, ma non per questo perderà il centro del suo essere. È una donna che ha avuto una vita impegnativa e che ha scelto Gesù. Sarà una bellissima stagione.
Quali altre anticipazioni puoi darmi?
Lorenzo, in questa stagione, doveva ancora superare il lutto per la moglie. Abbiamo raccontato come una famiglia rinasce dopo la morte di una madre attraverso una nuova figura materna che è quella di Suor Azzurra. Nella nona stagione questa famiglia, uscita da quel lutto, si preparerà a nuove sfide.
Pensi che Pietro, Cristina, Olly, Melody e Corrado torneranno?
Premetto che è ancora tutto da decidere, ma penso che alcuni li saluteremo, altri no. Arriveranno dei personaggi nuovi. Come sempre accade nella serie Che Dio ci aiuti, ci saranno delle new entry ma anche un nucleo originario che rimarrà solido.
Quindi avremo modo di conoscere meglio questi personaggi.
Sì, siamo così felici di questi attori. L'ottava stagione ha avuto un cast straordinario. L'ingresso di Giovanni Scifoni ha dato alla serie una profondità attoriale avanzatissima. L'attore che interpreta Pietro, Tommaso Donadoni, lo abbiamo cercato tanto e assolve perfettamente al suo ruolo: è un uomo bello, solido, che vorrebbe prendere sulle spalle il peso del mondo. Non si cambia un cast quando è così bello. Però, come dicevo, è ancora tutto da decidere.
Che Dio ci aiuti 9 andrà in onda nel 2027?
Sì, perché dobbiamo scriverla. Dovrebbero essere sempre 10 puntate e 20 episodi, ma è ancora tutto da definire.
Sapete già quando inizieranno le riprese delle nuove puntate?
No, siamo ancora in una fase preliminare.
Elena Sofia Ricci e Valeria Fabrizi, porte aperte per Suor Angela e Suor Costanza

È bello che abbiate lasciato uno spazio per suor Angela, perché ogni volta che torna Elena Sofia Ricci è una festa.
Nonostante la serie si sia spostata da Elena Sofia Ricci a Francesca Chillemi, loro due sono come sorelle. Non c’è nessuna forma di gelosia o di supremazia dell'una verso l’altra. Elena Sofia con Francesca è generosissima, si è messa al servizio della serie anche in questa stagione. Ha fatto delle puntate stupende e tornerà nel finale. La porta è sempre aperta per lei.
Valeria Fabrizi ha dichiarato: “Mi volevano fare fuori da che Dio ci aiuti per via della mia età, mi sono battuta per tornare a interpretare suor Costanza”. Quindi inizialmente avevate pensato di fare a meno di lei?
Valeria Fabrizi è un’attrice straordinaria. Suor Costanza è un personaggio meraviglioso. Inizialmente avrebbe dovuto partecipare alla prima stagione come antagonista di Suor Angela, ma è stata talmente brava che ci ha travolti e ci siamo tutti innamorati di lei. Ogni anno facciamo il possibile per averla sul set, perché ci teniamo tantissimo. Umberto Gnoli, che è uno degli scrittori di Che Dio ci aiuti, non può vivere senza avere almeno una puntata con Suor Costanza. Ci sarà sempre un posto per lei.
Nell’ottava stagione Azzurra ha affrontato una sfida importante. Ha lasciato la protezione del convento e si è confrontata con il mondo esterno senza poter contare costantemente sull'aiuto di suor Angela.
Siamo partiti da una Azzurra viziata, unica ragazza mondana in un mondo conventuale molto forte e siamo arrivati a una Azzurra, unica suora, in un mondo incredibilmente mondano come quello di una casa famiglia con ragazze che hanno vite complicate e difficili.
Vi siete avvalsi della consulenza di Suor Benedetta anche in questa stagione?
Certo. Pensa che la prima volta che l'ho incontrata indossava una gonna longuette come quella di Suor Azzurra. Ci ha spiegato come una suora giovane possa parlare a un'umanità laica, giovane e bisognosa di aiuto e di affetto. È stata lei a dirci: "La chiesa non deve limitarsi ad aprire le sue porte, ma deve andare nel mondo". Ci ha aiutato anche nella scena in cui Azzurra toglie il velo. Suor Benedetta ci ha spiegato che non è un gesto di liberazione, ma di grandissimo sacrificio: “Tolgo una parte di me per essere più vicina alle persone che mi sono intorno”.
L'amore tormentato di Pietro e Cristina e la storia di Melody

L’amore tormentato tra Pietro e Cristina ha appassionato gli spettatori. Come è nata questa storia sulla carta?
Quando abbiamo deciso di ambientare questa stagione in una casa famiglia ci siamo documentati. Abbiamo visitato diverse strutture, parlato con dei consulenti e con le educatrici, ma anche con le ragazze e abbiamo costruito un sistema valoriale che per noi fosse realistico. Dalle storie di tante ragazze messe insieme è nato il personaggio di Cristina, una ragazza piena di vita e di amore ma che non è mai stata amata.
E poi è arrivato anche Pietro.
Volevamo raccontare due mondi: un ragazzo molto più adulto della sua età, che crede nel bene e una ragazza che sembra avere le spalle larghe e invece è fragilissima. Cristina non è abituata a essere aspettata la sera a casa, Pietro invece vive per accogliere. È stato educato da sua madre e da suo padre all'amore. Spesso mi accusano di raccontare uomini che non esistono.
Come mai?
Perché nelle nostre serie ci sono uomini che si prendono carico sia delle proprie debolezze che di quelle degli altri, che gestiscono il conflitto con umanità, che accolgono le difficoltà, che hanno la capacità di aspettare, di scegliere, di farsi grandi quando ancora sono giovani perché sono stati educati all'amore. Ma io so che questi uomini esistono perché li ho conosciuti.
Con la storia di Melody avete affrontato il tema della violenza sulle donne. Sui social c'è chi ha rimarcato come Che Dio ci aiuti permetta agli spettatori di riconoscere le situazioni problematiche da cui scappare.
Sono molto felice di questo. Per la storia di Melody abbiamo parlato con associazioni e con strutture che accolgono donne che hanno subito violenza. Siamo stati molto attenti a raccontare il senso di colpa, di blocco, la paura e il conflitto che prova la vittima, ma anche l'incapacità del mondo intorno di riconoscere quello che sta succedendo, se non quando è troppo tardi. Bisogna sempre fare qualcosa, non è possibile girarsi dall'altra parte. Ci sono ragazze che non si rivolgono a una casa-famiglia perché temono forme di costrizione, hanno paura di perdere la propria libertà, anche se fatta di dolore, sopraffazione e violenza. Se la serie ha aiutato anche una sola persona a comprendere che quelle regole ti salvano la vita, se ha convinto anche una sola donna ad alzare il telefono e a chiedere aiuto, abbiamo vinto.

Quale è stata la vostra più grande soddisfazione nell'ottava stagione?
L’avere ricostruito intorno a un tavolo una famiglia con tante ragazze con i loro problemi che parlano a un pubblico vasto. Siamo riusciti a creare venti episodi senza omicidi e senza metterci dentro un crime, ma con storie contemporanee, legate alla realtà e con un fondo di speranza costante.
Vuoi aggiungere qualcosa?
Solo che siamo molto contenti, è stato un anno straordinario. Da poco abbiamo finito di montare Sandokan ed è una serie bellissima, stiamo già scrivendo la nuova stagione. Un Passo dal Cielo è andato molto bene. Stiamo scrivendo Costiera 2. Stiamo lavorando a serie nuove. È un anno molto bello anche perché siamo una famiglia unita, compatta e che fa il suo lavoro sapendo – proprio come la famiglia di Che Dio ci aiuti – che la vita è complicata, che ci sono ingressi e uscite, come nelle vite di tutti quanti, ma che l'importante è sapere che c'è sempre un tavolo che ti aspetta.
