Barbara Politi: “Aspetto il grande salto in Rai. La tv deve tornare alla normalità, basta VIP ovunque”

Barbara Politi non si ferma mai. Quando la raggiungiamo telefonicamente è ad Olbia per il Med Festival del Mediterraneo, ennesima tappa di un tour de force che la porta dalle manifestazioni enogastronomiche più folkloristiche agli eventi istituzionali con ministri e personalità di primo piano. "Vivo sui treni, negli aerei, non sono mai a casa", confessa a Fanpage.it la conduttrice pugliese che negli ultimi due anni sta conquistando sempre più spazio nel servizio pubblico.
Da TGNorba alla Rai, passando per Gambero Rosso Channel: Barbara Politi ha costruito una carriera all'insegna della versatilità: "‘Ma questa che fa?' è la domanda a cui io cerco ogni giorno di non far trovare mai una risposta. Faccio tutto e mi diverto, in realtà sono una giocherellona. Mi piace cambiare tanti registri". Dopo Love Game su Rai2, ora è su RaiPlay con Pizza Girls: "È un bel progetto, un original di RaiPlay. La Rai sta investendo tantissimo nel digital, nei contenuti trasmediali". E sul futuro: "Il racconto dei territori è sicuramente daytime, quindi tutto il mondo delle "linee" mi piace molto. Ma mi piacciono tanto anche i programmi in studio dove la conduttrice intervista qualcuno, lo stile di Monica Setta o Caterina Balivo. Anche Nunzia De Girolamo mi piace molto".
Non risparmia una critica alla TV: "Troppi VIP. La televisione dovrebbe regalare più familiarità, più comunione emotiva. Se ogni tanto trovo persone che non sono volti riconoscibili, si regala una normalità che secondo me ci vuole".

Ciao Barbara, come stai?
Tutto bene. Sono arrivata ad Olbia per il Med Festival del Mediterraneo, sarò qui fino a domenica. È il secondo anno che conduco insieme a Claudio Guerrini i Med Awards, riconoscimenti per chi opera nella promozione delle politiche sociali e del turismo nel Mediterraneo. Una manifestazione che coinvolge il Ministero del Turismo e guarda all'intero Paese. Oltre ai riconoscimenti modererò anche un panel sul Made in Italy, un tema che mastico molto.
Quest'anno eri anche al Libro Possibile, a Polignano a mare.
Esatto, lavoro da sei anni per il Libro Possibile. Mi occupo di raccontare gli autori fuori dal palco, le impressioni a caldo quando scendono dal palco o prima di salire.
Gli eventi pubblici sono una parte importante della tua attività. Ti piace?
Assolutamente. Negli ultimi anni gli eventi a livello nazionale sono l'anima del mio lavoro. La televisione è una parte, la carta stampata un'altra, ma gli eventi sono lo zoccolo duro. Sono costantemente in viaggio, vivo sui treni, negli aerei, non sono mai a casa. Sono spessissimo a Napoli. Ho condotto l'anteprima di Piazza Plebiscito il 31 dicembre prima del concerto della Bertè. Dalle manifestazioni di food e enogastronomia – dal Cannolo Fest di Piana degli Albanesi allo sfincione di Bagheria. A fine agosto ho condotto per Affari Italiani la tre giorni della piazza a Ceglie Messapica insieme a Paolo Mieli e Francesco Giorgino. Per la prima volta hanno introdotto una giornalista donna. Ho intervistato ministri, quindi da queste cose più istituzionali posso passare anche a parlare di sfincione, di pizza, di tutto.
Sei molto camaleontica come personalità.
Sì, io sono un po' camaleontica che è poi la caratteristica del mio carattere, sono dei gemelli, quindi fluttuo nell'aria e cambio tante ho tante facce, posso fare tante cose. Il fatto di essere nata dai telegiornali e aver avuto una formazione da inviata, da redattrice, mi aiuta a distanza di quasi 20 anni a muovermi nelle cose più disparate.

Ti aiuta a sentire la notizia.
Sì, ma poi mi piace proprio vestire tanti panni. Tu mi vedi su Rai 2 a condurre Love Game, un dating show, e poi ti destabilizzo perché mi vedi intervistare il ministro Pichetto sui temi dell'ambiente. "Ma questa che fa?" è la domanda a cui io cerco ogni giorno di non far trovare mai una risposta. Faccio tutto e mi diverto, in realtà sono una giocherellona. Mi piace cambiare tanti registri. È un po' come se fossi ancora alla ricerca perché non mi accontento di fermarmi e quindi giro sempre e faccio tante cose, però è una ricchezza. C'è sempre da imparare. L'enogastronomia è sicuramente un filone molto presente nel mio lavoro ma non è l'unico.
A proposito di enogastronomia, è partito su RaiPlay Pizza Girls. Me lo racconti?
Pizza Girls è un bel progetto, un original di RaiPlay. La Rai sta investendo tantissimo nel digital, nei contenuti trasmediali. Come Mare Fuori, che partiva come Original RaiPlay e poi ha avuto una ribattuta su Rai 2. Il 26 escono le altre quattro puntate dove ci saranno con me Martina Stella, Convertini, Claudio Guerrini e Ludovica Nasti di Mare Fuori.
Guglielmo Mariotto è stato l'ospite dell'ultima puntata.
Sì, è imprendibile! Ha tentato per tutto il tempo di farmi sentire non presente in quel contesto, si è calato nella veste di padrone di casa dicendo "Ma questa che ci fa? È l'assistente". Rivolgeva la parola soltanto alla pizzaiola, a volte non mi guardava nemmeno. Era molto respingente sotto i riflettori, ma quando le telecamere si sono spente è stato simpaticissimo. A lui piace vestire questo ruolo da bacchettone, da intoccabile.

Data la tua versatilità, c'è un programma o una fascia oraria con cui ti piacerebbe misurarti?
Il racconto dei territori è sicuramente daytime, quindi tutto il mondo delle "linee" mi piace molto. Ma mi piacciono tanto anche i programmi in studio dove la conduttrice intervista qualcuno, lo stile di Monica Setta o Caterina Balivo. Programmi di chiacchiera con degli interlocutori, sia quelli da territorio che un programmino più introspettivo e profondo, più intimo del racconto territoriale. Penso anche a Ciao Maschio di Nunzia De Girolamo, un programma dove ti metti a tu per tu con l'interlocutore per far uscire qualcosa di diverso. Non dico di voler essere la nuova Fagnani perché lei fa uscire anche troppo, però quello stile mi piace tanto.
C'è qualcosa del mondo della televisione che non sopporti o che si potrebbe migliorare?
Negli ultimi anni si è maturata la convinzione che un programma possa funzionare soltanto se ci metti dei VIP già noti e riconosciuti dal grande pubblico. Il Grande Fratello ci ha insegnato che non è proprio così: c'è stato un calo stratosferico degli ascolti, tanto che quest'anno c'è stato un ritorno alle origini.
Quale sarebbe la tua proposta per la TV?
Tornerei a mettere un po' più di normalità. Chi guarda la televisione? La gente che è a casa sul divano, in famiglia, che magari fa l'impiegato e ha una vita non sotto i riflettori e vuole rispecchiarsi in qualcuno che vede in televisione. La TV dovrebbe regalare più familiarità, comunione emotiva. Se ogni tanto al Grande Fratello o a Ballando trovo anche persone che non sono volti riconoscibili, si regala una normalità che secondo me ci vuole. In un mondo in cui i social ci bombardano, tutti pensiamo di essere famosi, tutti vogliamo diventarlo. Torniamo a premiare ragazzi e ragazze talentuosi che magari non sono noti ma meriterebbero di starci in televisione.
Un esempio di buona TV, in questo senso?
Maria De Filippi con Amici! Lei prende ragazzi dalle scuole di ballo o di canto e offre loro un'opportunità. Quell'opportunità la televisione dovrebbe offrirla di più, non a chi già è famoso perché ha fatto il suo percorso, ma per creare occasioni più belle, più naturali.
Parliamo della sfida ascolti tra De Martino e Scotti. Come vedi questa competizione?
È una competizione che mi fa sorridere perché sono due programmi completamente diversi, due conduttori che appartengono a percorsi diversi. Io ho molta simpatia per entrambi, ho conosciuto Scotti dal vivo.
E De Martino?
Mi piace molto Stefano perché mi sembra naturale, spontaneo nella sua napoletanità. Anche se è nato come fidanzato di Belén, lui ha studiato, si è preparato. Si merita quel posto ed è un banco di prova non indifferente.
Cosa ti ha colpito di più di lui?
La sincerità. Quando ha partecipato al festival della televisione l'estate scorsa – poi l'ho rincontrato ai Palinsesti Rai e gliel'ho detto – mi è piaciuto perché disse: "Io ho semplicemente avuto la grande fortuna che Amadeus sia andato via, mi sono trovato al posto giusto al momento giusto". Un atto di sincerità perché è consapevole che se Amadeus non fosse passato a Discovery, lui lì non ci sarebbe mai arrivato. Questa naturalezza la premio.
E la rivalità tra le reti?
Gerry Scotti conduce un programma che tocca le corde nostalgiche, La ruota della fortuna ti fa ricordare Mike, la TV degli anni 80. Però quando ho sentito Pier Silvio Berlusconi dire che La Ruota insegna l'italiano mentre Affari Tuoi è solo fortuna, e poi mandano in onda Temptation Island… ecco, questo mi piace meno.
Perché?
Secondo me bisogna mantenere un profilo basso, fare il proprio al meglio senza paragonarsi. Alla fine decide il telespettatore con il telecomando. Dire "siamo noi i migliori" è una caduta di stile che spesso si traduce in autogol.
Barbara, chiudiamo con un desiderio.
Beh, dopo Love Game su Rai2, dopo Energia e Movimento e Pizza Girls su Rai Play, dopo tanti progetti su Rai Italia come il Premio Caruso a New York, sono due anni che gravito nel circuito del servizio pubblico, quindi aspetto il grande salto.