Barbara D’Urso sullo stop in tv: “Non è stata una mia scelta. Abiti e accessori dei programmi Mediaset in beneficenza”

Dopo due anni di silenzio, Barbara D'Urso si racconta in un'intervista a 7 Corriere. La conduttrice parla dell'improvvisa esclusione da Pomeriggio Cinque e della necessità di ripartire da zero. Londra, lo studio dell'inglese, il teatro, la beneficenza: così ha affrontato la sofferenza per il vuoto lasciato dall'addio a Mediaset.
Barbara D'Urso e l'addio a Mediaset: "Sono spariti tutti"
"Il telefono: fino al giorno prima ricevevo una media di duecento messaggi al giorno, li ho contati. Il giorno dopo dieci, spariti tutti. Sono rimasti gli amici più stretti". Così Barbara D'Urso descrive il periodo che è seguito al suo addio alla Mediaset. Difficile per lei darsi delle spiegazioni per il mancato rinnovo alla conduzione di Pomeriggio Cinque, programma che ha guidato per sedici edizioni e che ha dovuto abbandonare per una decisione della Rete (arrivata tramite un comunicato nel luglio del 2023). È orgogliosa delle battaglie che ha portato avanti nella trasmissione e che elenca una per una, dal contrasto alla discriminazione di genere, fino alla lotta contro la violenza sulle donne. In particolare, ricorda con affetto la storia di un ragazzo disabile, su cui ha fatto luce tramite il programma e che – in seguito ai servizi mandati in onda – è riuscita ad aiutare.

Dopo Mediaset, la fuga a Londra: "Troppo dolore"
Viene spontaneo domandarsi come abbia reagito la conduttrice dopo aver ricevuto una notizia del genere. Con grande sincerità, Barbara D'Urso rivela che la prima consapevolezza che ha avuto è stata quella di avere "tanto tempo a disposizione". E in effetti, dopo sedici edizioni di diretta quotidiana, era abituata ad avere "chi la truccava e chi la pettinava" e ha dovuto rimparare a farlo da sola, così sceglie di partire da qui, dalla cura di se stessa. Nonostante questo, però, la sofferenza di vedere ricominciare Pomeriggio Cinque senza di lei è troppo grande:
Non posso rimanere in Italia: troppo dolore.Qualcuno al posto mio sarebbe partito per mete paradisiache, Bali, Honolulu, sarebbe andato a divertirsi. Io vado a Londra a studiare inglese. Vado da sola, prendo in affitto un b&b. Mi iscrivo a un college, faccio lezione dalle otto di mattina alle cinque di pomeriggio.
È fiera di come abbia affrontato quel momento di grande difficoltà, per cui ancora oggi prova dispiacere. Una piccola "rivincita" – se vogliamo definirla in questo modo – è riuscita a prendersela.
Dai vestiti alle buste shock: la vendita per beneficenza
Vestiti, scarpe e gran parte degli oggetti personali di Barbara D'Urso si trovavano nei magazzini e nei camerini di Mediaset. Una sua amica inizia piano piano a svuotarli, fino a quando il 31 dicembre scade il suo contratto ed è l'azienda a sgomberare tutto. "Arrivano due tir pieni di roba. Qualcosa la tengo, i pupazzi appunto. Il resto, vestiti, scarpe, le Barbie Barbara d'Urso, le cartelline iconiche con scritto B d U, addirittura le buste shock di Live – Non è la d'Urso, le vendo – spiega la conduttrice – Organizzo una vendita di beneficenza a favore della cooperativa sociale Arimo (ndr: comunità educativa per adolescenti in difficoltà)". Ritrovarsi seduta in mezzo a quegli scatoloni le provoca stordimento e solitudine, è "riavere la propria vita indietro":
Mi siedo per terra, e sento chiaramente che quell'istante non significa solo ritrovarsi in mezzo alle mie cose. Piuttosto ritrovarmi davanti a me stessa, quella che sono stata fin li, infanzia inclusa, poiché a Mediaset tenevo anche i ricordi d'infanzia come le foto di mia madre e mio padre il giorno di matrimonio.

Due anni di assenza dalla tv: "Non sono stati una mia scelta"
Nel corso dell'intervista, Barbara D'Urso rivela che i due anni di assenza dalla tv non sono stati una sua scelta, ma per ora non ha intenzione di approfondire la questione. In quel lasso di tempo, si è data da fare su diversi fronti: "A parte andare a Londra a imparare l'inglese, aprire una società di eventi, intensificare le tournée dello spettacolo teatrale, andare in balera con gli amici, mi sono iscritta a una scuola di danza classica. Ho sempre preso lezioni con un maestro privato, solo che sei mesi fa il maestro si trasferisce a Venezia. Invece di cercare un sostituto, decido di fare un corso. Siamo in dieci, dieci donne dai venti ai settant'anni".