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Anna Mazzamauro: “Quella mer**ccia della signorina Silvani mi ha regalato l’immortalità”

Anna Mazzamauro in un’intervista al Corriere ha raccontato di aver odiato per anni il ruolo ricoperto nei film di Fantozzi, quello della signorina Silvani: avrebbe voluto ricoprire il ruolo di Pina, la moglie del personaggio interpretato da Paolo Villaggio.
A cura di Gaia Martino
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Anna Mazzamauro, protagonista a Casa Teatro Ragazzi di corso Galileo Ferraris 266 di Com'è ancora umano lei, caro Fantozzi. Parole e musica dedicate a Paolo Villaggio per la 16esima Festival Nazionale Luigi Pirandello e del ‘900, in una lunga intervista al Corriere ha parlato della sua lunga carriera tra cinema e teatro. L'attrice è tornata con la mente al ruolo che l'ha resa celebre, quello della signorina Silvani nella serie di film su Fantozzi. "Chi mi conosce solo per il cinema si è perso tutto di me".

La confessione di Anna Mazzamauro

Anna Mazzamauro si definisce "un'attrice di teatro" e sostiene che "chi mi conosce solo per il cinema si è perso tutto di me". Al Corriere ha raccontato di aver odiato per anni il personaggio della signorina Silvani, il sogno del ragionier Ugo Fantozzi, che ha interpretato:

Per anni l’ho quasi odiata perché metteva in secondo piano le mie parti nelle opere di Goldoni, Aristofane, Gogol, Cocteau e tutti gli altri. Ma è giusto dire che quella “merdaccia” della Silvani mi ha regalato l’immortalità e che con questo spettacolo ho fatto definitivamente pace con lei.

Il ricordo del provino per i film di Fantozzi

L'attrice che stasera presenta a teatro lo spettacolo "Com'è ancora umano lei, caro Fantozzi. Parole e musica dedicate a Paolo Villaggio", ha raccontato anche del suo provino per i film di Fantozzi per i quali ha lavorato dal 1975 al 1999. Si presentò per ruolo di Pina, moglie del personaggio interpretato da Paolo Villaggio, ma fu scelta come "la donna dei sogni di Fantozzi".

Pensi che mi ero presentata al provino per interpretare la moglie Pina ma mi ero conciata così bene che Salce mi disse: “Perdonami Anna, ma ti ricordavo più brutta. Ti darò la parte della donna dei sogni di Fantozzi.

Così Paolo Villaggio la guardò, si avvicinò a Salce e gli disse in un orecchio: "Luciano, è brutta pure lei ma uno come Fantozzi non può che sognare una così", ha aggiunto l'attrice che oggi racconta della signorina Silvani come una donna "volgare, sgarbata, talvolta crudele. Ma lo era soltanto perché era una donna tragicamente sola. Non c’è nessuno più solo al mondo di chi rifiuta l’unica persona che l’ha amata veramente, per tutta la vita".

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