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I 60 anni di Giorgio Mastrota: “Ho detto no a Gf e Isola dei Famosi perché sono il re delle televendite”

I sessant’anni del re delle televendite con un nuovo programma sulla sua famiglia e il no ai reality show: “Ho un lavoro dignitoso, non ho bisogno di chiudermi due mesi in una casa o andare su un’isola”.
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Giorgio Mastrota, il re delle televendite, si racconta in una lunga intervista a Libero approfittando del fatto che a maggio compirà i suoi ‘primi' sessant'anni: "Dei materassi vado fiero, sono la mia certezza, il core business, la mia zona di comfort". Non un passo indietro sulle sue televendite, anzi rivendica il suo ruolo e ammette: "Non per fare lo snob ma ho rifiutato tutti i reality". 

Le parole di Giorgio Mastrota

Giorgio Mastrota sta per esordire con un nuovo programma su Food Network dal titolo evocativo "Casa Mastrota", un racconto personale tra cucina e famiglia nella sua casa in Valtellina, lontano dal tran tran milanese: "Io cucino, in stile Benedetta Parodi a casa, ma mi sono reso conto che se siamo in due o tre mi diverto di più. Si spiegano la ricetta, si chiacchiera. Nella prima puntata cucino con Natalia Junior (la figlia nata dalla storia con Natalia Estrada, ndr): abbiamo fatto un cous cous alla valtellinese e la torta di carote". Poi, i no al Grande Fratello e all'Isola dei Famosi:

Senza alcuna spocchia, ammetto che ho detto “no” ad alcuni reality: ho un lavoro dignitoso, non ho bisogno di chiudermi due mesi in una casa o andare su un’isola. Diventerei matto. Ovvio, non mi hanno mai proposto di condurre l’Eredità. Li ci penserei. Comunque spero di poter continuare a dire “no”.

"La politica? Preferisco le televendite"

Il re delle televendite non si sposta di un centimetro dal suo cerchio magico, non lo farebbe nemmeno per la politica: "Ho studiato Scienze Politiche, ho le mie idee ma ne parlo solo tra amici". 

Lo fanno ultimamente, ma non sarebbe il mio mestiere. Ho fatto Scienze Politiche, amo i saggi, sul comodini ho Luciano Canfora, Parole di giorni lontani, La Russia di Putin. Ho le mie idee, che vorrei rimanessero mie, ne parlo solo tra amici. Sono di origine calabrese, ogni tanto torno a Civita, comunità che cinquecento anni fa aveva origini albanesi. Mi chiedono: “Quando vieni a fare il sindaco”, perché sono un personaggio famoso. Ma a ognuno il suo mestiere. Preferisco le televendite.

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