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Perché il film Conclave è tornato ad essere visto da tutti dopo la morte di Papa Francesco

Complice il cast azzeccato e un tempismo perfetto, il film di Edward Berger con Ralph Fiennes e Isabella Rossellini è già un cult. Ma le ragioni del suo successo vanno cercate anche nell’essere così credibile da risultare realistico.
A cura di Maria Cafagna
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Extra omnes”, fuori tutti, è con questa formula che si apre il conclave. I cardinali – tutti uomini come in una puntata di Porta a Porta – che sono chiamati a eleggere il nuovo Papa dovranno confrontarsi con la propria coscienza e, per chi ha fede, con un’entità superiore che li guiderà nella loro scelta. Una faccenda che però non riguarda solo la Chiesa perché influirà anche gli equilibri politici: le posizioni del nuovo pontefice in tema di conflitti, migrazione e temi etici influiranno sulle scelte di più di un miliardo di persone, tante sono secondo le stime le persone che professano il cattolicesimo nel mondo.

Come accade da secoli, gli occhi del mondo saranno puntati su Roma e in particolare sulla Cappella Sistina, dove i cardinali si riuniranno il prossimo 7 maggio a porte chiuse. Ma per la prima volta stiamo assistendo a un conclave che non è solo una questione politica o di fede, ma di immaginario pop anche grazie al web e al cinema. Il concistoro è infatti diventando un fenomeno camp, movimento culturale che usa in maniera deliberata e cosciente il kitsch nell’arte.

Recentemente celebrato anche al MET Gala – che si terrà alla vigilia del conclave – già prima dei funerali di Bergoglio, il web aveva dissacrato ciò che di più sacro possa esistere per il Cattolicesimo, ovvero i riti per la morte del pontefice. In rete infatti si sprecavano con meme e fancam realizzati con l’intelligenza artificiale. Del resto una delle caratteristiche del camp, che ha uno stretto legame con la cultura omosessuale, è quello di sovvertire la cultura “istituzionale” con elementi di rottura connotati come strambi, diversi.

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Nel suo saggio del 1964 Notes on Camp, Susan Sontag scriveva: “nel camp ingenuo o puro, l’elemento essenziale è la serietà, una serietà che viene meno al suo scopo” e ancora “gli omosessuali hanno ritrovato la loro integrazione nella società nella promozione del loro senso estetico. Il camp può cancellare la moralità. Neutralizza l'indignazione morale, promuove ciò che è scherzoso”. Ed è proprio quello che è successo nelle ultime settimane anche grazie a un film che a pochi mesi dall’uscita in sala, è già diventato un vero e proprio cult, ovvero Conclave di Edward Berger.

Il film, tratto dall’omonimo romanzo di Robert Harris, racconta il dietro le quinte di un conclave che si svolge in un un momento molto drammatico dal punto di vista politico. Mentre i cardinali sono intenti a scegliere il nuovo pontefice, fuori dalle mura vaticane si consumano guerre e attentati e l’elezione del nuovo Papa sarà più che mai determinante per le sorti della Chiesa e del mondo. La trama del film non potrebbe essere più aderente alla realtà, non solo per ciò di cui parla ma anche per il contesto in cui Harris ha ambientato il romanzo da cui è tratto. Tra dubbi morali ed etici, Conclave è un film che parla di ambizioni e rimorsi, dilemmi e misteri che si rivelano nient’altro che le conseguenze delle scelte di uomini imperfetti, tutti temi che potrebbero sulla carta risultare respingenti per il grande pubblico, ma grazie a colpi di scena e un cast indimenticabile.

I personaggi di Conclave sono molto caratterizzati e per ognuno dei protagonisti è stato scelto l’attore che meglio potesse incarnarlo: c’è il tormentato cardinale Lawrence interpretato da Ralph Fiennes, c’è il conservatore duro e puro, uno straordinario Sergio Castellitto, c’è “l’acqua cheta”, ovvero il personaggio che nasconde le sue ambizioni dietro un atteggiamento remissivo, il cardinale Bellini interpretato da Stanley Tucci. Isabella Rossellini, unico personaggio femminile in un cast di soli maschi, si intrufola sorniona per sovvertire gli equilibri del conclave e infatti la sua suor Agnes è il personaggio più camp di tutti, quello più amato e menato.

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Sarà lei infatti a smascherare le malefatte del cardinale Trambley, interpretato da John Lithgow, il prossimo Albus Silente nella serie su Harry Potter. I fan di Conclave hanno collegato le vicende del cardinale Trambley con quelle del cardinale Becciu, obbligato a non partecipare al conclave proprio a causa di presunte operazioni finanziarie opache per cui era stato sollevato dal suo incarico proprio da Papa Francesco. Una vicenda che ricorda molto da vicino quella raccontata dal film.

Complice anche la sorprendente aderenza con la realtà, il film di Edward Berger è tornato sulla bocca di tutti dopo la trionfante campagna per gli Oscar. Nonostante abbia vinto una sola statuetta, a differenza di altri film della scorsa stagione cinematografica Conclave è destinato a essere visto e rivisto complice anche l’entusiasmo che ha suscitato sul web.

Chi è stato da sempre escluso da un rito così sacro come omosessuali e non credenti, finalmente ha la possibilità di farne parte seppur indirettamente mettendo in piedi una sorta di contraltare pagano alla solennità del conclave. Il film di Edward Berger da al pubblico la sensazione di essere ammessi non solo nella Cappella Sistina ma anche nelle stanze segrete del Vaticano, luoghi inaccessibili e preclusi anche ai fedeli. E ci permette anche di sentirci più vicini alle vicende di coloro che sceglieranno il nuovo Papa, che altro non sono che persone come noi chiamate in alcuni casi a una missione più grande delle loro possibilità. Conclave ha contribuito a rendere il rito più umano e quindi un appuntamento più vicino alla gente comune, fino a farlo diventare fenomeno di costume e oggetto di parodia. Chissà se la Santa Sede starà apprezzando.

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Maria Cafagna è nata in Argentina ed è cresciuta in Puglia. È stata redattrice per il Grande Fratello, FuoriRoma di Concita De Gregorio, Che ci faccio qui di Domenico Iannacone ed è stata analista di TvTalk su Rai Tre. Collabora con diverse testate, ha una newsletter in cui si occupa di tematiche di genere, lavora come consulente politica e autrice televisiva. -- Maria Cafagna   Skype maria_cafagna
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