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“Ohana significa famiglia”, così Lilo & Stitch è diventato il maggior successo al box office in Italia

Lilo & Stitch tocca i 19 milioni di euro e diventa l’incasso stagionale più alto in Italia nel 2025. Un film che è per tutti quelli che si riconoscono in “ohana”: una famiglia che si sceglie, si costruisce e si rinnova, senza mai dimenticare le proprie radici.
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"Ohana significa famiglia, e la famiglia non abbandona mai nessuno." Una frase pronunciata da un alieno blu in un film Disney che in Italia ha incassato 19 milioni di euro, diventando il maggior successo cinematografico del 2025. Ma dietro questi numeri si nasconde qualcosa di più profondo di un semplice trionfo commerciale, in un momento storico mai più complesso di così, politicamente e sociologicamente. Al cinema ci vanno proprio tutti: famiglie, millennials da poco diventati papà, zoomer e generazione alpha, cioè i bambini piccoli di oggi.

Ohana significa famiglia: ma cos'è famiglia oggi?

Lilo & Stitch non incassa tutti questi soldi solo perché è il live-action Disney più riuscito degli ultimi anni. Incassa tutti questi soldi in Italia perché appare proprio come la fotografia di di un Paese, il nostro, che sta cambiando pelle. È lo specchio di un paese che si trova a fare i conti con trasformazioni sociali epocali, dalla rivoluzione delle strutture familiari fino alla nostalgia millennial che cerca conforto in tempi di incertezza. Un'Italia che ha genitori sempre meno adulti e bambini sempre più adultizzati (e questo è un problema, che però non risolveremo in questa sede).

La famiglia non è più quella di una volta, nonostante alcuni slogan cercano di ripeterci il contrario. Senza scomodare gusti e orientamenti, i dati nel 2024 parlano del fatto che almeno il 37% delle famiglie italiane non segue più il modello tradizionale. Abbiamo single, separati, fratelli conviventi, coppie senza figli. Solo il 30% rappresenta ancora la classica famiglia con genitori e bambini. Con un tasso di fertilità record negativo di 1,18 figli per donna e 281.000 decessi in eccesso rispetto alle nascite nel 2024, l'Italia sta affrontando demograficamente il suo Slow Train, per dirla con Bob Dylan: una rivoluzione silenziosa ma inarrestabile.

Ed è qui che il concetto hawaiano di "ohana" trova terreno fertile. Come spiega così bene Lilo al piccolo Stitch, come dimostra la loro stessa epopea, la famiglia può essere qualcosa che si costruisce, non solo qualcosa in cui si nasce. Questo è un concetto che agli italiani deve essere diventato molto caro, devono averlo recepito immediatamente. Ohana non è solo una bella frase da film, ma una realtà che può aiutarci a ridisegnare i confini della società italiana.

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La cara vecchia nostalgia non fallisce mai

Dietro il successo di Lilo & Stitch c'è anche un'intera generazione che ha fatto della nostalgia il proprio rifugio emotivo. "Generazione 56K" dei Jackal, i lavori di Zerocalcare, il ritorno degli Oasis: la cultura pop degli ultimi anni racconta di adulti che cercano comfort nelle memorie d'infanzia. E Disney, con la sua galassia offre esattamente quello spazio sicuro che questa generazione cerca. Ma la nostalgia italiana ha una caratteristica particolare: è più collettiva e intergenerazionale rispetto ad altri paesi europei. I millennial italiani mantengono legami familiari più stretti della media europea, creando ponti emotivi che tengono insieme tradizione e innovazione. Non è il singolo adulto che si rifugia nei ricordi, ma intere famiglie che trovano nel cinema un linguaggio comune.

I meriti dell'adattamento italiano

Diamo merito anche all'adattamento italiano di Lilo & Stitch, diretto da Leslie La Penna proprio come fu per il film d'animazione del 2002. Le due voci più iconiche, quella di Stitch e quella di Cobra Bubbles sono rimaste le stesse: Paolo De Santis e Paolo Buglioni. Questo, inevitabilmente, riflette quanto la nostra tradizione del doppiaggio sia più sofisticata – e quindi meglio attrezzata – rispetto ad altri paesi europei. Il risultato è un'autenticità emotiva che risuona con le aspettative culturali italiane.

Il trionfo di Lilo & Stitch racconta di un'Italia che sa ancora riconoscersi nelle storie universali quando queste parlano ai suoi bisogni più profondi. Sì, siamo un paese pieno di problemi, economici, politici e sociali, ma nell'ohana l'italiano sa riconoscersi, che sia legato a una famiglia "di tradizione" o più contemporanea. Non è solo il successo di un film, quindi. È la testimonianza di una società che trova nel cinema familiare uno spazio per elaborare collettivamente le proprie trasformazioni più profonde. E forse è proprio questo il vero significato di "ohana all'italiana": una famiglia che si sceglie, si costruisce e si rinnova, senza mai dimenticare le proprie radici. Un messaggio che, a giudicare dai 19 milioni di euro incassati, l'Italia aveva davvero bisogno di sentirsi dire.

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Gennaro Marco Duello (1983) è un giornalista professionista. Laureato in Scienze della Comunicazione al Suor Orsola Benincasa di Napoli. Lavora a Fanpage.it dal 2011. Ha esordito nella narrativa nel 2022 con il romanzo Un male purissimo (Rogiosi). California Milk Bar - La voragine di Secondigliano (Rogiosi, 2023) è il suo secondo romanzo.
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