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Amadeus ricomincia da Mattarella e Ferragni: poco di nuovo sul fronte Sanremo, Blanco a parte

Mattarella, Benigni, Ferragni, ma anche Blanco e la musica. È finita la prima serata del festival di Sanremo che perde ritmo ma guadagna la prima polemica iconica.
A cura di Francesco Raiola
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Amadeus e Gianni Morandi (LaPresse)
Amadeus e Gianni Morandi (LaPresse)

È il quarto anno di Amadeus, ma in realtà per molti questo è il primo anno della seconda ondata festivaliera del conduttore, quindi è come se ciò che ha fatto per il primo triennio contasse fino a un certo punto. Onori e oneri, appunto. Amadeus lo sa e sceglie al suo fianco un idolo nazional popolare come Gianni Morandi, che Sanremo lo ha presentato, e Chiara Ferragni, la più-tante-cose dell'imprenditoria e del web italiano. Affidando l'apertura a Roberto Benigni e soprattutto al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, quindi mettendo giù tutte le carte, il presentatore fa di tutto per partire alla grande.

Lo show è un po' lento rispetto a quello che ci eravamo abituati a vedere gli ultimi anni, quando il ritmo era diventato una sorta di co-conduttore d'onore. Questa volta si rallenta molto, niente tempi serrati, poi arriva Blanco e movimenta tutto, spaccando le fioriere perché non sentiva la sua voce nelle cuffie in-ear. Amadeus mantiene la calma, il pubblico meno, ma Morandi si trasforma in Fiorello e con una scopa in mano spazza il palco. Standing ovation per lui (e gli autori).

Le "canzoni brutte" di Morandi sono un format divertente, ma assieme ai Pooh sono stati il contraltare da pagare – con tutto il rispetto – per la scelta di avere tanti giovanissimi in gara e come ospiti e solo Oxa e Cugini di Campagna sul palco. Discorso a parte per Chiara Ferragni che ha fatto il suo, ovvero non ha tentato di strafare, ha cercato i tempi, qualche volta perdendoli, ma in generale riuscendo a tenere la barra dritta e facendo una bella figura. Forse poteva partecipare di più, questo sì, a volte ci si chiedeva che fine avesse fatto. Certo, poi è arrivato il momento monologo scritto da sé e forse era meglio in conduzione. Lo si vede quando le viene data la libertà (all'una inoltrata) di mescolare i linguaggi, come diceva in conferenza stampa, e giocare con il profilo Instagram, appena creato, di Amadeus.

Per quanto riguarda la musica, il sorteggio gli ha messo in gara subito Marco Mengoni, Ultimo ed Elodie, con qualche bella conferma come i Coma_Cose, quindi anche musicalmente si gioca alcuni tra i colpi principali di questa edizione. Il livello non è male, è chiaramente un primo ascolto, c'è da fare orecchio a una serie di canzoni diversissime tra loro: la partenza è stata un po' fiacca, poi Mengoni ha risollevato le cose, scaldando anche l'Ariston che si stava chiedendo, Oxa a parte, chi fossero quelli sul palco. Che Ama cerchi le canzoni che abbiamo quel quid radiofonico è normale, anche se quest'anno ha cercato qualche soluzione diversa.

Insomma, per Amadeus è stata una prima serata di contenimento, portandola a casa con grande mestiere anche durante il caso Blanco. Gli vanno fatti i complimenti, gestione ottima, meno per il pubblico del teatro che capirà, si spera, che a 20 anni si possono fare cazzate. E ora di corsa verso la seconda, tanto più in là dell'affaire Blanco non si può andare. O no?

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Giornalista dal 2005, sono responsabile dell'Area Musica di Fanpage.it dal 2013. Sono stato tra i fondatori di Agoravox Italia, e ne sono stato direttore dal 2011 al 2013. Ho scritto di musica, tra gli altri, per Freakout Magazine e Valigia Blu e sono stato relatore al Master di I° livello “Scuola di Giornalismo Post Laurea” dell'Università degli Studi di Salerno. Sono stato per diverse edizioni tra i relatori al Festival Internazionale del giornalismo di Perugia.
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