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Sorprendono due uomini con carne bovina, linciati sul posto da 100 persone

Due musulmani sono stati linciati da una folla inferocita in un villaggio nel Madhya Pradesh, uno Stato dell’India centrale. Almeno 100 persone hanno cominciato a picchiarli con dei bastoni dopo averli accusati di aver ucciso una mucca, l’animale sacro della religione indù. Uno dei due, un sarto padre di quattro figli, è morto mentre la seconda vittima dell’aggressione si trova ricoverato in gravissime condizioni.
A cura di Mirko Bellis
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Siraj Khan (a destra), il sarto musulmano di 45 anni linciato in India
Siraj Khan (a destra), il sarto musulmano di 45 anni linciato in India

In India, due uomini sono stati linciati da una folla inferocita con l’accusa di aver ucciso una mucca, il bovino sacro per la religione indù. Il brutale pestaggio è costato la vita a Siraj Khan, un musulmano di 45 anni, mentre l’amico che si trovava con lui, Shakeel Maqbool, è stato gravemente ferito e adesso si trova in ospedale. L’aggressione è avvenuta venerdì scorso quando alcuni abitanti del villaggio di Amgaar, nello Stato indiano di Madhya Pradesh, hanno sorpreso i due uomini con della carne macellata e, sospettando fosse di mucca, li hanno attaccati senza pietà. Accerchiati da una moltitudine di 100 persone, sono stati picchiati con dei bastioni e lasciati esanimi sul ciglio della strada. "Non posso credere che mio marito abbia ucciso un animale perché aveva paura del sangue”, ha affermato Shahidunnisa, la moglie di Siraj Khan. “Avevamo così tanta paura che non abbiamo mai sacrificato alcun animale durante l’Eid Qurbani (il rituale del sacrificio di un animale non impuro secondo la fede islamica, ndr). Siraj, che si guadagnava da vivere come sarto, viveva assieme alla moglie e quattro figli in un’umile casa presa in affitto solo un mese fa.

La moglie di Siraj Khan davanti alla loro casa (Milind Ghatwai)
La moglie di Siraj Khan davanti alla loro casa (Milind Ghatwai)

Per gli abitanti del villaggio, l'assalto a due musulmani è stato motivato da ragioni economiche più che religiose. Secondo la versione degli aggressori, Siraj e Shakeej sarebbero stati colti in fragrante mentre stavano macellando un toro. “Ogni toro costa 10.000 rupie (poco più di 124 euro, ndr) e non possiamo permetterci di perderli in questo modo”, ha detto Balbeer Singh, uno dei pochi laureati nel villaggio. “Hanno meritato il trattamento che hanno ricevuto. Come possiamo ottenere un risarcimento per i tori che hanno ucciso?”, ha aggiunto un residente. Dopo la morte di Siraj, per evitare ulteriori incidenti la polizia ha schierato 400 agenti.

I quattro arrestati per l'omicidio di Siraj Khan
I quattro arrestati per l'omicidio di Siraj Khan

“Abbiamo arrestato quattro persone e stiamo indagando sul motivo dell'aggressione”, ha riferito Arvind Tiwari, un agente della polizia locale. Secondo quanto ha dichiarato Tiwari, sul luogo del linciaggio è stata ritrovata della carne ma per avere la certezza che sia di qualche bovino bisognerà aspettare le analisi di un laboratorio specializzato.

L'art. 48 della Costituzione dell'India vieta la macellazione di vacche e vitelli. Ma non solo, anche la vendita, il consumo e l'esportazione della loro carne è punibile con sanzioni o, nei casi più gravi (e negli stati più severi) con l’ergastolo. Per l’uccisione di una mucca nello Stato di Madhya Pradesh la pena massima è di sette anni di carcere. Il Partito del Popolo Indiano (Bharatiya Janata Party, Bjp) del primo ministro Narendra Modi ha promesso di mettere al bando in tutto il Paese la macellazione del bovino sacro. Diversi gruppi per i diritti civili hanno accusato il Bjp di tollerare le aggressioni dei ʽvigilantes’ delle mucche con la scusa della loro protezione. Da quando il partito di destra ha preso il potere nel 2014, ci sono stati molti episodi di violenza che hanno avuto come vittime i musulmani. L’anno scorso, un allevatore di bovini è stato assalito e ucciso mentre trasportava delle mucche e un ragazzo musulmano, accusato di avere carne di manzo in una borsa, è stato pugnalato a morte da una ventina di persone su un treno affollato.

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