Sondaggi politici, Movimento 5 Stelle e Lega sono pari e insieme raggiungono il 60%
Il Movimento 5 Stelle recupera sulla Lega. Questo il risultato del sondaggio settimanale sulle intenzioni di voto degli italiani di Swg per il TgLa7. I due alleati di governo sono praticamente pari e insieme sommano circa il 60% delle opzioni di voto. Pur rimanendo in testa, rispetto alla scorsa settimana la Lega scende dello 0,4% al 30,1%, mentre il Movimento 5 Stelle cresce dello 0,7% al 29,7%. Fra le opposizioni crescono Forza Italia (all'8,4%), che appare comunque molto ridimensionata rispetto alle elezioni del 4 marzo scorso, e Liberi e Uguali (al 2,5%), mentre resta stabile il Partito Democratico (al 18%); in flessione invece Fratelli d'Italia (al 3,9%). I dati rilevati da Swg sono sostanzialmente analoghi a quelli del sondaggio realizzato da Termometropolitico, che vedono al primo posto la Lega al 30,3%, seguita da Movimento 5 Stelle al 29%, Pd al 18,5 e Forza Italia al 7,9. Sull'operato del governo presieduto da Giuseppe Conte, il 49% degli intervistati del sondaggio Swg lo ritiene molto o abbastanza efficace, mentre secondo Eumetra, in una rilevazione per "Il Giornale", a valutarlo molto positivamente è il 18% dei sondati, mentre il 37% dà un giudizio abbastanza positivo: un totale di consensi che si attesta al 55%.
Il sondaggio di Termometro politico ha approfondito la situazione del Pd che, per la maggioranza assoluta degli intervistati, "non sta facendo alcuna opposizione ed è sostanzialmente scomparso dalla scena politica", un'opinione condivisa sia fra l'elettorato del partito che nel totale del campione. Per gli elettori del Pd (52%), e ancor di più per quelli di altri partiti dell'area di centro-sinistra (82%), il partito per risollevarsi "dovrebbe tornare a parlare soprattutto agli elettori di sinistra, concentrandosi sui temi cari a questa tradizione politica (difesa delle fasce più deboli, lotta alle disuguaglianze, attenzione al lavoro e al welfare…)". Secondo la maggioranza relativa (39%) del totale degli intervistati, invece, "il Pd dovrebbe continuare il processo di trasformazione in un partito più moderno e aperto, capace di parlare a tutti gli elettori – anche al centro o a destra – che non si riconoscono nel populismo e nel sovranismo".
