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Sofia, morta di malaria a 4 anni: a Trento un indagato per omicidio colposo

La Procura ha iscritto una persona nel registro degli indagati, per i periti la piccola ha contratto la malattia in ospedale per un errore nelle procedure.
A cura di Antonio Palma
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C'è un primo indagato nell'inchiesta sulla morte della piccola Sofia, la bambina trentina di 4 anni uccisa dalla malaria ai primi di settembre del 2017 dopo essere stata ricoverata all'ospedale di Trento. La Procura infatti per la prima volta ha iscritto una persona nel registro degli indagati iniziando a focalizzare le indagini che fino ad ora erano contro ignoti. Gli inquirenti al momento mantengo il massimo riserbo sull'identità dell'indagato anche se ovviamente è da ricercare nel personale sanitario all'opera al momento dei fatti. L'ipotesi del fascicolo infatti resta quella di omicidio colposo a seguito di un errore medico.

"Abbiamo ritenuto che il quadro probatorio fosse sufficiente per focalizzare le indagini in modo da rendere contro noti il fascicolo che era stato aperto contro ignoti" ha spiegato il procuratore capo di Trento, Marco Gallina, aggiungendo: "È un passo che intende focalizzare la vicenda storica, per continuare a lavorare. Siamo in una fase dell'inchiesta che coinvolge enormi profili scientifici, oltre che umani". Un ruolo chiave per chiarire dove, come e perché la bambina abbia contratto la malattia in effetti l'avranno i periti.

Dai primi accertamenti ordinati dalla Procura, è emerso che la piccola avrebbe contratto la malattia mentre era ricoverata proprio all'ospedale Santa Chiara di Trento, negli stessi giorni in cui in una stanza diversa, erano ricoverate anche due sorelline a cui era stata diagnosticata la malaria dopo un viaggio in Burkina Faso, la loro terra d'origine. Sofia poi era ritornata con una forte febbre nello stesso ospedale dove inizialmente nessuno pensava potesse essere affetta da malaria visto che no si era mossa dall'Italia. Infine la diagnosi e il trasferimento d'urgenza agli Spedali Civili di Brescia dove però è morta poco dopo. Alla stessa conclusone erano arrivati anche i periti dell’Istituto Superiore di Sanità, che avevano apertamente parlato di errore avvenuto durante il suo ultimo giorno di ricovero quando la bimba è stata colpita dallo stesso ceppo delle sorelline appena ricoverate per malaria.

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