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Abusi su 19 alunni minorenni, nei guai ex professore di scienze di 50 anni: “Sesso con un 14enne”

Michael Earl Kelly, ex professore di scienze di 50 anni, è stato condannato a 31 anni di carcere per aver abusato di 19 vittime e aver avuto rapporti sessuali con un minore di 14 anni. Con i suoi studenti aveva creato una chat su Snapchat dove, oltre a condividere immagini di se stesso senza veli, aveva ideato una sorta di gioco in cui chi inviava immagini “creative” delle proprie parti intime otteneva punti.
A cura di I. A.
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È stato dichiarato colpevole per aver avuto rapporti sessuali con più di 19 dei suoi ex alunni, alcuni di età inferiore ai 16 anni. Dovrà scontare la sua condanna a 31 anni di carcere Michael Earl Kelly, 50 anni ed ex professore di scienze del North Carolina, Stati Uniti, la cui sentenza è stata emessa all'inizio della settimana, dopo l'arresto verificatosi nel febbraio del 2018. Stando a quanto ricostruito e riportato dalla stampa internazionale, il docente aveva persino creato un gruppo su Snapchat con alcuni studenti inviando loro immagini che lo ritraevano completamente nudo oltre a vario materiale pedopornografico. È stato un genitore, preoccupato dopo aver letto alcuni messaggi che il docente, in servizio in una scuola superiore di Wilmington, aveva scambiato con il figlio, a lanciare per primo l'allarme. Dopo una serie di indagini approfondite, gli inquirenti hanno scoperto che nella sua rete erano finite almeno 19 vittime.

Gli abusi si sarebbero consumati nel 2003. Tra le accuse più gravi che gli sono state rivolte, c'è quella di aver avuto rapporti sessuali con un minore di 14 anni. Kelly avrebbe organizzato vari incontri con una delle sue vittime nel campus della scuola, facendosi riprendere da un altro studente mentre faceva sesso con un compagno in uno dei bagni. In quelle immagini, si è mostrato con un cappello per non farsi riconoscere, mentre il volto della sua vittima era visibile nella clip, che ha poi messo in vendita online al prezzo di 50 dollari. Le indagini hanno mostrato come l'insegnante avesse scambiato più di mille messaggi in un gruppo Snapchat ad alcuni ragazzi a cui inviava materiale pedopornografico, anche se la politica scolastica proibiva interazioni tra studenti e docenti sui social network. Analizzando il contenuto di quelle chat, gli investigatori hanno scoperto che l'uomo aveva ideato una sorta di gioco in cui chi inviava immagini "creative" delle proprie parti intime otteneva punti.

Davanti alla corte che martedì ha emesso la sentenza sul suo caso, erano presenti i genitori di alcuni studenti ed anche una delle sue vittime, oggi maggiorenne, che ha detto: "L'ho protetto innumerevoli volte, ma ora sono qui, davanti a voi, a raccontarvi di come il suo comportamento abbia influenzato il mio percorso scolastico e non solo. Mia moglie mi ha convinto a parlare, anche perché in passato ho sofferto di ansia e attacchi di autolesionismo". Il legale dell'uomo ha detto che il suo è il "caso più difficile che sia mai capitato sulla mia scrivania". Kelly è prima stato licenziato, poi arrestato nel febbraio del 2018 e martedì ha ricevuto la sentenza di condanna.

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