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Abbandona in casa la figlia malata per andare al pub: la ragazza muore di stenti sul divano

Sharon Goldie, 45 anni, ha abbandonato da sola a casa sua figlia Robyn Goldie, 13 anni, che da ore lamentava forti dolori e necessitava di urgenti cure mediche. La ragazza è morta poco dopo per le complicazioni di un’ulcera.
A cura di D. F.
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"Sei sempre alla ricerca di attenzioni". Sono queste le ultime parole che Sharon Goldie, 45 anni, ha detto a sua figlia Robyn Goldie, 13 anni, che da ore lamentava forti dolori e necessitava di urgenti cure mediche. La donna, incurante delle richieste della figlia, le ha voltato le spalle ed è andata al pub per tornare solo molte ore più tardi e vedere sua figlia ancora distesa sul divano, in preda a fitte lancinanti all'addome. Poco dopo la ragazza è deceduta: a nulla è valsa la corsa in ospedale, la giovane è stata uccisa da un’ulcera allo stomaco. Avrebbe potuto salvarsi se sua madre non l'avesse ignorata.

Il dramma si è consumato il 26 luglio ed è il frutto del degrado della famiglia di Robyn. La giovane infatti aveva vissuto insieme alla mamma fino all’età di 4 anni, quindi si era trasferita dalla nonna fino a quando non è tornata a vivere con quella donna che non solo non la amava, ma non la degnava di nessuna attenzione. I dettagli devastanti del rapporto tra madre e figlia sono emersi all'Alta Corte di Glasgow. "La famiglia – ha dichiarato il procuratore – era sotto l'osservazione dei servizi sociali e a Sharon Goldie è stata offerta, in varie occasioni, l'opportunità di frequentare corsi per genitori. Ha rifiutato di partecipare. A diversi amici Robyn aveva raccontato che sua madre beveva e le aveva offerto alcol e marijuana. Goldie frequentare regolarmente il Melody Bar di Wishaw. Lì l’hanno più volte sentita dire che era stufa della figlia, che voleva tornasse dalla nonna. In più di un’occasione Robyn è stata vista elemosinare una sterlina per comprarsi del cibo".

A Robyn nei giorni che hanno preceduto la morte sono stati somministrati antidolorifici. Il 21 luglio Goldie disse al personale del Melody Bar di aver "chiuso a chiave sua figlia in casa in modo che non potesse uscire". Tre giorni dopo, Robyn ha mandato un messaggio alla nonna raccontandole che si sentiva "molto meglio". Ma la sera del 26 luglio la sua condizione di salute si è aggravata: aveva dolori ovunque, ma la madre l’ha ignorata e poco dopo è morta.

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